Nightrage

Abyss rising

Il Death melodico dei greco/svedesi Nightrage è stato in passato spesso piuttosto prevedibile. Invece oggi, anno 2022, il salto in avanti è nettamente significativo.

Questo è l’album migliore della loro trilogia dantesca iniziata nel 2017 con ‘The Venomous’ e proseguita nel 2019 con ‘Wolf to Man’. Trilogia che termina in bellezza, pur trattandosi dell’inferno.Il riffing è notevole e le prime due tracce se ne giovano in modo ardente. La title-track ‘ABYSS RISING’ funziona appunto molto bene per i riff compatti, ma anche per i suoi assoli e i cambi di ritmo, un’ottima traccia che sferza subito in apertura l’ascoltatore. E bella costruzione riffica anche in ‘SWALLOW ME’ che produce una orecchiabilità Heavy Metal di raffinata presa. Ancora fondamentale la presenza  nell’album di un pezzo come ‘NAUSEATING OBLIVION’ che possiede pure un ponte soffice molto onirico, sebbene troppo breve, come breve è comunque la song stessa. Furia assassina con ‘DANCE OF CERBERUS’ per significare che il gruppo è anche un durissimo martello metallico, in grado di eliminare le note melodiche quando deve buttarsi dentro la fornace ardente, e un bell’assolo tagliente è l’aggiunta piacevole del pezzo. L’epicità sgorga da varie tracce, migliore in ‘9TH CIRCLE OF HELL’ che le chitarre melodiche ingentiliscono, dove altrimenti il ritmo cadenzato è sempre incombente e la voce sgraziata graffia le orecchie. Un  po’ inutile la strumentale ‘The Divergent’ che poi si allontana anche dalla stilistica del combo. ‘CURSED BY THE GIFT OF SIGHT’ è un oscuro affondo divorante, che all’epicità lega una efficacissima truce occhiata malevola.

In questo album il cantato ha una migliore melodicità comparandolo ad altri dischi, considerando comunque che è rimasto il growl ferale. Nei momenti meno violenti il cantato passa ad un suono meno cupo, virando verso un’ugola rauca da animo ferito. Il rifframa, come abbiamo detto, è aggregante, ma possiede una buona variabilità. La chitarra non vuole riempire le strutture di troppi assoli, ma ne esterna a sufficienza e riesce a dar  loro lo spirito giusto per l’essenza del brano in cui si scatenano. Il drumming è un dinamico attacco ribelle ma sa anche essere preciso e ben sistematizzato quando deve dirigere la barca. Un disco migliore di molta della discografia della band, si sente una connotazione più centrata, e un’attenzione particolare alle articolazioni chitarristiche, evitando positivamente di basarsi solo sull’impatto. In effetti il gruppo è ora a livelli assolutamente di spessore, dove il feeling produce efficaci spinte rabbiose, ma anche evoluzioni eleganti tra le maglie della trama corposa e tonica. Stavolta i Nightrage hanno colpito nel segno, possiamo parlare di un disco tra i migliori, se non il migliore, della loro discografia, non solo della trilogia. Portandosi ad un livello superiore, considerando che finora era stato un gruppo minore nel panorama mondiale nonostante un discreto successo già da tempo ottenuto, essi si appostano tra coloro che hanno raggiunto la maturità, intesa in senso valoriale e non passatista. I musicisti si cimentano in questa opera con abile freschezza, nulla appare stanco o stantìo, segno di saper valutare il proprio passato, così da non ripetersi. Non stravolgono la loro essenza ma in fondo sanno far tesoro di ispirazioni più aperte e ampie. Quindi un nono full-lenght di tutto rispetto, che trascina e colpisce, è pieno di tracce ficcanti, tutte succose.

Roberto Sky Latini

Abyss Rising
Swallow Me
Nauseating Oblivion
Dance of Cerberus
Falsyfing Life
Portal of Dismey (Interlude)
Shadows embrace Me
9th Circle of hell
The Divergent (instrumental)
Cursed by the Gift of Sight
False Gods
Pest ridden Tide
Silence of the Darkned Souls

Ronnie Nyman – vocals
Marios Iljopoulos – guitar
Magnus Soderman – guitar
Anders Hammer – bass
Dino George Stamoglou – drums