Nekyros
Nyxian Path
Nekyros è nato dall’esigenza di una forma di espressione più diretta, cruda e aggressiva. Creato e plasmato insieme alle registrazioni dei Los Males del Mundo, la sua intensità gli ha dato una vita propria, affermandosi come entità indipendente pur rimanendo legato alla stessa forza creativa.
Nyxian Path, dei Nekyros, è un’interpretazione cruda e coinvolgente del black metal, costruita su melodie atmosferiche e intensità incessante. Scritto e registrato a Buenos Aires tra il 2020 e il 2022, l’album è stato creato pensando alle performance dal vivo, concentrandosi sulla cattura dell’energia del momento piuttosto che sulla ricerca della perfezione. Ogni ripresa sembra urgente e non filtrata, conferendo all’album una qualità viscerale e quasi imprevedibile. Dal punto di vista dei testi, Nyxian Path racconta la storia di un protagonista che attraversa inconsapevolmente l’aldilà, affrontando visioni di desolazione e di ignoto. L’album si immerge nei temi del tempo che scivola via, della ricerca di un significato in un mondo vuoto e dell’inevitabilità della morte, il tutto raccontato attraverso una narrazione vivida e simbolica. Le melodie collegano ogni brano, guidando l’ascoltatore attraverso un viaggio oscuro e introspettivo.
Il motivo per cui nasce questo side-project dei Nekyros è che percorre la stessa strada cupa del black metal, questo lavoro dei “Nyxian Path” ci offre lunghe composizioni, che sono molto attraenti perché man mano che il tema avanza ti soddisfa sempre di più, anche se è BM è molto ben fatto. La prima traccia è “A Road to Walk”, è frenetica in ogni momento con quelle melodie cupe e inquietanti ma la parte interessante è come sfrutta tutta questa intensità e il grande lavoro vocale, davvero questo primo colpo è importante perché segna il panorama che questo album ci porterà. “The Entrance Pt1″, è il brano principale del disco che occupando la quasi totalità della durata del disco intero i primi minuti sono lenti e pieni di oscurità con una voce che emana qualche urlo, questo che sfiora la melodia che avanza a metà tempo dopo l’intensità comincia a spuntare con riff veloci e qualche urlo brutale, in se il pezzo abbassa di nuovo questa forza e comincia ad avvolgervi in atmosfere che si creano con quei cori accompagnati da accordi lenti e puliti, nonostante duri parecchio non è un brano che annoia anzi è forse il brano che più di tutti vi farà entrare in questa atmosfera cupa.
“Fortress of the Damned”, è potente e mantiene sempre un’alta intensità con chitarre esplosive, un batterista che quando rilascia la doppia cassa fa rimbombare la testa perché purtroppo il suono non è prodotto al meglio anche se a dire il vero le chitarre ti lacerano le orecchie se questo tema offre tutto quello che dovrebbe avere il BM. “The Entrance Pt II”, nel primo minuto compaiono degli accordi acustici per dare una breve tregua, in sottofondo ci sono certi suoni atmosferici che posso dire come se fossero di passaggio, ma ben presto i riff aggressivi fanno la loro comparsa e la dose di black metal pieno di oscurità comincia a diffondersi, tornano gli accordi acustici e il tema diventa un po’ diverso per qualche momento (melodico), per poi chiudere nel modo più potente possibile.
“In the Shores of Time”, chiude questo lavoro che ci coglie di sorpresa e ci offre un album black metal ben eseguito con canzoni lunghe e ben strutturate, ma ovviamente il fantasma di The Evils of the World aleggia qui. con un tema black metal molto solido, le urla e gli strilli che Dany riesce a fare sono tremendi, ulteriore tutta l’atmosfera che riescono a creare quando il tema diventa più caotico con quegli effetti che sono in sottofondo, una chiusura ideale per questo primo capitolo della storia dei Nekyros.
Stefano Bonelli
P.S.
ascoltando il disco verrete come trascinati in questo viaggio onirico verso luoghi oscuri e maligni ,se vi posso dare un cosniglio aggrappatevi a qualcosa per non essere trascinati in questo vortice