Negrita
Live Atlantico in Roma 08/04/2025
Articolo a cura di Fabio (Berserk)Podeschi
– IL QUINTO ELEMENTO-
Il tempo non è importante, solo la vita è importante.Conosco questa musica, è meglio cambiare ritmo….. (Dal Quinto Elemento di Luc Besson)
Tornano a distanza di due anni a Roma I Negrita Alternative Rock Band di punta Italiana degli anni 90 e oltre, portando in tour il loro nuovo album Canzoni per anni Spietati un tiepido ritorno alle origini. L’atlantico Live di Roma ha fatto Sold Out è stracolmo, si ringrazia per gentile concessione di aver potuto partecipare a questo evento a MC2 Live e The Boss Jacopo Casati, una nuova realtà che sta prendendo piede con eventi sempre fantastici all’avanguardia e pieni di pubblico. Ma veniamo a noi dopo una lunghissima fila indiana di gente di tutti i ceti ed età si và dai miei coetanei a famiglie che portano figli a giovani che si cimentano forse nei loro primi concerti a vari vip, ho visto che entravano il chitarrista dei Maneskin Thomas Raggi e mi sembra anche uno dei membri dei New Trolls accompagnato dalla moglie.
NEGRITA
Le luci si accendono, la musica parte e lo show inizia con una doppietta dei brani tratti dal loro ultimo album. Pau singer della band è veramente in gran forma 57 anni sembra ne abbia 27 da come si muove è lui il Quinto Elemento che ho citato all’inizio coadiuvato dai suoi due compagni di avventura alle asce chitarre Solista con Enrico”Drigo”Salvi e ritmica con Cesare “Mac” Petricich, loro i membri originari dell’epoca poi in aggiunta Giacomo Rossetti al basso e Christiano dalla Pellegrina alla batteria ex-Extrema metal band Italiana. I brani si presentano bene anche se secondo me gli esordi sono un pochino lontani è interessante e coinvolgente è il primo Nel Blu(Lettera ai padroni della Terra), che condanna le scellerate scelte della politica di odierna sia estera che Italiana soprattutto riguardanti questo maledetto passo al riarmo che anch’io come molti siamo contrari anche perché fra un pò faremo fatica a mettere il pane a tavola, dato che c’è gente che anche lavorando non arriva tutti i giorni del mese a mettere pranzo e cena a tavola e da buoni Toscani Rossi alzano la testa e dicono la loro, gran pezzo! Il secondo brano Non esistono innocenti amico mio, che starebbe bene a cantarla sia Gregori che Guccini molto Bardica ma anche se a me questo genere non piace fa il suo dovere di canzone di denuncia.
Poi scatta l’ovazione con Bambole tratto da Radio Zombie del 2001 secondo me l’ultimo vero album dei Negrita da lì in poi si sono troppo ammorbiditi e commercializzati per aumentare il loro pubblico è come se fosse sparita la vena infatti qui ad esempio è stato un tuffo al cuore per me tante emozione con i chitarristi in formissima soprattutto Drigo nel solos molto grunge cose che ricordano il periodo degli Alice in Chains . Peccato questo cambio infatti il concerto al di là della performance eccellente di tutti ha dato un pò alti e bassi per il contenuto della scaletta. Che rumore fa la felicità, brano che passa leggero Pau e bravo cattura il pubblico ricorda quei singer degli anni settanta molto poliedrico ma nel nuovo repertorio dei Negrita, per me ci sono molti buoni testi e parole ma poca musica. Si passa al pezzo bomba Provo A difendermi dal loro capolavoro Reset, tutta un’emozione fra la potente voce di Pau gli attacchi ritmici sono come quelli del 1999 e il solos di Drigo come le melodie in levare non si sono arrugginite anzi è come il vino che più invecchia più e buono che bomba ragazzi “Io volo sopra i campi in fiore e sopra le città invento nuove forme in cielo all’improvviso compro il sole e andrò e piano piano scomparirò davvero… ( pura poesia per le mie orecchie).
Pau si intrattiene con il pubblico chiede se la security è stata cortese avvisa che sarà una lunga serata infatti questi ragazzi hanno suonato per quasi due ore senza interruzione e sfido chiunque a 57 anni a farlo. C’è poi il Gioco da 9, brano gradevole che ricorda quel rock Americano primo periodo di Elton John le melodie ricordano l’America anni settanta. Passano inosservate a mio parere …e intanto il tempo passa e brucerò per te brani molto basilari anche se il primo risale al loro periodo d’oro ma XXX è un album che purtroppo ho digerito sempre poco gli mancava secondo me qualcosa che poi hanno trovato con l’album del 1999 Reset . Ma Pau si fa perdonare e annuncia una power ballad d’amore come la chiamano nel metal In Ogni Atomo tratto sempre dal capolavoro citato precedentemente, la band spinge veramente l’acceleratore delle emozioni “ Sei uguale a me altro che no sei come me in ogni atomo”, qual’è quella persona che nel rapporto di coppia stando all’unisono non vorrebbe sentire una frase del genere uno dei brani più belli dell’alternative rock Italiano, e mentre Pau disegna in cielo con le mani gli atomi la canzone sfuma con il bellissimo solo di Drigo un’ovazione generale da trionfo.
C’è stata poi una trafila di brani per esattezza otto che sono scivolati con leggerezza tratti dai vari Helldorado, XXX, l’Uomo Sogna di Volare e dal loro ultimo Canzoni per Anni Spietati che non mi hanno convinto molto troppo easy il loro ultimo lavoro è un pò metà e metà ma c’è il nono pezzo che mi ha sorpreso, Noi Siamo Gli Altri ballad intimista che fa comprare il disco solo per quella. Qui Pau e soci tirano fuori un’emozione così grande come se si ascoltasse La Sera Dei Miracoli o Telefonami tra Vent’anni del Grande poeta Lucio Dalla credo che da lassù nel cielo gli abbia fatto anche lui un cenno d’approvazione una canzone che starebbe bene cantata anche dal nostra Poeta di Bologna. Pau si ferma fa una breve pausa ed annuncia un salto spazio temporale io più o meno so dove vuole arrivare, perché parla del loro primo album uscito a gennaio del 1994 dove la band era un ibrido fra I red hot chili peppers ed i Poison in versione Italiana ed attaccano con Cambio che pezza di brano, un sano hard rock funk tecnico suonato da Dio, ha fatto saltare e pogare l’intero pubblico ma il bello verrà in chiusura con il brano che ha fatto da colonna sonora al film di Aldo Giovanni e Giacomo “Tre Uomini e Una Gamba” con l’attacco di Mama maè la band si scatena ed anche il pubblico come se aspettasse queste scariche di adrenalina mentre lo ascoltavo pensavo a giovanni con le mani sul vetro con la scritta aiuto mentre Aldo correva come un folle(Risate).
C’è la pausa del concerto, si pensa che sia tutto finito, le luci diventano soffuse, ma un tizio della security mi avvisa che c’è un encore che parte con il migliore dei modi con, Hey Hegrita! sempre dal capolavoro del 1994, una prova di basso e chitarra e batteria che farebbe invidia ai Red Hot Chili Peppers del periodo d’oro di Flea, Chad Smith e soci. Un groove veramente ben fatto e colmo di pathos con un Pau che si muove come un dannato e ricorda il periodo psichedelico anni settanta alla Robert Plant per intenderci. Chiude lo show un trittico di brani che ha ammorbidito l’atmosfera con Dannato Vivere, A modo mio e Gioia Infinita forse per accontentare sia i fan del periodo Hard Rock che quelli più Easy, Pau in un salto durante a modo mio lancia il cappello verso il pubblico chiedendo se sono pronti ancora a saltare e loro rispondono di si.
Chiude lo show fra scrosci di applausi e ovazione totale per acclamare questa band che ha dato il suo ed ha soddisfatto il pubblico anche il sottoscritto uscito con un sorriso anche se avrei preferito qualche brano anche da Paradisi per Illusi peccato non c’è stato, spero un giorno si affacceranno di nuovo sul quel groove dando un occhio sempre al moderno.
Nel blu (Lettera Ai PAdroni Della Terra)
Non esistono innocenti amico mio
Bambole
Che rumore fa la felicità?
Provo a difendermi
Il gioco
…e intanto il tempo passa
Brucerò per te
In ogni atomo
Buona fortuna
Song to Dylan
Ho imparato a sognare
Ama o lascia stare
Radio Conga
Il libro in una mano, la bomba nell’altra
L’uomo sogna di volare
Rotolando verso sud
Il giorno delle verità
Noi siamo gli altri
Cambio
Mama Maè
Encore:
Ehi! Negrita
Dannato vivere
A modo mio
Gioia infinita
Paolo “Pau” Bruni – voce, chitarra, armonica a bocca
Enrico “Drigo” Salvi – chitarra solista , cori
Cesare “Mac” Petricich – chitarra ritmica ,cori
Giacomo Rossetti – basso, cori
Cristiano Dalla Pellegrina – batteria