Monastery

From Blood

Devo dire la verità,l’underground ungherese è a me sconosciuto e tranne Ektomorf e Tormentor non credo di aver ascoltato mai qualcun’altro fino ad ora.

Adesso è venuto il momento di allargare le mie conoscenze con questi Monastery,death metal band storica,ungherese appunto,formata nel lontano 1987 con un primo album “Way of life” pubblicato nel 1990 e con all’attivo 5 album in totale ed una manciata di demo ed Ep.Róbert “Billy” Kovács-Drums,Roland Kovács-Vocals,Ferenc Tóth “Hufi”-Guitars,Krisztián Tóth-Guitars e Szanati “Szana” Szabolcs-Bass sono i componenti ed oggi mi appresto ad ascoltare questa loro ultima fatica intitolata “From blood”,un disco ben registrato e suonato, molto vicino allo stile dei Blood Red Throne e degli Avulsed,con una anima old school abbastanza marcata quindi non aspettatevi velocità al limite della follia e blastbeats stile mitragliatrice M134.

A parte l’intro che apre il disco,le 9 tracce successive sono un puro e semplice tributo al classico,melodie plettratissime in quasi tutti i pezzi e ritmi di batteria vari e dinamici cantati con una voce piuttosto monolitica e monocorde in realtà ma che comunque risulta adatta alla proposta musicale impostata dai nostri.Il tutto è di piacevole ascolto ed i pezzi scorrono via velocemente non deteriorando quasi mai l’attenzione ,grazie ad un sound generale controllato ed accattivante e che non va sopra le righe inutilmente,ve ne accorgerete subito con le prime “River of the fallen souls” e “Dreadfull thing“,2 composizioni ben strutturate;i Monastery ci sanno fare,sono tecnicamente preparati e capaci anche di sorprendere con ritmiche pesanti e coinvolgenti,come quella di “Faceless nothing” che ritengo sia il “martello” del disco,e in cui sentirete anche delle parti di blastbeat non velocissime ma efficaci e adeguatamente concepite per il riffing di chitarre.Prosegue “Pulled into stake” con un ingresso battagliero e melodico che va di midtempo e che pian piano si evolve,le melodie diventano drastiche e si rallenta in una parte finale triste e colma di rassegnazione.

Anche “Solitude in delirium” è un bel pezzo che parte spedito e pesante,vario nella struttura e con delle partiture di chitarre che dirigono il treno in modo sapiente;stesso discorso vale per la successiva “Dire warnings“,pezzo da scapocciamento che al minuto 2:20 sfreccia via con una plettratissima melodia che chiude il tutto su un midtempo veramente bello.Proseguo spedito (considerate che quasi tutti i pezzi del disco in questione non superano i 3 minuti e mezzo) all’ascolto di “Aeternum vale”,curioso,perchè parte con un intro di un minuto spezzando il fiato con un riffone in controtempo su un “tupatupa” stile primi Decapitated per poi svilupparsi in una parte di mezzo principale in cui la similitudine cogli Amon Amarth è forte grazie alla ritmiche ed alle immancabili melodie suonate per l’intero pezzo,fino a chiudere con una parte spaccaossa che mette un punto sul discorso fin qui intrapreso.

Anche i 2 minuti di “Continue to suffer” sono piacevoli,con 3 riff ben congeniati e collegati tra loro,i Monastery riescono nella loro efficacia,dimostrazione del fatto che l’esperienza di ogni singolo musicista di questa band alla fine gioca un ruolo fondamentale nella stesura dei pezzi.”Brutal persecution of reason” chiude l’album,pezzo veramente bello,con ritmiche pesanti e che non fanno per nulla rimpiangere tutto ciò che ho ascoltato fin’ora ,anzi direi che insieme a qualche altro è tra i pezzi migliori di questo lavoro.Un paio di considerazioni personali: è un buon disco con un sound non eclatante soprattutto pensando ai suoni delle chitarre che avrei pompato un pò di più e a quello del basso,ben mixato ma che avrei reso un pò più cristallino,ma ciò che mi fa arrabbiare un pò di più è ascoltare batteristi ,come in questo caso Ròbert, che si ostinano a tenere i tempi “tupatupa” coi colpi singoli sul ride o sul charly,un vero peccato,perchè sembrerà una banalità ma sono piccoli “vuoti” sonori che saltano all’orecchio e che non fanno assolutamente buona impressione,credetemi.Per il resto,lascio a voi tutte le considerazioni del caso,ma ribadisco che questo “From blood” è un bel dischetto death metal da tenere comunque in considerazione,quindi buon ascolto!

Giuseppe Musso

Art Gates  Records
www.monastery.hu

Intro
River of the Fallen Souls
Dreadful Thing
Faceless Nothing
Pulled Into Stake
Solitude in Delirium
Dire Warnings
Aeternum Vale
Continue to Suffer
Brutal Persecution of Reason

Szabolcs Szanati  –  bass
Róbert Kovács – drums
Ferenc Tóth  – guitars
Roland Kovács – vocals
Krisztián Tóth  – guitars