Metatrone
Eucharismetal
Con mostruoso ritardo recensisco questo nuovo lavoro dei Metatrone gruppo c proveniente dalle terre sicule che ci propone un genere chiamato christian metal o white metal che dir si voglia.
Il genere in questione è sempre stato considerate di nicchia diciamo cos’, e se anche gruppi come gli Stryper hanno fatto scuola il suddetto genere non ha mai fatto troppa presa vuoi per i testi vuoi per gli atteggiamenti ed alcune dichiarazioni dei vari protagonisti hanno fatto si che il genere sopratutto in europa non prendesse piede chiaramente in America il discorso è totalmente diverso .
Il nuovo lavoro dei Metatrone esce in un periodo discograficamente prolifico , infatti oltre a loro escono anche i lavori di Narnia (questi redivivi),il disco solista di Micheal Sweet (molto bello ) ed il nuovo lavoro dei mitici Casting Crowns.
Dei Metatrone possiamo dire che sono stati l’unico fulgido esempio italico ad avere il coraggio di proporre qualcosa di diverso dai soliti clichè che la cristian music ha proposto sino a questo momento. Lo scorso anno è successo che un gruppo si facesse avanti pubblicando un ottimo disco chiamato “Il soffio” un disco che ha segnato l’esordio dei Kantiere Kairòs che dimostrato che anche in Italia si può fare questa musica senza essere troppo sdolcinati o melensi ovviamente i Kairòs molto diversi dai Metatrone . Tornando indietro nel tempo la prima volta che ascoltai i Metatrone fu con il loro disco d’esordio in cui era inserito “Veni Creator Spiritus” e venni colpito dalla grandeur corale del pezzo avendo bene in mente il veni creatur originale .
Ma entriamo in particolar modo nel nuovo lavoro discografico .
Il titolo in verità è un po’ pacchiano ma ha la particolarità di colpire sin da subito il segno dimostrandosi efficace e ficcante e la copertina (stupenda per altro),riassume in modo semplice e diretto il concetto. A tutti gli effetti in primo piano è stata posizione l’ostia circondata da raggi metallici come fosse un ostensorio in una sorta di benedizione per chi si trovasse al cospetto della copertina .Possiamo definire i Metatrone come una sorta di power epic christian metal band dove l’epicità della loro musica viene collocata nei cori sempre maestosi e grandiosi ma in più in Echaurist metal sono stati aggiunti dei grunt interpretati molto bene da Don Davide.
La formazione rispetto agli esordi è cambiata ed infatti per questo disco troviamo il mitico Dino Fiorenza al basso e Salvo Grasso alla batteria .Rispetto alla direzione iniziale per questo è stato scelto di cantare i pezzi sia in italiano che in inglese anche per dare un piglio internazionale alla musica per avere una possibile esportazione nel mercato o d’oltremanica .Però personalmente ritengo soprattutto per una comprensione immediatadei testi, l’idioma italico siam assolutamente più diretto ed efficace , merito di ciò va alla grande estensione vocale di Jo Lombardo cantante di enorme talento in grado di gestire la sua voce in tutte le sue sfaccettature .
Qui però stiamo parlando di un gruppo che nei propri componenti la propria forza e che nessuno deficita nel proprio strumento spostando l’asticella della qualità verso l’alto.Personalmente ho apprezzato il brano d’apertura “Alef dalet Men” qui cantata in inglese per essere ripresa poi verso la fine del disco in versione italiana “Regina Coeli” per la sua coralità epica davvero impressionante ,e la conclusiva “Lascia che sia” quest’ultima oltre ad essere uno dei momenti topici del cd riesce a avere al suo interno una varietà stilistica fuori del comune , per via di inserimenti jazzistici che spezzano la dinamicità distruttiva di cui è fatta la linea principale della canzone stessa .
In conclusione possiamo dire che finalmente possiamo spazzare via tutte quelle proposte musicali insufficienti ed anche un pochino scialbe che hanno solo ottenuto come scopo quello di abbassare ancor di più un livello praticamente inesistente di gruppi in grado dire qualcosa in questo genere gi à di per se così difficile da interpretare,e ma che finalmente con i Metatrone possiamo rialzare la testa e sperare che in seguito le cose migliorino sempre di più per avere sempre più band in grado di dire qualcosa su queste tematiche .
Stefano Bonelli
Rock Shot records
www.metatrone.net
Alef Dalet Mem
Molokai
Beware The Sailor
heat And Weeds
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In Spirit And Truth
Mozart’s Nightmare
Keep Running
Salva L’anima
Una Parte di Me
Regina Coeli
lef Dalet Mem (Italian Version)
Lascia che Sia
Don Davide Bruno keyboards/growl vocals
Stefano Calvagno – guitar
Joe Lombardo – vocals
Dino Fiorenza – bass
Salvo Grasso – drums