Membrance
Undead Remains
I Membrance sono un gruppo che nasce nel 2012 come progetto death metal dalla mente di Davide Lazzarini.Alcuni anni sono serviti per completare la formazione e consolidarsi come gruppo a tutti gli effetti nel 2015, fino alla pubblicazione del loro primo disco “Abyss” nel 2017 e del secondo “Moriality’s Collapse” nel 2019.
Il gruppo arriva poi alla pubblicazione del successivo disco “Undead Island” nel 2023 e i contenuti rimasti fuori da questo disco formano il loro nuovo EP “Undead Remains”.
Le tematiche abbracciano liriche e riferimenti alle leggende veneziane, con richiami all’antico folklore e alla situazione della società attuale in chiave horror.Nel primo brano “Corpse for Sale” si manifesta la trasformazione in musica della metafora di Venezia, vista come un cadavere abbandonato alla deriva e depredato da vermi (gli abitanti che speculano) e dalle bestie di passaggio (i turisti).Il secondo brano è un chiaro riferimento all’opera di Shakespeare “Il Mercante di Venezia”, con la partecipazione di Sara Tacchetto, cantante dei Vallorch.Chiudono questo EP la cover di un pezzo assai noto come “Territory” dei Sepultura e due brani live del loro passato.La proposta del gruppo veneziano si muove nei confini del death old school di chiara influenza scandinava, senza disdegnare qualche variazione interessante e creativa. Il primo brano è sicuramente su base tipicamente death scandinava, ma una componente ritmica molto vicina al thrash metal risulta piuttosto evidente.
Il secondo brano, invece, abbandona in parte il thrash, aggiungendo maggiori variazioni ritmiche e una particolare attenzione ai cambi di ritmo, alle variazioni di velocità e alla sapiente introduzione della voce melodica, che dona un tocco di eleganza al brano veramente notevole.Sulla cover non c’è molto da dire, se non l’ottima esecuzione e il piacere di ascoltare un classico del metal estremo. Piccola osservazione per quanto riguarda i pezzi live, che risultano un po’ confusi e sottotono in termini di facilità di fruizione e impatto sonoro.Nel complesso, il gruppo ha di sicuro le idee chiare e un’ottima capacità esecutiva.
I brani non danno tregua; sono carichi di potenza, ritmo serrato e coinvolgimento. Trovo solamente un po’ spiazzante l’idea di inserire due brani inediti, una cover e due live tutto nello stesso EP, dando in certi casi un senso di smarrimento e suonando un po’ tutti diversi tra loro.La qualità percepita è piuttosto elevata e l’intrattenimento musicale, seppur breve, risulta molto convincente.
Una visione diversa della tanto amata e odiata Venezia e come narra la voce alla fine del primo brano: “…per capire Venezia bisogna avere in sé il senso della morte.” E forse anche per immergersi appieno nei Membrance bisogna saper stare in quel mondo così oscuro e affascinante.
Daniele Giudici