Massimo Zamboni
La mia patria attuale
Qual è la patria? Per patria s’intende il luogo in cui si è nati e cresciuti ognuno con i propri valori e convinzioni, ultimamente è sempre più difficile assimilare il concetto di patria senza che il significato venga corrotto da pensieri siano essi personali o politici.
Massimo Zamboni come si sa è stato il leader dei Cccp e CSI e questo suo lavoro rappresenta un aspetto diverso musicalmente che in realtà non ne mina il pensiero personale.Musicalmente Zamboni ci presenta un album fatto di folk cantautorale ma intelligentemente arrangiato in modo che si possa assimilare con una maggiore apertura mentale da parte di chi ascolta, che verrà travolto in una atmosfera piacevole che ti fa anche divertire ma sempre con quella seriosità che i testi del disco e la musica hanno come prerogativa. In pratica un divertimento non spensierato ma bensi pacato e pensieroso.
Dopo un’apertura intima con “Gli altri e il mare” ci arriva e ci travolge “Canto degli sciagurati”, una canzone impregnata di ritmo percussivo, (che non sarà l’unica), che tanto mi ha ricordato “Samarcanda” di Roberto Vecchioni, avendone ripreso il mood in modo dinamico entrando ed uscendo dallo stesso, senza però che si possa urlare al plagio perché plagio non è. Come dire s’intuisce che c’entra parecchio Vecchioni ed è per motivo che ritengo sia una delle canzoni più belle disco. Se proprio lo vogliamo dire il canto degli Sciagurati, è una via dimezzo tra il ballo dei mamutones e la ballata di Vecchioni. Oltre a ciò in alcuni momenti spuntano fuori influenze per altro assolutamente presenti un po in tutto il disco, ed ecco qui che la canzone “Tira ovunque un’aria sconsolata”, denuncia lo stato attuale in cui stiamo vivendo e dobbiamo dirlo siamo tutti sconsolati da quello che stiamo vivendo in tutti i sensi. In questa canzone più che in altre Pierangelo Bertoli è una presenza importante.
” Fermamente collettivamente ci avvicina non sono quanto consapevolmente ad un certo modo d’intendere il rock da parte di uno come Roger Waters solista (influenza che prosegue anche in “Il modo emiliano di portare il pianto”). In questa canzone Zamboni si rivolge ai compagni ma già con i CCCP si sapeva qual era la direzione politica del cantautore ed è normale che anche qui ed io direi giustamente ci sia questa propensione.Poi a contribuire alla piena riuscita del disco gioca un ruolo importante la produzione impeccabile dando importanza alla voce di Massimo Zamboni il quale avendo i suoi limiti è riuscito a far si che le sue parole giungessero dirette e senza infingimenti ai propri ascoltatori. Il tutto in un equilibrio significativamente bilanciato tra voce e musica.
Se avete voglia di un momento i cui riflettere sul significato di patri ecco che Massimo Zamboni ci arriva con questo disco importante.
Stefano Bonelli
Universal Music Italia
www.facebook.com/massimo.zamboni.77
Gli altri e il mare
Canto degli sciagurati
Ora ancora
Italia chi amò
Il nemico
Tira ovunque un’aria sconsolata
Nove ore
La mia patria attuale
Fermamente collettivamente
Il modo emiliano di portare il pianto
Massimo Zamboni – voce, chitarre, basso, programmazioni
Alessandro “Asso” Stefana – chitarra acustica, chitarra elettrica, bouzouki, pianoforte, mellotron, organo, omnichord, basso, echi a nastro
Cristiano Roversi – basso, tastiere, orchestrazioni
Erik Montanari – chitarre
Gigi Cavalli Cocchi – batteria
Simone Beneventi – percussioni
Andrea Lamacchia- contrabbasso in Fermamente Collettivamente
Alessandro Pipino- tastiera in Il modo emiliano di portare il pianto
Concerto a fiato L’Usignolo:
Mirco Ghirardini, quartino e sax
Fabio Codeluppi, tromba
Valentino Spaggiari, bombardino e trombone
Dimer Maccaferri, corno
Gianluigi Gialla Paganelli, tuba