Rush

Recensione a cura di Dalyla

Sulla cresta dell’onda oramai da un po’ di anni, grintosi capaci e sfrontati, quattro ragazzi made in Italy che hanno cavalcato molti palchi nazionali ed internazionali col loro energico rock parlo dei Måneskin, che noi tutti conosciamo. In questo 2023 pubblicano un nuovo album “Rush!”. Prima di sottoporre a un’attenta e accurata valutazione le diciassette tracks di “Rush!” vorrei guardare alla storia di questa band. I Måneskin sono un gruppo rock italiano formatosi a Roma nel 2016 e composto da Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria). Hanno raggiunto la notorietà in Italia nel 2017 in seguito alla partecipazione all’undicesima edizione di X Factor, grazie al quale, pur essendosi classificati secondi, hanno potuto firmare un contratto con l’etichetta discografica Sony Music. La vittoria al Festival di Sanremo dà loro l’accesso all’Eurovision Song Contest 2021 in qualità di rappresentanti dell’Italia, vincendo anche questa manifestazione.

Sin dalle prime canzoni mi ha sempre affascinato la voce di Damiano che in un contesto musicale di questo genere ha sempre avuto una voce particolare oscillante tra il graffiato mordace ed un cantato pulito dolce, un po’ come il significato del nome della band, infatti: Måneskin,è una parola danese traducibile in italiano come chiaro di luna, lingua d’origine di De Angelis da parte della madre. Quindi una voce con dei chiaroscuri. Il nuovo album si apre con “ Own my mind” che dà inizio in modo folgorante all’album. Questo brano incarna un’ottima ouverture dove il basso di Victoria è possente, la batteria di Ethan insistente e molto ritmata, mentre la voce di Damiano è impeccabile sempre distribuita in modo perfetto tra cantato graffiato molto hard rock e cantato dolce, come se la sua voce avesse un’anima femminile ed un’anima maschile. Un po’ troppo commerciale per i miei gusti anche se molto rock è “ Gossip”(dove è stato invitato come ospite  per una feature nientemeno che Tom Morello chitarrista dei Rage against the machine ed ex Possessed).

Uno dei brani che mi è molto piaciuto è “Timezone”, molto potente ma dolce e ammaliante allo stesso tempo. Un sound molto interessante e old school è il brano “Feel” con sfumature ad alto contenuto hard rock. Ci avviamo verso la conclusione di questo disco, per nominare il mio brano preferito in assoluto, ovvero “Il dono della vita”, che mi ha spiazzato sia per testo che per musica, tutto molto emozionante. Un altro dei miei brani preferiti, cioè “The Loneliest” chiude in bellezza l’album. A completamento di questo excursus posso dire che i Måneskin hanno portato alla luce un ottimo album anche se un po’ troppo commerciale. Questi ragazzi sono sempre stati classificati come pop rock, rock alternativo, glam rock e hard rock. Ma se devo dirla tutta userei le parole di Damiano: il «gruppo è una traduzione della musica del passato nella modernità».

DALYLA

Anche se ogni nota scatena un ricordo in ciascuno degli ascoltatori, è l’intera melodia a raccontare una storia.
(Paulo Coelho)