Magic Pie

Maestro

I Magic Pie, band norvegese nata nei primi anni 2000, si sono fatti conoscere tramite numerosi live, suonando cover di artisti prog ed aggiungendo contestualmente sempre alcuni pezzi di propria produzione sino al debutto discografico, nel 2005, anno in cui hanno pubblicato l’eccellente album Motions of Desire, nel corso degli anni hanno costruito una reputazione solida nel panorama progressive rock, grazie a un sound che fonde sinfonia, hard rock e complessità armonica senza mai perdere di vista l’energia e la melodia; con Maestro, il loro ultimo lavoro, confermano la loro maturità artistica, offrendo un disco ricco, ambizioso e tecnicamente impeccabile.

Fin dall’opener Opus Imperfectus Pt. 1 – The Missing Chord, i Magic Pie dimostrano di padroneggiare l’arte della composizione prog: cambi di tempo fluidi (dal 4/4 al 7/8), arrangiamenti stratificati e un uso sapiente di Mellotron, chitarre e tastiere creano un’atmosfera maestosa. La voce di Kim Stenberg, evocativa di David Bowie, aggiunge un tocco di carisma, mentre i passaggi strumentali ricordano i grandi del genere (Genesis, ELP, Dream Theater) senza mai scadere nella citazione scontata, oltre 18 minuti di rock esagerato, denso e con arrangiamenti fantastici… e siamo solo all’inizio!

La successiva By The Smokers Pole, è una splendida rock ballad dove chitarre cristalline risuonano con un ricco movimento di tremolo, man mano il brano si sviluppa e cresce insieme alle tastiere con un mix costante tra strumentazione e sapori rock classici insieme a un’esecuzione più sperimentale. Le parti di slide di chitarra con registro acuto ci conducono poi a un profondo assolo di chitarra che culmina in armonie vorticose e sognanti.

Name It To Tame It ci riporta letteralmente sulla terra, con il suo energico e profondo riff blues che sfocia in un prog intricato, con assoli di tastiere e chitarre perfettamente miscelati alle voci del gruppo, in grande evidenza anche la ritmica scandita da una batteria infernale.

Kiddo è un pezzo più riflessivo che inizia con fiati lontani, chitarre acustiche e una morbida parte di basso fretless, con un testo che nonostante le sonorità apparentemente morbide, critica la dipendenza dai social media e fa riflettere avvisandoci che stiamo perdendo il controllo delle nostre vite a causa dei personaggi dei social media e con questo in mente ci schiantiamo dritti su Someone else’s wannabe, un potente ritmo rock con una tastiera vertiginosa che si avvolge a spirale nel suo nucleo, questo brano è genuinamente rock e dimostra ancora una volta l’importanza di una spina dorsale rock nel prog.

Everyday Hero, ricorda tantissimo la Jambi dei Tool, ed è un altro ottimo brano che per certi versi racchiude in se il messaggio musicale dell’opera, probabilmente questo è il motivo per cui questo brano sia stato scelto come singolo.Infine, la conclusione epica, dove la band riflette sulla propria eredità musicale, con passaggi orchestrali e un finale trionfale che lascia senza fiato, viene affidata ad Opus Imperfectus Pt. 2 Maestro.

C’è qualcosa di speciale nel cogliere un momento sincero in cui vediamo qualcuno riflettere sul lavoro e sulla carriera della propria vita. Sembra che la band stia cercando di celebrare ciò che ha fatto, continuando ad affinare la propria arte. Maestro è la testimonianza di una band che continua a spingersi oltre, è un album che conquista sia gli amanti del  progressive tradizionale che quelli del rock moderno, dimostrando che i Magic Pie sono una delle realtà più interessanti del panorama odierno. Un disco da assaporare con calma, perché ogni dettaglio racconta una storia.
Massimo Cassibba

TRACK LIST :

Opus Imperfectus Pt. 1 – The Missing Chord
By the Smoker’s Pole
Name It to Tame It
Kiddo…
Someone Else’s Wannabe
Everyday Hero
Opus Imperfectus Pt. 2 – Maestro

LINE UP:

Kim Stenberg – guitars, vocals
Lars Petter Holstad – bass, vocals
Eirikur Hauksson – lead vocals
Martin Utby – drums
Eirik Hanssen – vocals
Erling Henanger – keyboards, vocals