LOUD AND PROUD FEST

3 GIORNO ELVENKING + FUROR GALLICO + VEXILLUM + CALICO JACK
 @ Legend Club (MI) – 09-09-2022
Report a cura di Giacomo Cerutti si ringrazia giulia di nunno per la gentile concessione delle immagini

Metallari e metallare eccoci riuniti al Legend Club per la terza giornata della nuova edizione del LOUD AND PROUD FEST, evento organizzato dall’omonima webzine unendo le forze con la TRUCK ME HARD in collaborazione con BAGANA, che si divide in quattro giornate dando spazio a più generi del variegato panorama metal: nella prima giornata i grandiosi Battle Beast hanno fatto valere il power metal, accompagnati dai Future Palace il cui melodic-metalcore avvicina di più le nuove generazioni, mentre nella seconda i nostri Edge Of Forever assieme agli Hell In The Club e X-Plicit hanno fatto tronfare l’hard rock. Stasera è tutta dedicata al folk/pagan formata da un esercito di quattro band con headliner i portentosi ELVENKING, che condivideranno il palco con i grandiosi FUROR GALLICO, i temibili VEXILLUM e gli scalmanati CALICO JACK, con un bill del genere le aspettative sono molto alte ma purtroppo l’affluenza a inizio serata è scarsa, a causa del traffico dell’ora di punta peggiorato per sentito dire da code per incidenti in tangenziale e un altro eventi in zona.

CALICO JACK

La serata ha inizio con i milanesi CALICO JACK che sbarcano sul palco introdotti dal violinista Dave, vestiti da pirati e armati di strumenti vanno all’arrembaggio con Broadside Attack, abbattendosi come un onda anomala sui pochi presenti incitandoli in quanto troppo calmi, inaccettabile per i folk-pirati che con il procedere dell’esibizione trasformeranno il locale da un mare piatto a un mare in burrasca. Dalla nascita nel 2011 hanno pubblicato l’omonimo debut album nel 2019, ma dato il poco tempo a disposizione decidono di sfruttare l’occasione per suonare in anteprima degli inediti, che riscuotono gran successo in quanto il loro sound la fusione tra la pesantezza dei Korpiklaani e l’allegria degli Alestorm.

La ciurma guidata dal capitano Giò è molto agguerrita, Melo e Toto duellano con le chitarre schizzando riff e assoli spietati, possenti linee di basso vengono bombardate da Giggi, mentre Dave al violino crea un vortice di melodie e Caps scaglia tempestose parti di batteria contro la prime file che fungono da scogli, infine Giò frontman dalla voce grezza e gutturale mantiene saldamente il comando della nave, riuscendo a dividere il pubblico creando una seppur modesta wall of death. Purtroppo i nostri si trovano in avaria a causa di problemi d’audio, ciò nonostante mantengono una potente tenuta di palco e un’invidiabile interazione col pubblico, Melo e Giggi scendono a suonare in platea e addirittura Giggi molla il basso ai fans per mettersi a pogare, l’entusiasmo tra i presenti cresce con il procedere dell’esibizione che si placa solamente con il pezzo finale Straits Of Chaos. I CALICO JACK con il loro metal folk metal piratesco hanno pienamente assolto il compito di aprire la serata, raccogliendo meritati applausi possono mollare gli ormeggi lasciando il palco alla band successiva.

Setlist:

Intro
Broadside Attack (inedito)
Where Hath Th’ Rum Gone?
Maracuder (inedito)
Haul Away Joe
Grog Jolly Grog
Straits Of Chaos

Line Up :

Giò – vocals
Melo – guitar
Toto – guitar
Giggi – bass
Dave – violin
Caps – drums

VEXILLUM

Ora direttamente dalla Toscana ecco prendere posizione i VEXILLUM, accolti calorosamente dal pubblico aumentato rispetto a inizio serata, partono in quarta sulle note di Sons of a Wolf tratta dal quarto nuovo disco When Good Men Go To War pubblicato l’anno scorso. I nostri danno una scossa immediata ripristinando l’entusiasmo, sul palco si nota uno spazio vuoto dato purtroppo dalla mancanza del bassista Francesco Ferraro in quanto impegnato a suonare con i Freedom Call, di conseguenza il basso è aggiunto in base. Ovviamente non si perdono d’animo e con tenacia procedono con l’esibizione, Michele e Francesco sono una vincente coppia di assi di spade che sprigionano ritmiche travolgenti graffiate da assoli, mentre Efisio batterista dalla Sardegna picchiando duramente su piatti e pelli costruisce le fondamenta del sound solide come i secolari nuraghi, complessivamente mettono a punto un dirompente power-folk arricchito dalle melodie di flauti e cornamuse aggiunte in base, e, completato dalla potente ed estesa voce del frontman Dario, sempre coinvolgente soprattutto quando spiega ironicamente al pubblico il “complicato” modo di partecipare al coro di Avalon. Purtroppo i problemi di audio persistono anche per loro ma il tempo a disposizione è poco, quindi procedono determinati proponendo i pezzi del nuovo disco e un paio di cavalli di battaglia dei primi lavori, terminando con The Marketsquare Of Dooley. Ancora una volta Dario e soci hanno mantenuto alto il vessillo del power-folk metal, esaltando i presenti che fomentati dalla loro energia hanno cantato, saltato e pogato, ripagandoli con applausi e cori mentre lasciano il palco a testa alta.

Setlist:

Sons of a Wolf
When a Good Man Goes to War
Avalon
The Tale of the Three Hawks
The Marketsquare Of Dooley

Line Up:

Dario Vallesi – vocals
Michele Gasparri – guitar
Francesco Caprina – guitar
Francesco Ferraro – bass
Efisio Pregio – drums

Siamo giunti alla penultima band sella serata e il pubblico finalmente più consistente, è pronto ad acclamare una band che dalla nascita nel 2007 ha incrementato la schiera di seguaci, loro sono i guerrieri FUROR GALLICO con all’attivo il terzo disco Dusk Of The Ages uscito nel 2019, sul quale si concentrerà il live. Senza indugi attaccano con Nebbia Della Mia Terra facendo dilagare il loro sound dove l’aggressività del metal si fonde con le tipiche sonorità folk, le variabili ritmiche tracciate dalle sei corde di Gabriel abbinate alle volubili parti di batteria a opera di Mirko, passando dall’heavy al death con ritmi micidiali a parti più leggere dove i ritmi si acquietano, abbinati alle dolci melodie date da Becky all’arpa celtica, Massimo ai tin e low whistle e mandolino mentre il violino è aggiunto in base.

Ne consegue che con il procedere dell’esibizione, ogni pezzo presenta parti distruttive dove si accende il pogo alternate a parti ballabili, il tutto ben amalgamato dalle profonde linee di basso emesse da Marco e completato dalla versatile vocalità del frontman Davide, con gran facilità a seconda dell’andamento dei pezzi passa dal growl cavernoso allo scream al pulito, inoltre in pezzi come Waterstrings, Canto d’Inverno, Dusk of the Ages e altri entra in scena la turnista Paola che l’affianca con voce soave e movenze danzanti. Carichi al massimo i nostri gallici tengono vivo l’entusiasmo che non accenna a diminuire, i pezzi dell’ultimo disco riscuotono buon successo ma quando sparano i cavalli di battaglia come Cathubodva e The Song of The Earth è il delirio, soprattutto con La Caccia Morta dove i fans cantano all’unisono talmente forte che la figura del cantante risulta praticamente inutile, infatti Davide ne rimane piacevolmente colpito e ringrazia per il calore e il supporto dimostrato. Infine con The Phoenix i gallici di Monza concludono un’esibizione come sempre di alto potenziale, esaltando e preparando al meglio il pubblico per i tanto attesi headliner, ricoperti di urla e applausi possono degnamente ritirarsi.

Setlist:

Nebbia Della Mia Terra
Venti di Imbolc
Wild Jig Of Beltaine
Cathubodva
Waterstrings
Canto d’Inverno
The Song of The Earth
Dusk of the Ages
La Caccia Morta
The Phoenix

Line Up:

Davide Cicalese – vocals
Paola Urso – vocals (live)
Gabriel Consiglio – guitar
Marco Ballabio – bass
Massimo Volontè – tin whistle, low whistle e mandolin (live)
Beky Rossi – Celtic harp
Mirko Fustinoni – drums

ELVENKING

Signori e signore rumorosi e orgogliosi siamo giunti al capitolo finale di questa serata, fans sono in febbricitante attesa e durante il cambio palco la tensione cresce, infatti appena parte l’intro Perthro la platea sussulta e quando gli ELVENKING entrano in scena sulle note di Heathen Divine esplode. Sulla breccia dal 1997 hanno raggiunto una posizione di rilievo nel panorama italiano, lo dimostra la buona affluenza e soprattutto l’entusiasmo che pezzo dopo pezzo aumenta, grazie all’energia propagata da Damna e compagni in perfetta simbiosi tra di loro, dato che della formazione attuale mancano il chitarrista Rafahel e il batterista Lancs sostituiti da due turnisti dal 2019.

Aydan unico membro originale è il pilastro della ritmica che si espande in un susseguirsi di portentosi riff e assoli, affiancato dal dinamico turnista HeadMatt che gli dà manforte, Jacob bassista di grande spessore militante pure nei Moonlight Haze solidifica la ritmica con fluide vibrazioni, alla batteria il turnista Simone si scatena tra piatti e pelli dando a ogni pezzo una marcia in più, dal violino di Lethien sfociano soavi melodie che determinano la parte prettamente folk, che diviene folk-power abbinato alla ritmica impreziosita da ulteriori parti di tastiera sempre ad opera di Aydan e riprodotte in base, infine abbiamo il frontman Damna sfodera la sua voce dai toni alti e graffiata aiutato dai compagni nei cori, grazie al suo dinamismo e carisma cattura la folla come una forza magnetica, inoltre faccio presente che la sera precedente ha pure cantato con gli Hell In The Club.

Sino a oggi hanno composto il decimo disco Reader Of The Runes – Divination dal quale traggono oltre alla prima traccia anche Sic Semper Tyrannis e Silverseal, dando poi spazio alle hit del passato come Pagan Purity, The Wanderer e Draugen’s Maelstrom, durante le quali i fans cantano e acclamano soprattutto con l’immancabile The Divided Heart dove Damna incita a saltare. Purtroppo tutte le cose belle giungono al termine e con Elvenlegions salutano il pubblico, vista l’insistenza nel reclamare altri pezzi i veneto-friulani dopo pochi minuti ritorna regalando ai fans Black Roses For The Wicked One, chiudendo in bellezza una performance di alto livello, emozionando i fans dalla prima all’ultima nota e ricevendo copiose urla, applausi e il coro finale. Quando all’inizio ho detto che le aspettative della serata erano molto alte non mi sbagliavo, le nostre band oltre che entusiasmarci ci hanno reso orgogliosi del metallo tricolore, sinceri complimenti a tutti per aver dato anima e corpo per aver reso grandiosa la terza giornata della l’edizione del LOUD AND PROUD FEST 2022. Ringraziamo LOUD AND PROUD, la TRUCK ME HARD, BAGANA e tutto lo staff del Legend Club per l’impegno dimostrato nell’organizzare questo fantastico evento, sperando di ripeterlo tutti gli anni. Alla prossima!

Setlist:

Intro – Perthro
Heathen Divine
Sic Semper Tyrannis
Draugen’s Maelstrom
Pagan Revolution
Silverseal
Trows Kind
The Wanderer
Intro – To Oak Woods Bestowed
Pagan Purity
White Willow
The One We Shall Follow
The Divided Heart
Elvenlegions

Encore:

Black Roses For The Wicked One
Line Up :
Damna – voce
Aydan – guitar
Rafahel – guitar
Jacob – bass
Lethien – violin
Lancs – drums
HeadMatt – guitar (live)
Simone Morettin – drums (live)