LeoNero
Monitor
La discografia di LeoNero al secolo Gianni Leone tastierista e cantante del Balletto di bronzo che allorché uscito da quella seminale band decise di intraprendere una carriera solista. Il disco che stiamo per recensire è in realtà il secondo lavoro che venne preceduto dall’esordio intitolato “Vero” che venne pubblicato in piena esplosione punk nel 1977, il seguente disco Monitor è di circa tre anni più tardi e risente fortemente dell’influenza new wave americana essendo vissuto ad Hollywood proprio in quel periodo. In quel periodo conobbi Richard Benson che all’epoca conduceva un programma televisivo in una tv privata che si chiamava ottava nota, ed in quel frangente mi presentò LeoNero un’artista che non conoscevo ed in quel periodo stava facendo uscire e promuovendo proprio Monitor. Ricordo ancora come fosse oggi che una sera doveva suonare in una discoteca del centro per presentare il suo disco nuovo e per l’occasione aveva fatto allestire la saletta con delle strisce di carta penzolavano fino a terra, che lui avrebbe poi maltrattato gettandovi addosso della vernice durante l’esecuzione di “Strada” oltre a noi c’era un malcapitato a cui LeoNero dipinse la faccia ma penso che fosse una cosa organizzata per lo spettacolo.
Ascoltando il disco purtroppo ci si rende conto che il suono ha dei problemi di attualità e gli anni passati li risente tutti. Ma questo disco all’epoca si poteva considerare come una sferzata di freschezza musicale perché in quel periodo in Italia ancora non c’era quasi nessuno che si cimentasse in quel genere. Un disco dall’afflato internazionale realizzato interamente in America, con i musicisti specificatamente selezionati dallo stesso LeoNero con i quali ha suonato la prima parte del disco. Un lavoro in cui lui credeva moltissimo avendone realizzato in parte anche la realizzazione tecnica oltre che ad aver suonato interamente la seconda parte.
In Monitor il buon LeoNero ha voluto inserire “Piangi con me” una cover di una band inglese chiamata “Grassroots”,che in Italia venne portata negli anni sessanta dai Rokes di Shel Shapiro.Monitor ha in se i primordi del musicista campano che si definisce come un’artista libero dalla forte mentalità scevro da influenze tecnologiche atte a “schiavizzare” la propria mente. Una delle canzoni più in vista secondo me, è l’iniziale Strada dove come parte introduttiva si può ascoltare Leo recitare una frase come fosse Carmelo Bene che dice “Non ho trovato nessuno” .
Mentre scrivo questa recensione apprendo dell’imminente uscita del nuovo disco del Balletto di Bronzo che si chiamerà Lemures . Non solo perché dettomi personalmente da lui vorrà ristampare proprio questo disco Monitor dove alla ristampa, sia in vinile che in Cd, verranno aggiunti dei bonus.
Stefano Bonelli