Le Mondane

Taddeo

Quasi quattro anni sono passati dal debutto delle Le Mondane gruppo proveniente dalle lande del novarese, da Alka Records che si intitolava I” giorni della marmotta”.

Questo nuovo album intitolato “Taddeo” licenziato sempre da Alka Record, registra un cambio di rotta notevole rispetto al debutto, infatti in questo nuovo lavoro si è “persa” diciamo cosi la vena darkeggiante molto presente nel primo disco. Non è l’unica differenza perché in “Taddeo” il mood generale si sposta verso un rock italiano eliminando quasi del tutto le chitarre acustiche che la facevano da padrone nel precedente lavoro, a favore di un uso delle chitarre elettriche.

Anche la voce di Luca Borin registra un cambiamento di rotta verso tonalità più adatte alle canzoni attuali e la cosa è alquanto spiazzante essendomi abituato a quelle evoluzioni vocali presenti nel primo disco che erano poi il marchio di fabbrica del gruppo. Tutto questo mi fa pensare che Luca Borin sia un grande cantante e performer in grado di gestire a suo piacimento la sua voce a seconda delle esigenze.Quello che ne esce fuori sono due dischi completamente diversi l’uno dall’altro più intimista il primo e molto più espansivo il secondo.

Qui non troviamo la forte sensazione narrativa da menestrelli (che a me piaceva tanto) che era data da un’ambientazione acustica e folkloristica davvero originali. “Taddeo” non è un brutto disco è solo diverso dal suo predecessore, e a suo favore giocano diversi fattori. Uno di questi è il rock a metà tra l’alternativo ed il cantautorale, questo forse dovuto all’inserimento do i un nuovo elemento all’interno della band, che risiede nella persona di Manuel Mormina ottimo batterista e percussionista.

Questo cambio rende “Taddeo” un disco molto ricco moderno e piacevole da ascoltare, riuscendo a mantenere fluido e scorrevole l’ascolto merito questo di un songwriting per nulla intricato o contorto anzi l’obiettivo del disco è quello di far divertire chi ascolta la musica dei novaresi. La produzione infine ci consegna un cd davvero ben realizzato sia dalla registrazione che in tutte le fasi della realizzazione.

Pur essendo scorrevole il disco ci da la possibilità di rimanere colpiti da alcune canzoni, una di queste è proprio la prima “Tremo”lenta nel suo incedere,con la gran cassa che entra solamente verso la fine essendo la protagonista assoluta la voce di Luca Borin per un inizio se vogliamo diverso dal solito, penso a chi magari si sarebbe aspettato un qualcosa di più incisivo.Altra canzone che mi è piaciuta molto è “Come volevi tu” introdotta da una chitarra western che sarà poi il mood della canzone stessa.“Quello sguardo” mantiene fortunatamente ancora vivo il ricordo di quello che abbiamo vissuto con il primo disco brano intimista e drammatico.

Come nel primo lavoro anche in “Taddeo” è stata inserita una cover questa volta la scelta è caduta su di un capolavoro assoluto parliamo di “Nuvolari” pietra miliare di Lucio Dalla “Nuvolari” la maggior parte della gente ascolta i grandi successi del cantante bolognese come che so “Caruso” o “Anna e Marco” io penso che invece Nuvolari oltre a raccontare la storia del celebra pilota sia uno dei pezzi più belli di Dalla. Buona l’interpretazione ma personalmente l’avrei resa più cattiva accettuando la voce roca nei cori.

Un accenno alla copertina è doveroso in quanto possiamo osservare un disegno realizzato a matita  in bianco e nero molto ben riuscito e che il disegno dell’uomo che si vede  per posizione dello stesso con un inquadratura vista dall’alto fa sembrare la tesata  molto più grande di quello che in realtà è ; e presumo che la figura  della copertina si proprio “Taddeo”

In chiusura possiamo dire che questo delle mondane sia un ottimo disco, che prosegue anche se con prerogative diverse quanto raccontato nella prima realeas a questo punto non ci rimane altro che vedere dal vivo questo interessante combo aspettando altri lavori di questo livello se non maggiori.

Stefano Bonelli

Tremo
Ciaomiaobao
Un Regno
Taddeo
Come volevi tu
Quello sguardo
Nuvolari
Per deridere l’aurora
Il villaggio del fanciullo
Questa moda di essere stronzi

Luca Borin – voce e chitarra
Daniele Radaelli – chitarre, cajon, ukulele, mandolino, cori
Manuel Mormina – batteria e percussioni