King’s Hammer

To Speak In Tongues

King’s Hammer è il solo project di Chuck Weatherman,frontman degli Shovelhead A.D.,band metal americana molto giovane e pressochè sconosciuta.Questa debut release di 5 pezzi racchiude l’idea personale di death metal(così viene definito) che Weatherman ha maturato in questi ultimi tempi,un Ep di poco più di 16 minuti in cui il ragazzone si diletta a suonare e cantare da solo una sorta di death metal old school che in realtà viene a galla solo a tratti.Il sound e la produzione ricordano quelli di una classica demo ed anche il livello di qualità dei pezzi non è eccezionale,anzi direi che tecnicamente questo dischetto non è proprio entusiasmante,ma freddo,impreciso e mixato alla meno peggio;le parti di batteria sembrano eseguite da una drum machine,con un sound di basso dozzinale ed una chitarra piuttosto zanzarosa per i miei gusti…..

Dopo aver ascoltato più volte questi pezzi devo dirvi che se è di death metal che dobbiamo parlare,solo due dei cinque pezzi possono essere definiti tali,ovvero “Vehement zeal” e “Witches burn“,tracce da cui realmente il nostro Chuck dovrebbe ripartire e reimpostare il tutto,soprattutto perchè il resto dell’Ep suona vagamente panteriano,con delle soluzioni tecniche che potrebbero essere concepite da un diciottenne alle prime armi con poche idee ma confuse.Ed effettivamente partendo dalla opener “The war in heaven“,si capisce subito che l’approccio al death metal si riduce ad un tentativo scarno di apparire brutto e cattivo a tutti i costi,con questa gran voce alla Karl Willetts(Bolt Thrower r.i.p.) che domina su tutto,ma che musicalmente si riduce ad un manipolo di riff e ritmiche che così impostate non mi convincono più di tanto,rendendo la proposta musicale piuttosto anonima.

Vehement zeal” già si discosta dal pezzo precedente,più dinamico e con una energia tutta sua,sicuramente di fattura death,con le parti di chitarra a tratti poco chiare(soprattutto sulle ritmiche) e con poca profondità,ma che comunque dà una idea più precisa di death metal.”Wrath decends” è più un pezzo groove che altro,con una parte centrale in cui viene sparato un blast beat che a poco serve,probabilmente il pezzo che più rappresenta l’incertezza e l’arretratezza stilistica di Chuck;è il pezzo più breve dell’Ep (2:36 minuti) ed è quello che realmente non dice niente di niente.”Crusade IX” è il pezzo più panteriano di tutti,e se non fosse per il suo cantato,che sembra essere l’unica cosa coerente tra tutte,potrei benissimo dire che sembra di ascoltare una delle b-side più brutte e mal riuscite dei fratelli Abbott,cosa che a mio modo di vedere è anche piuttosto imbarazzante.”Witches burn” è il pezzo che chiude la release e,come già detto precedentemente,è quello in cui una certa linea death metal effettivamente c’è;purtroppo il sound della chitarra,che risulta poco dinamico,è la vera doccia fredda del pezzo,ed è un vero peccato,perchè questa traccia merita di essere definita “death metal”,visto i palm muting ricorrenti e le plettrate furiose che si fanno strada durante tutto il pezzo.

Non mi sento di aggiungere altro su questo lavoro,ma una considerazione va fatta:questo “To speak in tongues” è stato presentato come Ep ufficiale d’esordio di un solo project,e onestamente mi sarei aspettato quantomeno un lavoro prodotto in modo migliore e con un sound più omogeneo e convincente, ma così com’è,al di là di una innegabile incerta maturità stilistica, definirla “Demo” o “Promo” sarebbe stato più appropriato.I presupposti per trovare la strada giusta ci sono,riparliamone.

Giuseppe Musso

The war in heaven
Vehement zeal
Wrath decends
Crusade IX
Witches burn

LINE UP:
Chuck Weatherman/all instruments and vocals