Kingcrow

LiveTraffic 24 Gennaio , 2025
Articolo a cura di Fabio Podeschi

– GLITCH-
“Siamo tutti collegati, in ogni epoca e in ogni parte del mondo, siamo tutti parte della stessa storia che cerchiamo di raccontare dall’alba dei tempi, perché sappiamo che quel racconto l’unica strada per evolverci.”

Da Glitch serie TV (Netflix)
Si ringrazia la No Sun Music in verbo al suo boss
Gabriele Giaccari ( Gabbo Orange/Shores Of Null). Per aver potuto partecipare a questo evento che fa approdare nella capitale Romana uno dei pilastri del Genere Underground Italiano I
KINGCROW band all’attivo dal lontano 2001 che ha calcato i palchi d’ Europa e d’ America insieme a nomi blasonati come i Tesseract, (Visti una settimana prima all’ Orion Live Club uno spettacolo) Pain Of salvation .Ma veniamo al dunque……

-Heartache-

-Heartache-
Aprono la serata gli Heartache progressive metal band della capitale Romana, che ho visto iniziata già da un pò di brani ma che da quel poco che ho sentito non mi hanno detto quasi nulla. Un genere che sinceramente è stato saccheggiato già da decenni da gente come Tool, Katatonia , un ibrido fra questi e Bullet For my Valentine di cui il cantante ricorda nella voce in brani come Refuge invece Katatonia/Tool in canzoni come Worm Out e Last Grace.
Lo show era iniziato per loro alle 20:30 io delle tracce che ho ascoltato c’è molta carne al fuoco ma tanta confusione forse per non aver trovato ancora la quadra del cerchio, indubbiamente le qualità ci sono perchè al di là del locale dove si sono esibiti di cui purtroppo a volte non brilla per suono pulito, colpa che non è dei musicisti che si esibiscono ma del fonico io terrei d’occhio questi ragazzi possono dare delle fulgide sorprese in futuro soprattutto se riescono ad affinare le loro armi e qualità sonore.
Interessanti

– GHOST ON MARS-
Altra band proveniente dalla capitale nostrana di Roma i Ghost On Mars, indubbiamente più maturi dei primi che hanno suonato anche loro all’esordio con un album Out Of Time And Space un ibrido fra Tesseract /Opeth/Katatonia ultimo periodo, non male anche se anche qui le derivazioni si sprecano. Il problema che ho riscontrato in queste due band iniziali purtroppo non è il saper proporsi ma l’essere troppo attaccati ad assomigliare a qualche gruppo famoso senza crearsi un’identità propria indistinguibile.
Anche qui le qualità ci sono ma si cerca troppo di emulare nomi blasonati quali Thirty Second To Mars/In Flames periodo New metal post Clayman e My Chemical Romance, ma siamo molto lontani anche perché purtroppo il cantato in Inglese non è proprio perfetto. Non chiedo una pronuncia madrelingua, ma almeno cantare in maniera più accurata nelle parole, difetto anche della prima band esibita. Nel complesso gli assoli in Carbon Skin e la tecnicità in Beyond The Mist con l’uso del growl del cantante in alcuni frangenti fanno il loro effetto come l’atmosfera che si permea e si tocca nei brani è buona e palpabile, ci sono qualità anche qui che vanno approfondite molto di più. Rispetto alla prima band sono un gradino nettamente superiore, e probabilmente con il prossimo album ci saranno miglioramenti. Buona proposta anche questa per me.

Members:
Valerio Lippera – bass
Andrea Alberati – drums
Fabio Valentini – guitars
Moreno Sangermano – vocals
Andrea Mataloni – lead guitars

-KINGCROW-
E’ ‘ora di ascoltare i padroni di casa la vera musica, una band di cui noi Italiani ma soprattutto noi abitanti del Lazio perchè questi baldi o bardi come si suol dire del verbo della musica metal provengono dalla lacustre Anguillara Sabazia in provincia di Roma la progressive metal band Kingcrow la quale nell’arco del tempo si è incarnata in varie sfaccettature musicali di band passando dai tecnicismi alla Dream Theater vedi album quali Insider e Timetropia Phlegethon oppure alle innovazioni stile
Tesseract/Meshuggah/Gojira/Pain Of Salvation vedi album In Crescendo/Eidos/Persistence per poi arrivare al traguardo con il loro ultimo e meraviglioso Hopium.
Le quindici gemme proposte dal vivo ripercorrono completamente la loro intera discografia escludendo solo il loro primo album Something Unkown dove ancora erano in embrione ma si notava un’attitudine alla qualità sonora. Il pubblico se ne accorto ha cambiato proprio registro la serata persone sotto il palco a cantare brani con loro come The Moth dove il cantante Diego Marchesi grande mattatore e intrattenitore della serata per la sua professionalità unita alla simpatia con è da poco oggigiorno per una band tocca picchi di voce alla The Muse per intenderci. Brani quali Kintsugi e Drenched entrano subito nell’animo degli astanti il suono purtroppo come per le altre band è deficitario più volte cercano di comunicare con il fonico che purtroppo non è all’altezza anche se la band non si arrende e grazie alla loro bravura compositiva riescono a far eccellere il loro show al massimo delle aspettative. Bastava solo che diminuisse il suono degli strumenti e alzasse la voce del cantante che si sentiva benissimo con tutto che era regolato male il microfono. Lì in quel locale le cose funzionano solo quando le band si portano il loro fonico dietro peccato…

Comunque prosegue l’emozionale Closer veramente bello l’effetto di tastiere e chitarra acustica fuso questo è modernismo fatto con gli attributi. Parallel Lines e Night Drive altra accoppiata la prima ritmata e tecnica la seconda un lento emozionale e di grande meditazione, una cosa che mi ha stupito in questa band è il gusto per i suoni veramente ricercati fuori norma e target per una band Italiana risultando molto esteri infatti la Season Mist di Michael Berberian li ha adocchiati e presi sotto la sua ala. Devil’s got a picture come detto dal cantante quali saranno i piani del diavolo nella sua figura per loro stasera brano stupendo dove vi è un crescendo fra la chitarre di Ivan Nastasi Diego Cafolla e la voce del singer Diego sempre più incisiva che a un certo momento parte addirittura con un growl ben fatto, i complimenti al batterista Thundra Cafolla veramente tecnico e bravo. C’è Father poi brano che sentendolo ed ascoltando il testo mi ha fatto pensare è un pò il periodo che ho passato io quando mio padre è deceduto il 27 giugno del 2023 ora lo vedo solo dietro una cornice d’argento in un’immagine che non è quella brutta che ricordo quando era in ospedale a soffrire per il Covid quella maledetta polmonite bilaterale ma è vigoroso in quella foto, come nel testo della canzone a volte ed anzi spesso lo sento al mio fianco che cerca di indirizzarmi per la giusta via e decisione sono sincero mi era scesa una lacrima….

c’è poi Glitch il loro bassista Riccardo Nifosi la loro ultima new entry dal 2020 anche perchè a parte lui gli altri sono da più di undici anni che suonano insieme è veramente il valore aggiunto che la band cercava scenico,deciso incisivo potente e soprattutto tecnico al punto giusto. The Persistence la voce del singer Diego di un’atmosfera simile a quella della band Darkhaus degli A Life Divided dove raggiunge veramente picchi emozionali supportato con le vocals in coro dei chitarristi e del bassista anche qui il gusto degli arrangiamenti con la tastiera è unico. Stesse cose per Folding Paper Dream bella veramente . Chiude la prima parte dello show prima delle quattro canzoni finali con Come Through la loro canzone che parla d’amore dove il cantante invita la gente ad accendere la luce dei smartphone per fare atmosfera ma la gente nostalgica fa luce con gli accendini momento cardine della serata di pensiero e pathos che ha unito tutto il pubblico all’unisono.

Prosegue la seconda parte con THE MOTH canzone che parla di come alcuni ragazzi come vengono emarginati dal resto della classe perché degli hipster e fuori dagli schemi della normalità At the same Pace e If Only tutte e due da Eidos, Cafolla qui da veramente il meglio insieme al compagno d’asce Nastasi ed il basso unito al metronomo Thundra Cafolla onnipresente. Chiude lo show Hopium dal loro ultimo album dal medesimo nome della canzone, atmosferica e meditativa quasi un viaggio dentro se stessi, belle le aperture di chitarra in stile Gilmour per farvi capire di Momentary lapse Of Reason . Comunque non poteva che chiudersi nel migliore dei modi con una scaletta fantastica ed a fine show un meritatissimo scroscio di applausi che mette sul podio una band di fantastici musicisti oltre che professionali anche simpatici e cordiali. Un plauso per me show da dieci parola di Fabio Berserk .

– SETLIST-
Kintsugi
Drenched
Closer
Parallel Lines
Night Drive
Devil’s Got A Pictures
Father
Glitch
The Persistence
Folding Paper Dreams
(Arpeggio) Come Through
(Arpeggio) The Moth
At The Same Pace
If Only
Hopium

– Members-
Thundra Cafolla – drums
Diego Marchesi – vocals and effects
Ivan Nastasi – guitars
Diego Cafolla – guitars
Riccardo Nifosi – bass