Likfunn

I Keiser sono un gruppo formatosi nel 2015 a Levanger in Norvegia.I quattro norvegesi ci propongono questo nuovo ep dal titolo “Linkfunn” per la Non Serviam Records uscito il 20 Settembre 2024.Le tematiche del gruppo sono sempre state legate a temi quali l’occultismo, i conflitti e il declino dell’umanità.Ma in questo disco decidono di affrontare l’ambizioso progetto, di tramutare in musica la celebre poesia macabra norvegese Likfunn.Solamente due brani compongono questa proposta musicale e in diciassette minuti si snocciola questa colonna sonora dedicata alla celebre poesia.Due tracce che in entrambi i casi iniziano con una melodia avvolgente, per poi lasciare spazio al veloce incedere di stampo tipicamente black metal.Si potrebbe pensare di essere di fronte  al solito modus operandi di un brano black metal con introduzioni melodica, invece il brano prende lidi del tutto inaspettati, proponendo soluzioni che richiamo al blackened thrash metal e con un tripudio di riff che si perdono in interessanti e creative variazioni.Con il passare dei secondi la musica acquista epicità e la voce piuttosto classica, ma pur sempre tagliente, dona consistenza ed emotività notevoli.

Le due tracce sono perfettamente amalgamate tra loro quasi da renderle intercambiabili, le molteplici soluzioni messe in campo rendono il tutto coinvolgente e ricco di sfumature, supportate da un lavoro di chitarre veramente interessante.Virtuosi assoli si presentano sporadicamente, dando una pausa inaspettata alla violenza.Una violenza multiforme che assorbe completamente l’ascoltatore con sonorità che abbracciano black metal, thrash metal e una sorta di speed metal prorompente.Ci sono alcune occasioni dove la corta durata degli ep lascia un po’ l’amaro in bocca, perché si ha l’esigenza e la curiosità di sapere come sarebbe stato se si fosse osato di più.In questo ep invece,  è notevole  la capacità di concentrare in un quarto d’ora abbondante un calderone di tecnica, idee, coinvolgimento e profondità.

I Keiser non sono stati i primi e non saranno gli ultimi a trattare questa celebre poesia, ma il loro tentativo è sicuramente riuscito donando un prodotto curato, ricco di sfumature ed emotività che lascia spazio a momenti di imprevedibilità inaspettati.

Daniele Giudici