Karfagen

Omni

Fondati in Ucraina nel 1997, i Karfagen (il cui nome evoca l’antica Cartagine) sono da sempre un progetto in costante evoluzione, guidato dal polistrumentista e compositore Antony Kalugin che predilige uno stile principalmente strumentale come dimostra l’uso fantasioso di tastiere e chitarre, strumenti classici ed etnici. La fonte d’ispirazione può essere descritta come art-rock sinfonico con un tocco di new-age, folk, jazz-rock e neo-prog con ovviamente molte influenze del prog degli anni settanta.Con Omni, Kalugin raggiunge un nuovo apice creativo, presentando un concept album strutturato in due suite interconnesse, arricchite da un cast stellare di musicisti provenienti dalla scena progressive internazionale. L’opera ha un’identità unica tra le opere di Kalugin, in parte proprio grazie al cast stellare presente ma anche musicalmente c’è una ventata di aria fresca; l’energia, l’equilibrio dinamico, la potenza melodica, in effetti tutto, ha raggiunto la perfezione in questo album dove tutto scorre in modo estremamente naturale e fluido.Due delle dieci tracce, la 1 e la 6, sono strumentali e fanno da cornice alla prima suite (Omni Part 1 ne ha sei e la Part 2 quattro).

La prima traccia, Ouverture, è maestosamente simile ai Genesis di Duke, con passaggi dinamici e un uso sapiente dei fiati.  Nella bellissima seguente, Storyteller part. I, è presente il primo cantante ospite del cd, Richard Sinclair (Caravan, Hatfield and the North), la voce più raffinata del prog di Canterbury che non sentivo da parecchio tempo e pertanto costituisce una sorpresa molto piacevole e che presta la sua voce e il suo basso fretless mentre Michel St-Père aggiunge chitarre in stile New Wave. In Whispers from the Past, in pieno mood Steve Hackett, Kalugin duetta con Olha Rostovska, accompagnato da Bartosz Kossowicz della scena neoprog polacca (Collage, Quidam). The Spark è eseguito da Per Malmberg, la sua voce ha un tono tipico del pop anni ’80 sullo stile dei Tears For Fears o di Midge Ure degli Ultravox. Poi, il breve e malinconico secondo pezzo strumentale vede lo splendido mix formato dalle tastiere, dal flauto di John Hackett e dal violino elettrico di Daniel Ilyin.

Conclusa l’ottima prima parte dell’opera, si riparte con la successiva Unchained dove la voce di Jean Pageau è protagonista su un tappeto di assoli di chitarra mozzafiato. Il flauto apre il brano successivo, The Cars we Play, la traccia più lunga, con un ensemble d’eccezione: Kalugin, Sinclair, Marco Glühmann (Sylvan) e St-Père che crea un capolavoro sinfonico. Bella anche  In You an I, dove Bartosz Kossowicz canta con un timbro che ricorda moltissimo Fish (Marillion). Il finale è affidato alla dolcissima Storyteller part. I, dove Sinclair e Kalugin concludono il lavoro in bellezza.  Omni è uno splendido ed epico album neo prog, con un cast stellare che contribuisce a rendere l’opera perfettamente equilibrata, evitando l’eccesso di tecnicismo e privilegiando la melodia e l’emozione, un cd da assaporare lentamente e da scoprire ad ogni nuovo ascolto.

Massimo Cassibba

Antony Kalugin & Caerllysi Music

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