Jon Anderson & The Band Geeks

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La band di cui si è “servito” Jon Anderson è una band che esegue cover di artisti famosi fondata da Richie Castellano chitarrista dei Blue Oyster Cult  e la corista Ann Marie Nacchio  è una cantante eccezionale avendo fatto la cover di Heaven And Hell dei Black Sabbath nello studio della band Geek (N.D.R.).

Quando Anderson porta al mondo la sua voce e le sue linee vocali, è sempre un evento artistico di luce che merita di essere vissuto appieno. Dopo tanti anni, da vecchietto ottantenne (nato il 25 ottobre 1944), percepiamo un’ugola sorprendentemente scintillante, ma anche la solita bravura nelle caratteristiche melodiche che nessuno elabora alla stessa maniera, sommandovi pure una fresca e ancora giovanile espressività; le sue melodie posseggono una ritmica particolare che funzionano un po’ suonando come strofe di poesia, sia nelle fasi dinamiche che in quelle soavi. Se gli Yes degli ultimi anni respirano senza di lui una ispirazione non totalmente riuscita, un disco solista come questo invece, nonostante una stilistica a volte troppo ricalcata dal passato, appare di una bellezza estatica, dall’alto tasso magico. Va detto che la band di accompagnamento, i Geeks, suonano spudoratamente simili agli Yes, rifacendosi senza tanti complimenti a tutto ciò che già è stato stilisticamente esperienzato dagli originali. Il gruppo in effetti ha già accompagnato Anderson dal vivo nel 2023 coi classici degli Yes, e quindi ha assunto parte di quella mentalità tecnica e virtuosa; lo stesso bassista è il co-produttore tecnico dell’album e si è voluta chiaramente dare una direzione del tutto Yessana all’opera. Ma niente male, visto che il risultato è sicuramente più potente di quello degli Yes di oggi; cioè un disco, questo, più soddisfacente degli ultimi quattro sfornati dagli Yes dal 2011.

Tra le cose notevolmente migliori certamente la traccia d’apertura ‘TRUE MESSENGER’, piuttosto elettrica e dal ritmo rock vivace, che nella sua struttura si modula in cambi di tensione e di suggestioni; per terminare con una sezione interessante di 50 secondi circa, affidata alla chitarra solista diversa dal carattere solare del brano, preferendo una anima leggermente più scura, eppure non stonante rispetto al resto. Con un basso bello corposo, sia nella ritmica che nei giri solisti, l’andamento di ‘STILL A FRIEND’ tiene un middle-time di base a cui si associano accelerazioni cadenzate di sicura presa, dove l’eleganza però avvolge, melodicamente e strumentalmente, aprendo anche passaggi luminosi che, grazie alle tastiere, vanno verso lidi che irretiscono. In ‘MAKE IT RIGHT’ si parte con una modalità chitarristica acustica che potrebbe venire considerata quasi plagio di Howe, ma la song è molto bella, quasi commovente nella sua essenza soft e poi progressivamente intensificando il pathos; una malìa che rende merito alla capacità  ispirata di Anderson. Anche la meritevole suite di oltre sedici minuti ‘ONCE UPON A DREAM’ inizia soffice, ma poi accende la propria tonicità, declinando il suo potenziale fra morbidezze e atmosfere un po’ più seriose; tra i brani è forse quello che maggiormente, in alcuni momenti e non in tutti, indietreggia a prima del 1978, compresa la lunga zona delicata e rarefatta ed il successivo apporto tastieristico enfatico (la chitarra solista del finale è l’unica non in linea con quel passato mitico). La dolcezza leggera di ‘THANK GOD’ chiude l’ascolto e ci propone un saluto sentito con l’anima positiva che in fondo è stata presente per tutto il full-lenght ma che qui viene sintetizzata con amorevole attenzione, senza pesi né tristezze.

Se i Geeks non hanno una personalità propria, va però sottolineato che possiedono però la sensibilità di gestire nel miglior modo possibile quello stile antico pregnante, necessariamente degno di essere conservato nella memoria culturale della musica. La raffinatezza è elemento preponderante dell’album e mai i musicisti deviano dalla strada maestra alla Yes se non in specifici punti, solo accennati. A volte sembra che essi facciano il verso ai maestri, anche un po’ troppo, e in tal caso un arricciamento di naso ci sta, però siccome sono rimandi fascinosi, alla fine si accettano. Per esempio sia ‘Shine on’, sia ‘Countie and Countries’, hanno questo tipo di pecca, pur nella loro divertente bontà. Il basso viene posto ben in evidenzia come faceva Squire, la chitarra cerca invece talvolta di distaccarsi da Howe quando usa la verve di Trevor Rabin, non riuscendo a farsi personale, mentre invece il tastierista usa criteri alla Wakeman ma senza complicarsi la vita con cose troppo difficili; il batterista dalla sua ha una bella valenza pluriespressiva, immettendo una buona dose di variazioni. In ogni caso gli strumenti notevolmente ricchi a livello di arrangiamenti, non si scatenano quasi mai davvero nella dimensione solista. Lo spirito è quello lucente e ottimista di un Anderson perfettamente in linea con la propria tradizione personale; una bellezza che apre al sorriso e tende alla pace interiore, cioè un viaggio felice. Il disco può essere situato nella cifra stilistica che si pone tra ‘Tormato’ (1978) e ‘Anderson, Bruford, Wakeman, Howe’ (1989), sebbene vi si possa trovare anche altro. Si tratta di quei suoni trattati in modo limpido e dalla concezione più moderna che quei lavori dettero al tempo, ma non moderna come si fece specificatamente ‘90125’ (1983). L’insieme non tradisce la natura originaria di Anderson, rispettandone l’anima, per onorare un artista completo che ha fatto ed è “Storia” della musica vera. Un disco lucido che non vuole innovare ma vuole celebrare l’essenza artistica di un genere che non può tramontare perché è unica, essenza talmente unica che nessuno riesce ancora oggi ad esprimerla allo stesso modo.

Roberto Sky Latini

True Messenger
Shine On
Counties And Countries
Build Me An Ocean
Still A Friend
Make It Right
Realization Part Two
Once Upon A Dream
Thank God

GEEKS:
Richie Castellano – bass / guitar / keyboards
Andy Graziano – guitars
Christopher Clark – keyboards / synth
Robert Kipp – keyboards / chorus
Andy Ascolese – drums
Ann Marie Nacchio – chorus