John Qualcosa

Cani come figli

Il nuovo album del duo John Qualcosa intitolato “Cani come figli” (Freecom).I singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album si intitolano “Venere senza colori”,”Fiori del male” e “Cani come figli”.
Il duo è composto da AmbraMarie ,cantautrice e speaker di Radio Freccia e dal polistrumentista Raffaele D’Abrusco.

La collaborazione nasce nel lontano 2011, parallelamente ad altri progetti musicali di ognuno dei due artisti i quali ,però, si riuniscono spesso  arricchendo il loro repertorio ,aggiungendo sempre nuove sfumature derivanti dalle nuove esperienze esterne.“Cani come figli”  è un titolo che parla di un viaggio tra la Francia e la Penisola Iberica in cerca di sonorità che richiamino lo stile di vita bohémienne ,con scenari e sonorità tipiche di quelle terre.Una dichiarazione d’amore anche verso gli animali che , come dicono loro ,saranno “gli unici figli che avremo”.Alcuni brani del disco danno spazio a  collaborazioni con due artisti : Carmelo Pipitone e Corimé.

Il primo brano , “Venere senza colori” ,racconta a due voci in ottava una storia di solitudine.Maestoso l’ingresso della chitarra che arpeggia e del contrabbasso suonato con arco che dialogano alternandosi nell’introduzione prima e accompagnatosi lungo tutto il brano.Si aggiungono suoni che ispirano la visione di spiagge e luoghi di infinita bellezza, ma sempre sospesi  nel tempo.Si procede con la chitarra di Pipitone in “Cani come figli”,con suoni che richiamano la penisola spagnola.Il racconto di una vita che si vuole vivere in libertà ,alla scoperta di terre e di colori che ispirano leggerezza e spensieratezza, sulla rotta dei pirati e accompagnati da cani che diventano come figli, in un ‘idea nuova di famiglia.Un mandolino apre “Fiori de male”,un brano ballabile che ferma le immagini e i ricordi di un passaggio lungo le  spiagge francesi, un’esperienza raccolta lungo il loro viaggio per arrivare nella Penisola Iberica.

E’ una danza in un tempo terzinato “Il valzer dei tulipani”, un’unione di  colori ispirati a suoni tipici della musica spagnola e della musica gipsy ,intrisi di malinconia e tristezza.Una promessa di amore eterno che non verrà mai mantenuta ,anche se ,nel momento, l’illusione di questo amore fa sentire bene.“Lisboa” si propone come un piccolo quadro musicale, ambientato tra i rumori della gente e l’ultimo scatto di foto fatto per ricordare il passaggio e salutare la città.

Ed ecco “Bicchieri bassi”,che apre con il duetto con Corimé, altro artista affine ad AmbraMarie.Le voci creano armonie che richiamano  suoni mediterranei e orientali.Passano all’unisono per poi intrecciarsi nuovamente e creare un continuo movimento ,un’inseguirsi di suoni che si mischiano insieme dando vita a nuove possibilità armoniche.

“La solitudine” inizia con la ripetizione ossessiva di un ritornello che è costantemente presente, quasi a ricordare la disperazione della solitudine che non dà una via d’uscita perché non vissuta come scelta.Con  toni  moderati il brano intitolato “Cesare”,fotografia di un momento addolcito dalla speranza di poter trovare un posto felice, per poi saperci  ritornare.Potrebbe essere questa la cura per difendersi dal mondo fuori.Infine “Oliva”,pezzo che  chiude il disco ,entra  con un piano elettrico e una voce  maschile che canta.E’ il racconto del rapporto amorevole con il proprio cane, l’intenso sentimento che li lega .Riflessioni che si intrecciano in un semplice vocalizzo a due voci che man mano si lasciano andare verso un finale sospeso.

Un disco ben curato, in equilibrio nei suoni, nelle voci e nella sperimentazione di strumenti di diversa provenienza.Questa unione dà colore ,movimento, diversifica ogni quadro creando piccoli scorci di vita e dando unicità ad ogni brano.
E particolare è anche la scelta di  Mother Tongue di realizzare il vinile del disco utilizzando interamente PVC colorato riciclato recuperato dagli scarti di produzioni precedenti.Una scelta che mi sento di sostenere appieno.

Anna Cimenti

Venere senza colori
Cani come figli – feat.Carmelo Pipitone
Fiori del male
Il valzer dei tulipani
Bicchieri Bassi –feat. Corimè
La Solitude
Cesare
Oliva