Jenner

To Live is to suffer

Recensiamo nel 2023 un album del 2017 proveniente dalla Serbia, perché? Perché quest’anno l’album esce per la seconda volta, visto che la prima nel 2017 con la francese “Inferno Records” ebbe una distribuzione limitata. Una band tosta, tradizionalista ma piena di grinta e dinamismo. Trio tutto al femminile che arremba con caparbietà e bravura seguendo una stilistica non innovativa ma letta molto bene. Successivamente, nel 2020, era stato pubblicato l’ep ‘The Test of Time’ con tre pezzi. Meno male che il disco è tornato a galla poiché sentita la qualità sarebbe stato un peccato perderlo. Si sfornano riff su riff ed elettricità saltellante. Il combo è attualmente in azione per registrare il secondo full-lenght, ma intanto possiamo goderci questa felice ripresentazione. La cantante di questo disco è la perfetta Andelina Mitic che ha lasciato, speriamo che nella prossima produzione ci siano corde vocali allo stesso livello.Tra le migliori composizioni sicuramente l’opener ‘FACTORY OF DEATH’ la cui linea melodica fa subito capire come la band cerchi di costruire qualcosa che non sia banalmente troppo copia di qualcos’altro; la struttura è dinamica come molti degli altri pezzi del lotto, in questo caso rallentando con un ponte, poi cambiando riff per sostenere gli assoli e nella seconda parte modificando il cantato rispetto alle strofe/ritornello precedente.

Questa modularità è chiaramente una loro essenza di base sebbene non usata in ogni episodio. La miccia più invasiva è rappresentata dalla incalzante ‘ON THE JUDGEMENT DAY’ che vola diretta fino alla fine, con grande feeling incandescente, è il brano più semplice del disco. Adrenalina sgorgante anche dalla selvaggia ‘HOW DEEP IS YOUR GREED’ che usa originali schegge di cori per accompagnare le strofe, e il ritmo è instancabilmente pressante quando è accelerato, ma anche la parte introspettiva a middle-time funziona egregiamente per contenere l’assolo. La conclusiva ‘(OPENED) ON THE TABLE’ conferma l’idea che la singer non vuole ripetersi banalmente e così il cantato cerca di non  appiattirsi; senza contare che l’episodio brilla anche per il funambolico muro di solido granito. Un po’ diversa dalle altre suona ‘THE HAT IS COMING AGAIN’ poiché il ritornello appare più morbido prediligendo un tratto melodico, come anche sottolinea la doppia chitarra dopo l’assolo, ma il pezzo conferma la capacità di tiro che la band possiede anche in tale dimensione.   La musica espressa è all’interno del solco classico del thrash americano concepito come allora, quale evoluzione diretta dell’heavy metal, per come è pensato ed interpretato da queste musiciste. Si sente insomma quell’aggancio con l’heavy in senso Speed che avevano gli stessi Metallica primordiali, comprese certe volute riffiche, anche se in questo lavoro non tutto è accostabile ai mitici inventori del genere, riscontrando anche altre influenze.
Esistono gruppi thrash ben più duri e violenti, ma qui non si lesinano certo i tempi veloci che impazzano senza sbavature. La voce smussa un po’ gli angoli non avendo per intendersi ne’ il timbro epico di James Hetfield nè l’aggressività rude di Ellsworth degli Overkill. L’ugola è comunque perfetta per il tipo di metal suonato, con anche il virtuosismo degli acuti.  Anche il basso si diverte a fare le sue squisite apparizioni. Si tratta di otto luminose canzoni che non calano mai il loro tono e la loro freschezza compositiva, riuscendo a mantenere vivo l’interesse fino all’ultima traccia. Il rifframa e le soluzioni non sono innovative, pure la costruzione non appare banale o troppo basica, riuscendo a fornire cambi ritmici e connessioni non troppo lineari, combinando ottimamente ogni singola parte. Variabilità e compattezza convivono felicemente così la fruizione non appare mai monotona, permettendo al guizzo ideativo di ben interporsi nella trama, e al tempo stesso non si perde mai la tenace potenza. E’ un sound gustoso e divertente, perfetto per l’amante del thrash e dell’heavy.

Roberto Sky Latini

Factory of Death
Hear the Thunder Roar
Demon’s Call
The Heath is Coming Again
On the Judgement day
How Deep is Your Greed
Silent Killer
Opened (On the Table)

Aleksandra Stamenković – vocals  / guitars
Anja Mirković – bass
Selena Simić – drums