Jack Starr

Out of the Darkness Part II

Jack Starr è una figura centrale della New Wave of American Power Metal, fondatore dei Virgin Steele e custode di una tradizione chitarristica epica e melodica.

Con questa premessa,il nostro beniamino oggi decide di realizzare “Out of the Darkness Part II”,che a mio avviso non è un semplice seguito numerato.È un gesto identitario, un ritorno consapevole alle radici, un modo per riaffermare ciò che lo distingue da oltre quarant’anni.Questo nuovo capitolo non vuole sostituire la magia del debutto solista del 1984, ma dialogare con essa, espandendone l’eredità con una produzione moderna, una scrittura più compatta e una visione più matura del metal classico.Per quei pochi che ancora non lo sanno, Jack Starr non è mai stato uno “shredder” fine a sé stesso,ma un musicista dal tocco caldo,melodico e narrativo.In questo disco, la sua chitarra non mostra i segni dell’età, al contrario suona sicura, profondamente espressiva e capace di cambiare carattere a seconda del brano.

I suoi assoli suonano più maturi che virtuosi, non cercano di stupire con velocità esasperate, ma raccontano storie affascinanti.Tutte le composizioni dell’album hanno una grossa personalità, respiro e spesso dialogano con le linee vocali come fossero una seconda voce.Jack Starr in tutte le sue composizioni ha sempre collaborato con cantanti con voci potenti,espressive e con una timbrica abbastanza class-metal ,in questo disco troviamo il grandissimo Giles Lavery (Alcatrazz,Warlord) a farla da padrone.Il disco si apre con la sontuosa “Hand of Doom” che mantiene quell’aura epica che è marchio di fabbrica del nostro guitar-hero , mentre la batteria risulta molto nitida, con kick ben definiti e il basso guida il fraseggio armonico con mestiere.

Ci sono brani come “Underneath the velvet sky” e “Sahara Winds”  che risultano episodi più melodici e atmosferici, dove la chitarra canta più della voce.In conclusione posso affermare che “Out of the Darkness Part II” è un disco che non tradisce le aspettative dei fan storici e non si limita a un revival nostalgico,ma bensì ,suona come un lavoro attuale, adulto, consapevole, in cui Jack Starr affina la sua arte più che replicarla.

Un album che mostra un artista che non sente la necessità di correre dietro alla modernità per restare rilevante , gli basta essere Jack Starr… un chitarrista melodico, narrativo, dall’anima epica, che ancora oggi sa parlare al cuore del metal.

Lubranomic

TRACKLIST:

Hand Of Doom
Endless Night
Into The Pit
Rise Up
Underneath The Velvet Sky
Tonight We Ride
The Night Has A Thousand Eyes
Sahara Winds
The Greater Good
Soulkeeper
Savage At The Gate (Bonus Track)
The Lesson (Bonus Track)

LINEUP:

Giles Lavery – vocals (Warlord / Alcatrazz)
Jack Starr – guitar
Eric Juris – guitar(Warlord)
Gene Cooper – bass
Rhino – drums

Special Guests:

Mark Zonder – drums(Warlord ex Fates Warning)
Jimmy Waldo – keyboards (Alcatrazz / Warlord / New England)