Iselder
Gogoniant
Gli Iselder sono una one-man band gallese, formata nel 2014 dall’unico membro Gofid.Le vicende giudiziarie del 2021 hanno provocato non pochi problemi allo sviluppo del gruppo, portando ritardi e rallentamenti alla carriera e all’evoluzione di questo progetto.
Di sicuro Gofid non ha perso la passione e la voglia di gridare al mondo il suo senso di appartenenza gallese e la sua ribellione verso i paesi che hanno oppresso per anni le sue terre di origine.Le tematiche sono legate ad un fervente patriottismo gallese, esaltandone il folklore, le tradizioni e la storia, ma soprattutto sottolineando la resilienza e la capacità di reagire di un popolo troppo spesso sottomesso e sfruttato dai vicini di casa inglesi.Questa spinta patriottica è la forza di una proposta musicale che si inquadra con un black metal tipicamente lo-fi soprattutto dal punto di vista estetico e atmosferico.Possiamo dire di essere di fronte ad un black metal che si discosta dai maestri scandinavi del genere sconfinando in territori vari e con un raggio d’azione molto più ampio.Ascoltando le note di questo disco, la prima evidente influenza è quella dei Black Sabbath con le loro atmosfere cupe, l’elevata distorsione e l’alternanza ritmica tra un lento incedere a tinte doom e aggressive accelerazioni.
Le parti rallentate e la distorsione pronunciata sconfinano addirittura in sonorità vicine allo stoner, in un contesto oscuro e opprimente.Quando si spinge il piede sull’acceleratore si nota subito una capacità notevole nell’utilizzare soluzioni ritmiche piuttosto semplici, ma veramente efficaci e coinvolgenti, dando una spinta per certi versi black’n’roll.La voce graffiante e malvagia, in un contesto atmosferico tenebroso, riporta l’ascoltatore in ambienti tipicamente black metal creando una fusione di generi piuttosto intrigante.Come sottolineato in precedenza, la scelta dei suoni è piuttosto lo-fi, ma allo stesso tempo si riesce ad avere una fruibilità davvero eccellente e una capacità di coinvolgere l’ascoltatore con scelte creative e ricche di rimandi, senza perdere di efficacia.
Tutto arricchito da un feroce odio sprigionato dalla parte vocale, che dona anche una certa connotazione punk.Attraverso le note di questo disco si rimane davvero stupiti da sonorità che non ci si aspetta di sentire, le musiche sono una perfetta amalgama tra un Heavy Metal anni ’70 oscuro e un black metal che ricorda vagamente i primi Immortal, mantenendo un sapore nettamente old school.Un disco che può essere apprezzato anche dai meno avvezzi al genere perché riesce a convogliare numerose influenze, non perdendo mai di vista l’aspetto ritmo incalzante e dinamico con una sorta di senso melodico trascinante.
Una prova davvero convincente per questo gruppo che sicuramente non lascerà l’ascoltare indifferente per la sua spontaneità e particolarità.
Daniele Giudici