IRON SAVIOR LIVE @ ROMA
Traffic live club 22/05/2025
Articolo di Fabio Berserk Podeschi
– DEFENDER OF THE FAITH-
“Lungo viali deserti Inizia a salire il vapore Le figure si stanno avvicinando Preparato ad affrontare una sorpresa Egli sta cercando un segno È in gioco la sua vita Giurato alla vendetta Condannato all’inferno Non provocate la lama Tutti temono la sentinella. (The Sentinel Judas Priest)”.
22/05/2025 Iron savior live Roma @Traffic live club
Serata all’insegna del metal Teutonico con una band che ha fatto la sua piccola parte nel panorama del metal Tedesco gli Iron Saviour, giunti in Italia al Traffic Live di Roma grazie alla Rock On Agency che ci ha dato la possibilità a noi di TempiDuri.Eu di poter testimoniare l’esibizione di questo gruppo, dopo lo show di Blaze Bayley l’agenzia assesta un altro colpo interessante negli show della città Romana e si conferma come una booking agency di tutto rispetto, che propone eventi interessanti. Ma veniamo a noi…..
GHOST ON MARS
Band in apertura i Ghost On Mars provenienti dalla capitale e già visti in sede live come spalla alla serata dedicata ai Kingcrow, un pò fuori contesto per la serata ma da quanto mi hanno riferito hanno sostituito all’ultimo minuto un gruppo che ha dato forfait . Come nella precedente esibizione dimostrano la loro bravura proponendo cinque canzoni, un breve show ma intenso estrapolate dai loro due lavori il loro ep
Lost Signals e il loro recente album Out of Time And Space, decisamente più maturo le loro coordinate sonore variano come in Beyond The Mist uno dei brani secondo me cardini della band, un ibrido fra I Thirty second To Mars di Jared Leto ed il periodo nuovo dei Katatonia simil Sleep Token ultimi Opeth proponendo un misto di Prog metal/shoegaze veramente interessante. Punto di forza della band il singer Moreno Sangermano si sa muovere veramente bene sul palco ed ha voce e carisma oltre a presenza scenica e poi le sue due chitarre Fabio Valentini ed Andrea Mataloni che si alternano con riff di ottima fattura ed i solos di Andrea sono veramente pregni di emozione, come in Quarantine canzone che racconta il periodo del Lock Down brano fatto di oscurità che si avvia verso la luce.
Chiude Carbon Skin molto tecnica con un groove fatto di voci e suoni veramente emozionali, per una band così giovane secondo me è un grande pregio essere colpiti nell’animo da un’esibizione. Chiudono lo show con degli applausi meritati dal pubblico non numeroso purtroppo a fine serata si conteranno cinquanta/sessanta persone, vuoi perché era domenica vuoi perché c’era il diluvio, comunque prova superata per la seconda volta dove si confermano come interessante realtà nel loro genere. Promossi a pieni voti. Parola di Fabio Berserk Podeschi
Set List
- Carbon Skin
- Quarantine
- Beyond The Mist
- That Time I Saw The Moon
- Carbon Skin (Reprise)
Line Up
Valerio Lippera – bass
Andrea Alberati – drums
Fabio Valentini – guitars
Moreno Sangermano – vocals
Andrea Mataloni – guitars
DRAGONHAMMER
Seconda band a intrattenere la serata sono i romani DragonHammer anche loro provenienti dalla capitale. Della formazione originale è rimasto solo il bassista storico Gaetano Amodio, io li vidi nel lontano 2009 in un Live organizzato dal compianto Baffo Jorg( per chi non lo conosce organizzatore di eventi metal a Roma e non per l’agenzia Metal Massacre ) a Marcellina nelle Cava di Pietre luogo veramente surreale ma d’impatto, ero giovane anch’io, trentuno anni ma l’impatto sonoro era devastante e la band era in formissima e con tanta voglia di riscatto. Con l’andare del tempo la formazione si è stravolta, dal vivo sono stati proposti otto brani in scaletta che saccheggiano il loro cinque album anche se ho potuto notare che quando attingono dai primi due album The Blood Of The Dragon o come il secondo Time For Expiation la musica cambia.
Io preferivo Max Aguzzi alla voce era più particolare più incisivo si sentiva che era lui, Mattia Fagiolo è bravo ma ancora giovane, alcune cose del suo modo di cantare si vogliono accostare ai primi due album di Joey Tempest e soci quelli attaccati al metal come Wings Of Tomorrow anche se ci avviciniamo solamente. La band è molto compatta come ho scritto all’inizio, intrattiene ma se saltiamo i primi due album risultano un po anonimi e sanno di già sentito, manca secondo me il songwriting che c’era un tempo più emozionale, sembra che si voglia puntare molto sul tecnicismo e modernismo ma alla fine il risultato è tanta carne al fuoco come per voler dimostrare ma alla fine si vuole andare a confrontarsi emulando troppo altri gruppi ma bisogna secondo me ritrovare un’identità originale.
Quando si ascolta brani come Time For Expiation ad esempio si sente che sono loro, i riff e gli attacchi sono inconfondibili con tanto cuore e sentimento, ma purtroppo da X Experiment in su si cade nell’anonimato. Che dire come ho spiegato il loro show è stato buono, ha anticipato la scena ai padroni di casa, ma ha tenuto compagnia, l’esibizione non mi è dispiaciuta ma neanche mi è piaciuta tropp,o insomma senza infamia e senza lode. Un piccolo appunto il frontman dovrebbe curare un pò di più il look la scenicità conta molto, vedi Brian il nuovo cantante dei Vicious Rumors il singer è il nuovo simbolo della band, per il resto passata la prova.
Set List
Intro/Kingdom of The Ghosts
Legend
Sickness Divine
Blood In The Sky
Into The Warriors’ mind
Time For Expiation
Silver Feathers
Dragonhammer
Line Up
Gae Amodio – bass
Giulio Cattivera – keyboard
Flavio Cicconi – guitars
Alessandro Mancini – guitars
Marco Berrettoni – drums
Mattia Fagiolo – vocals
IRON SAVIOR
C’è un cambio repentino la serata si muove su altre coordinate entrano in scena la band headliner di Piet e soci in questa ora e mezza di puro metallo Tedesco. Inizialmente all’epoca nei primi due album sembravano una costola degli Helloween anche forse per la presenza di Kai Hansen ex-singer delle zucche Teutoniche, ora ascoltandoli sembrano un ibrido dei Judas Priest di Halford e soci dal power sembrano indirizzati più sul metal di quella derivazione. Il sound è massiccio, il pubblico si coinvolge in un headbanging sfrenato estrapolando brani dalla loro discografia.
Dispiace molto che ci sia poca gente è una band che merita di più, Piet Sielck il singer è sorridente il suo riffing sulla chitarra marchiata con il simbolo dei Judas Priest produce riff come rasoiate al vetriolo è grintoso il suo cantare. Quattordici brani che ripercorrono la loro carriera, il caldo si fa sentire all’interno del locale non c’è aria sembra di stare in una piscina è molto umido, eppure non c’è una sbavatura nel loro sound una vera macchina da guerra, valore aggiunto il loro nuovo bassista Patrick Opitz grintoso e preciso detto da lui perchè ci ho parlato a fine esibizione è sempre stato un fan degli Iron Saviour seguiti da sempre dai loro esordi, ed ora ha raggiunto il suo sogno di entrare con loro a pieno regime, suona ancora nei Cold Revenge insieme all’altro valore aggiunto il batterista Patrick Klose con il suo inconfondibile e serrato drumming. I solos di Joacim sono l’anima della band ogni brano è intenso Way Of The Blade ,Roaring Thunder, Starlight essenza dell’epic metal con le sue cavalcate in levare quando spingono
sull’acceleratore dimostrano di che pasta sono fatti, SoulEater figlia dei mentori Judas Priest il mangiatore delle anime, il singer ringhia mentre fa chorus come il demone menzionato e il solos del chitarrista è perfetto. In The Realm Of The Heavy Metal altro brano tendente all’epic power una scarica di adrenalina e pura energia. Hall Of The Heroes, un mid tempo che ricorda i Blind Guardian più cadenzati, Never Stop Believing, Stand Up And Fight, Together As One, di contorno questi due brani per arrivare all’apice Heavy Metal Never Dies vero inno alla lunga vita del Dio del Metallo, riff serrati, voce grintosa ritmiche e pulsazioni da basso e batteria qui il cantante tira fuori il cuore per cantare questo brano credo sia uno dei brani più sentiti da lui anche se quando ci ho parlato a fine show che c’era anche mio figlio che mi ha aiutato parlando madrelingua, io ho ammesso che il lavoro a cui sono più affezionato e secondo me il loro capolavoro è il loro secondo album Unification ed al contante gli si sono illuminati gli occhi. Infatti neanche a dirlo tirano fuori uno che secondo me è il loro miglior brano se non una delle perle dell’Heavy Power Tedesco con quell’effetto del vibrato ad inizio brano che sembra far partire Painkiller dei Judas Priest invece ti tirano fuori questo piccolo gioiello di brano Coming Home (il ritorno a casa) come da un viaggio interstellare di battaglie e impedimenti che si conclude.
Dopo Condition Red brano di puro heavy classico, abbiamo un salto nel passato con Atlantis Falling dal loro primissimo album omonimo, secondo me il miglior periodo della band dove c’era tanta voglia di dire e di proporsi. Il cantante come gli altri del gruppo interagiscono con il pubblico, donando plettri stringendo la mano a quelli del pubblico e incitandoli a cantare con loro facendo coro. Chiude lo show con una cover dei padri fondatori del genere Breaking The Law dei Judas Priest, Piet ci mette il cuore come gli altri, sembra di ascoltare se chiudiamo i nostri occhi i giovani Priest nel loro periodo d’oro. Lo show si chiude con un plauso da parte del pubblico pieno di applausi e ovazioni a testimoniare la qualità di questa band. Il cantante avvisa a fine show che ci sarà la possibilità di fare foto con loro e firmare autografi al loro merchandising, dopo un quarto d’ora nel quale si saranno sistemati visto il caldo estenuante. Unico appunto negativo della serata alcuni soggetti non erano del miglior tipo sembravano usciti da qualche film Italiano tipo Amore Tossico , peccato determinati generi soprattutto a Roma debbano far partecipare e riunire certe figure…..
come fu al concerto dei Slayer a Capannelle nel 2016 mamma mia che cosa c’era…….Comunque oltre ad avere incontrato vecchi ex-Collaboratori di Rock By Wild che erano miei colleghi cui è stato un gradito piacere nel viale dei ricordi come Stefano Panaro, c’è stato anche un incontro non proprio piacevole di cui non faccio il nome ma si capisce chi è…. con la prima persona che mi ha addentrato nel mondo dei report in una webzine che ora non esiste più e dico per fortuna, perchè lui per carità è bravo ma non ha mai brillato per la simpatia e l’empatia, oltretutto mettendoti come mercoledì di fronte ed in mezzo ai fotografi, della rivista non ha facilitato molto la possibilità di fare un servizio in tranquillità, per carità ti rode perchè tu adesso paghi e noi entriamo come accreditati, ma è un problema tuo, noi siamo cresciuti come rivista e tutt’ora lo facciamo con umiltà, ma tu perchè ti sei bloccato tre anni fa ed hai chiuso baracca e burattini, fatti una domanda e datti una risposta, comunque ciò si chiama
KARMA…. problemi tuoi.
– SET LIST-
Way Of The Blade
Roaring Thunder
Starlight
SoulEater
In The Realm Of The Heavy Metal
Hall Of The Heroes
Never Stop Believing
Stand Up And Fight
Together As One
Heavy Metal Never Dies
Coming Home
Condition Red
Atlantis Falling
Breaking The Law(Cover Judas Priest)
– LINE UP-
Piet Sielck – vocals, guitars
Joacim Kustner – guitars
Patrick Klose – drums
Patrick Opiz – bass