IL QUADRO DI TROISI
La Commedia
Un nuovo lavoro e una nuova line up: il cerchio perfetto disegnato a mano libera da Eva Geist (Andrea Noce) e Donato Dozzy (Donato Scaramuzzi) diventa un triangolo con l’entrata in pianta stabile di Pietro Micioni, che già aveva collaborato al disco precedente e nelle esibizioni live de Il Quadro.
Tutto cambia e anche il mondo non è più lo stesso del 2020, quando uscì il primo omonimo disco: la crisi globale generata dalle guerre e dalle pandemie vissute come specchio di crisi individuali e cambiamenti personali – anche irreversibili – hanno attraversato l’intero periodo di composizione del nuovo album finendo per influenzarne la scrittura.Ma nonostante tutto, o forse anche per questo, La Commedia vuole essere un disco dove la crisi diventa opportunità e il cambiamento si fa rinascita. A partire dal titolo, che prende spunto da un verso – poi cambiato – di una canzone dell’album precedente che recitava: “Ci piace la commedia, quella di un traliccio al sole”. Il Quadro di Troisi prova a indagare su quegli aspetti dell’umano che oscillano tra leggerezza e tragedia. Un po’ come nella commedia all’italiana di cinematografica memoria, dove le situazioni difficili diventano uno spunto per reagire e affrontarle, anche in chiave ironica.
La Commedia è la vita in tutte le sue sfaccettature, non a caso i titoli di tutte le dieci canzoni che lo compongono rimandano in maniera piuttosto netta a degli archetipi, come La verità e La terra – i due singoli che ne hanno anticipato l’uscita-, ma anche La notte, o Il profeta. Come se l’esistenza fosse un mazzo di tarocchi, la lettura di una coscienza collettiva. Anche musicalmente La Commedia segna un deciso passo avanti verso la forma canzone e un linguaggio musicale ancora più autoriale e personale.
Gli elementi che caratterizzano la musica de Il Quadro di Troisi – un approccio alla forma canzone che si riallaccia direttamente a una certa tradizione italiana e un suono spiccatamente “elettronico” – si fondono ancora di più, dando vita a un mix inedito. Una musica unica, seducente ed elegante, che sfugge alle definizioni e, al tempo stesso, le abbraccia tutte. Più che revival, è riappropriazione di un sound e di un modo di fare canzoni personale e identitario, ma per niente chiuso a tutto ciò che è nuovo. Nostalgico, ma con uno sguardo che galoppa verso il futuro. La Commedia è una vera e propria gemma che ribadisce la rilevanza de Il Quadro di Troisi nel panorama musicale internazionale, già evidente fin dall’esordio del progetto.
A dimostrarlo anche le collaborazioni di assoluto rilievo di cui l’album è popolato: da Suzanne Ciani, a tutti gli effetti una leggenda e una pioniera di un certo modo di fare musica che ha attraversato da protagonista assoluta 50 anni di storia, ad Aimée Portioli, meglio conosciuta come Grand River, musicista, sound designer e compositrice italo-olandese ma di base a Berlino. E poi gli archi di Fiona Brice (violinista, compositrice e arrangiatrice che ha collaborato con artisti come Placebo, Kanye West, Sophie Ellis-Bextor e tantissimi altri), il violino eclettico di Francesca Colombo (di fatto il quarto “angolo” de Il Quadro di Troisi), l’agitatore culturale e icona di Roma Est Stefano Di Trapani aka Demented Burrocacao (Trapcoustic, System Hardware Abnormal, tra le tante cose), il maestro Daniele Di Gregorio (musicista sopraffino, da trent’anni al fianco di Paolo Conte) e Tommaso Cappellato (batterista che definire solo tale è riduttivo: ha suonato ovunque e con chiunque a partire da Rabih Beaini e Maurice Louca, con cui collabora da tempo). La copertina dell’album, così come quella dei singoli che lo hanno preceduto, è opera di Francesco Messina, icona assoluta della musica italiana. Collaboratore e co-autore storico di Battiato, musicista di culto (il suo Prati Bagnati del Monte Analogo, realizzato con Raul Lovisoni, è considerato un disco fondamentale della musica italiana “altra”), fotografo e grafico autore di copertine leggendarie.