Rurale
Il Branco Barracuda
I bresciani del Branco Barracuda pubblicano il terzo album per l’etichetta ferrarese Alka Records dell’ormai premiata ditta Lambertini Guberti che con le loro produzioni ci stanno facendo conoscere un sottobosco nel quale nascono band ed artisti che si affidano volentieri alla loro etichetta consci del fatto che da queste collaborazioni uscirà solamente qualcosa di buono a partire dalle recensioni fino all’airplay oltre a concerti strumento principe per la produzione del proprio album.
La band non sembra essere formata da musicisti di primo pelo, questo contrasta un pochino dal target cui sembra rivolgersi il Branco si perché pur suonando un rock almeno nell’intenzione cantautorale, forse per il modo in cui canta Claudio Romanini ed il suo timbro vocale sembra invece rivolgersi ad un pubblico adolescenziale, non scevro da una certa ironia . Questo target giovanile cui si rivolge il Branco si aggiunge già da quanto fatto da artisti quali i Thegiornalisti Dargen D’amico 883 nonché lo Stato Sociale ma in alcuni punti di alcune canzoni soprattutto per quanto l’aspetto corale ci pare di sentire i classici cori del brit pop si ascolti “Faccia di merda” se avete pensato ai fratelli Gallagher si era quello che intendevo. Ma la band lombarda ha in se diverse influenze oltre ai citati artisti possiamo annoverare quella di Jovanotti epoca Ombellico del mondo non foss’altro per il mood che avvicina Salsa alla canzone jovanottiana.Personalmente mi piace molto Chardonnay che rischiamo di perdere a causa di una previsione del tempo sbagliata.
Musicalmente non bisogna cercare troppi sofismi dal Barracuda anche perché la loro musica è si semplice senza pretese ovvio che la band sa quello fa e suona bene però per quello che deve fare. E’ sufficiente non strafare,ed in questo viene incontro ai nostri musicisti una produzione mirata che è riuscita a conferire il giusto suono al disco il quale ha bisogno di essere ascoltato in radio ed anche quei singoli che sono usciti prima del disco ovvero “Estate Artica” “Lothar” e “Basta”, sono serviti allo scopo.
Alla fine mi sembra di poter dire che il Brano Barracuda pur avendo l’esigenza di dire certe cose lo fa usando un linguaggio moderno che si rispecchia anche musicalmente, e quindi cantautorale si ma con ironia.
Stefano Bonelli
Alka Records
www.facebook.com/Ilbrancobarracuda
Estate Artica
Cinesi
Lothar
Salsa
Chardonnay
Basta
Faccia di merda
Introluzione
Claudio Romanini – voce
Daniele Greca – tastiere
Tibor Szilagyi – basso
Tiziano Bani – batteria
Luca Poli – chitarra