HELLOWEEN + SABATON + BEAST IN BLACK + MOONLIGHT HAZE

Report a cura di Giacomo Cerutti

Ippodromo Snai – Milano – 27-08-2022

Dopo il grande successo ottenuto dal passato ‘Pumpkins United World Tour’ i mitici HELLOWEEN alfieri del power metal teutonico, tornano alla ribalta con il “United Alive World Tour Part II” forti della pubblicazione del nuovo omonimo disco “Helloween” uscito nel 2021, il primo disco registrato dopo la pumpkins reunion avvenuta nel 2016, un sogno divenuto realtà per i fans di tutto il mondo.

In origine quest’unica data italiana era programmata per il 30 settembre 2020 al Lorenzini District di Milano, purtroppo con lo scoppio della maledetta pandemia da Covid-19 è stata rimandata al 27 aprile 2021, e, in seguito rimandata di un altro anno all’11 aprile 2022 ma in compenso annunciarono i grandiosi HAMMERFALL come special guest.Purtroppo gli imprevisti non sono finiti e sempre a causa della pandemia, la data è stata posticipata al 27 agosto 2022 con cambio di location all’Ippodromo Snai di Milano, inoltre per alcune date europee compresa la nostra gli HAMMERFALL hanno dovuto cancellare la propria partecipazione. Non tutto il male viene per nuocere infatti al loro posto sono stati chiamati i SABATON, altra band di spicco del panorama power metal e in seguito a completare il bill della giornata, hanno aggiunto i finlandesi BEAST IN BLACK e in apertura i nostri emergenti MOONLIGHT HAZE. Per tenere in piedi questa data la Vertigo hard Sounds ha dovuto fare salti mortali, finalmente stasera vedranno realizzati i loro sforzi e i fans saranno ripagati dall’interminabile attesa, i più temerari addirittura hanno dormito fuori dall’Ippodromo e parecchi sono arrivati alla mattina prestissimo, il tempo passa e si nota già una buona affluenza e verso l’ora di apertura cancelli a metà pomeriggio, i fans raggiungono qualche centinaio e non appena scatta l’ora X partono per la lunga corsa verso il palco, dove la tanto agognata transenna viene rapidamente occupata.

Una volta entrati l’attesa è ancora lunga poi finalmente il silenzio è interrotto dall’intro dei nostri MOONLIGHT HAZE, band symphonic-power fondata nel 2018 dagli ex Temperance Chiara Tricarico e Giulio Capone, accolti calorosamente prendono posizione sul palco capitanati dalla front woman Chiara partendo con The Nothing, pezzo tratto dal nuovo terzo disco Animus fresco di pubblicazione. Il pubblico viene rapidamente catturato dal loro sound, dove ritmiche accattivanti colorate da assoli sfreccianti fluiscono dalle chitarre di Marco e Alberto, le linee di basso ad opera di Alessandro (militante negli Elvenking) costituiscono una solida base, mentre Giulio spinge a manetta sulla batteria dando ad ogni pezzo una marcia in più. Nell’insieme creano una forte componente power alla quale si aggiunge la parte symphonic, data dalle melodie alla tastiera sempre scritte da Giulio e riprodotte in sede live, coronata dalla limpida vocalità di Chiara dalla tonalità sia morbida sia acuta ed aiutata nei cori dai compagni. La loro tenuta di palco evidenzia che tra loro c’è una forte unione, inoltre Chiara è molto coinvolgente con il pubblico che incita a battere le mani a tempo, saltare ed insegna a cantare parte del ritornello di Ad Astra, la risposta generale è molto positiva per l’intera esibizione, infine con We’ll Be Free terminano l’arduo compito di aprire il concerto, riscuotendo buon successo dalla folla sempre più numerosa che non ha mai fatto mancare il suo calore, i nostri MOONLIGHT HAZE raccogliendo meritati applausi possono ritirarsi a testa alta lasciando il palco alla band successiva.

Setlist:

The Nothing
To the Moon and Back
Ad Astra
It’s Insane
The Rabbit of the Moon
We’ll Be Free

Line-up:

Chiara Tricarico – vocals
Marco Falanga – guitar
Alberto Melinato – guitar
Alessandro Jacobi – bass
Giulio Capone – drums

Dopo questo calcio d’inizio il pubblico è già riscaldato per l’arrivo dei BEAST IN BLACK, dalla nascita nel 2015 a Helsinky il loro successo è andato sempre in crescendo, infatti durante il cambio palco il pubblico comincia già ad acclamarli e quando i musicisti entrano in scena, sulle note di Blade Runner si sollevano urla che culminano con l’apparizione del frontman Yannis. L’entusiasmo del pubblico sale di livello trasportato dall’energia del loro sound, una miscela heavy-power sprigionata dal chitarrista fondatore Anton (ex Battle Beast) affiancato da Kasperi, dalle loro sei corde piovono riff taglienti contornati da assoli fiammanti, la ritmica è fortificata da Máté che espande robuste linee di basso, mentre Atte entrato in formazione nel 2018 dimostra tutto il suo potenziale picchiando su piatti e pelli.

Fortemente saldi alle radici classiche hanno voluto dare una rinfrescata al sound, un tocco più moderno aggiungendo sonorità sinth-pop che in ogni brano sono amalgamati in modo più o meno evidente, infine il frontman Yannis tiene completa il sound con la sua vocalità prevalentemente graffiante ma passando anche ad una tonalità pulita e soft, inoltre Anton nei pezzi più heavy lo affianca nei cori con un graffiato più acuto in stile Judas Priest. L’anno scorso hanno pubblicato il terzo disco Dark Connection dal quale hanno tratto oltre al pezzo d’apertura anche Hardcore e One Night in Tokyo, traendo poi dai due dischi precedenti hit come No Surrender e l’ormai celebre Blind and Frozen, il vasto pubblico apprezza sia il vecchio che il nuovo repertorio trascinato dalla potenza del sound e dalla loro forte tenuta di palco e interazione, l’entusiasmo è sempre costante i fans cantano, applaudono e inneggiano cori sino alla conclusiva End of the World, con la quale i finlandesi terminano un’esibizione breve ma intensa riscuotendo gran successo, accompagnati da forti applausi possono lasciare trionfalmente il palco.

Setlist:

Blade Runner
From Hell With Love
Beast in Black
Hardcore
No Surrender
One Night in Tokyo
Blind and Frozen
End of the World

Line-up:

Yannis Papadopoulos – vocals
Kasperi Heikkinen – guitar
Anton Kabanen – guitar
Máté Molnár – basso
Atte Palokangas – drums

Dopo questa ennesima dose di metallo, il pubblico è ben preparato anzi è proprio in assetto di guerra, infatti sul palco che fin dall’inizio era già pronto con la coreografia battagliera a base di sacchi di sabbia e filo spinato, viene posizionata la mastodontica “batteria carro armato” dei famigerati SABATON portabandiera del power metal svedese, mentre la crew sistema tutto la tensione sale e i fans inneggiano la band.

Finalmente parte l’intro e il plotone capitanato da Joakim attacca con Ghost Division facendo esplodere la numerosa folla. In preda al delirio i fans cantano a squarciagola e nella massa si crea qualche focolaio di moshpit, con spinte che arrivano sino alle prime file dove giungono anche gli amanti del crowd surfing, ora sono presenti tutti gli elementi di un live in piena regola. La band armata di strumenti spara una cannonata dopo l’altra, caricando munizioni dalla discografia come da una polveriera, dal decimo nuovo disco The War To End All Wars sganciano bombe come Stormtroopers, Soldier of Heaven e Dreadnought, alternando poi cavalli di battaglia dei dischi più recenti come The Red Baron, Shiroyama e Resist and Bite, alle immancabili mine come Attero Dominatus, Carolus Rex e Primo Victoria. L’entusiasmo dei fans cresce a dismisura alimentato dall’energia che come sempre dimostrano con un’invidiabile tenuta di palco e sinergia, oltre al massiccio muro di suono composto dalle mitragliate di riff e assoli al napalm sferrati da Chris e Tommy, le linee di basso sono scariche di dinamite lanciate da Pär mentre il cingolato guidato da Hannes, non accenna a frenare la sua inarrestabile corsa facendo esplodere piatti e pelli. Ogni componente è un ingranaggio ben oliato di una macchina da concerto, alla cui guida abbiamo il capitano Joakim che tiene in pugno ogni singolo spettatore grazie al suo carisma e alla voce portentosa caricata di polvere da sparo, come sempre un divertente intrattenitore infatti quando un fan gli mostra una bambola gonfiabile, esclama dicendo “Oh la mia prima moglie” chiedendo alla sicurezza di passargliela e continuando a fare battute in base a ciò che legge sulle varie parti del corpo, inoltre sfoggia alle sue doti di chitarrista suonando l’inizio di Master Of Puppet facendola cantare al pubblico, mentre il compagno Tommy intrattiene con un divertente discorso in italiano e intonando “Una Canzone d’Amore” degli 883. Insomma i nostri soldati non ci fanno mancare niente, sulla breccia dal 1999 hanno subìto qualche cambio di line-up, avendoli visti varie volte posso confermare che la loro forza combattiva è sempre accesa, mantengono alta l’euforia generale sino a Christmas Truce con la quale terminano la prima parte di questa battaglia campale. Accompagnati dalle urla dei fans che reclamano altri pezzi, tornano dopo una breve pausa alla carica con altri tre pezzi uno dei quali era Swedish Pagans talmente ovvio che spontaneamente si solleva il coro, infine quando si sente in lontananza il “fischio distintivo” i fans implodono, iniziando a saltare e cantare all’unisono con To Hell and Back che segna la fine di un live grandioso, ancora una volta i SABATON hanno segnato una vittoria sul suolo italico, soddisfacendo appieno l’esercito dei fans e sicuramente conquistandone altrettanti, spianando la strada ai tanto attesi headliner possono lasciare il palco da vincitori.

Setlist:

Intro
Ghost Division
Stormtroopers
The Red Baron
Bismarck
The Attack of the Dead Men
Soldier of Heaven
Steel Commanders
Shiroyama
Attero Dominatus
Carolus Rex
Resist and Bite
Dreadnought
The Last Stand
Christmas Truce

Encore:

Primo Victoria
Swedish Pagans
To Hell and Back

Dopo queste tre esibizioni che man mano hanno notevolmente alzato il calibro della serata, il pubblico non vede l’ora che arrivino i loro amati idoli, ecco la crew sistemare la batteria con alla base una gigantesca zucca, mentre quando sollevano il telone non si accorgono che il logo era al contrario, questa è stato l’unico errore della giornata infatti più volte è partito il coro “Happy Happy NEEWOLLEH…”. Ad un tratto le luci si spengono e la platea sussulta, parte l’intro e finalmente la lunga attesa è finita, il telone cade ed ecco i mitici HELLOWEEN prendere possesso del palco irrompendo con Skyfall sollevando un boato.

Questo è il primo singolo estratto dal nuovo omonimo disco che si dimostra un ottimo pezzo di apertura, soprattutto perché alla voce c’è il power trio Andi, Michael e Kai in perfetta forma, con il procedere del live Michael ovviamente si diletta con Eagle Fly Free, Future World e I’m Alive, pietre miliari alle quali ancora oggi dà lustro con una voce impressionante grazie alle sue corde vocali d’acciaio, ben lubrificate anche quelle di Andy che si cimenta sulle sue hit Mass Pollution, Power e Perfect Gentleman, mentre per il resto del repertorio partecipano agli stessi pezzi dividendosi le parti o duettando, creando un connubio vocale micidiale ed interagendo con i fans in delirio, Kai dimostra le sue formidabili doti di cantante rispolverando le perle del debut album Walls Of Jericho con lo strepitoso medley Metal Invaders / Victim of Fate / Gorgar / Ride the Sky e cantando anche Heavy Metal (Is the Law). Riguardo la parte musicale ogni componente è un tassello fondamentale di un mosaico: Sasha, Michael e Kai sono un trittico scintillante che pezzo dopo pezzo, formano una fitta trama di fulminanti riff intarsiata di assoli dirompenti e impreziosita di parti melodiche, le possenti linee di basso tracciate da Markus conferiscono alla ritmica ulteriore spessore, infine Dani fa tremare il palco dimostrandosi un picchiatore di pelli ad alta precisione, rendendo ogni canzone una struttura perfettamente solida. Sul palco regna una costante simbiosi tra cantanti e musicisti che si affiancano a vicenda in coppia, trio e quartetto, la loro energia e dinamicità dilaga nella platea che ha raggiunto migliaia di persone che cantano, saltano e pogano senza sosta, gli unici momenti tranquilli sono i sipari aperti su alcuni pezzi dove i frontman incitano il palco ad applaudire a tempo, oppure a partecipare ai ritornelli come con Perfect Gentlemen dove dividono la platea a metà in base alle parti corali, molto toccante Forever and One eseguita inizialmente in acustico dove poi i frontman cedono il microfono al pubblico che diviene protagonista assoluto. Il pubblico in visibilio non ne ha mai abbastanza ma purtroppo alcuni classici, logicamente sono stati sostituiti dai pezzi nuovi ma ovviamente non poteva mancare il terribile Dr. Stein, mentre con How Many Tears terminano la prima parte dello show ritirandosi per una meritata pausa, i fans li acclamano a gran voce e infatti eccoli ritornare per un encore di due pezzi, dei quali il secondo è la maestosa Keeper of the Seven Keys dove Sasha prolunga l’arpeggio finale, permettendo a Andy di presentare ogni singolo componente che salutando lascia il palco, infine l’ultimo ad andarsene è Sasha con un umile inchino a fine arpeggio a centro palco. Ma non penserete che sia finita? Un pubblico così affamato che continua a gridare “we want more!”, che canzone si merita? Non può essere che I Want Out per la quale i sette pumpkins tornano alla carica per un super finale dove i cori del pubblico superano i volumi. Stranamente non hanno lanciato sulla folla i palloni a zucca giganti con tanto di stelle filanti, ovviamente perdoniamo le zucche teutoniche visto che hanno dato anima e corpo per quasi due ore, dandoci uno show di altissimo livello sotto ogni aspetto suonando e cantando magistralmente, sommersi da infinite urla e applausi i mitici HELLOWEEN salutano gli amati fans, congedandosi dopo l’ennesimo  superlativo successo ottenuto.

Metallari c’è poco da aggiungere, oggi l’Ippodromo Snai si è trasformato nel tempio del power metal, grazie all’esibizione dei nostri MOONLIGHT HAZE emersi con successo dal panorama underground, dei BEAST IN BLACK che hanno dato un’ulteriore scossa con un tocco di modernità, dei SABATON e degli HELLOWEEN che rispettivamente hanno reso la platea un campo di battaglia e successivamente un campo di zucche scatenate. Ognuno di loro ha dato il massimo per entusiasmare il pubblico riuscendoci appieno, ma un plauso speciale va ovviamente alla Vertigo hard Sounds per l’impegno e pazienza dimostrata in questi anni, per mettere in piedi questo fantastico evento che sicuramente rimarrà scolpito nel cuore dei fans. Alla prossima!

Setlist:

Intro – Helloween – Orbit
Skyfall (Andi Deris, Michael Kiske e Kai Hansen)
Eagle Fly Free (Michael Kiske)
Mass Pollution (Andi Deris)
Future World (Michael Kiske)
Power (Andi Deris)
I’m Alive (Michael Kiske)
Intro Walls of Jericho
Metal Invaders / Victim of Fate / Gorgar / Ride the Sky (Kai Hansen)
Heavy Metal (Is the Law) (Kai Hansen)
Forever and One (Neverland) (Andi Deris e Michael Kiske)
Guitar solo (Sascha Gerstner)
Best Time (Andi Deris e Michael Kiske)
Dr. Stein (Andi Deris e Michael Kiske)
How Many Tears (Andi Deris, Michael Kiske e Kai Hansen)

Encore 1:

Perfect Gentleman (Andi Deris)
Keeper of the Seven Keys (Andi Deris e Michael Kiske) PRESENTAZIONE e uscita

Encore 2:

I Want Out (Andi Deris e Michael Kiske)

Line-up:

Kai Hansen – vocal and guitars
Michael Kiske – vocals
Andy Deris – vocals
Michael Weikat – guitar
Sasha Gerstner – guitar
Markus Grosskopf – bass
Dani Löble – drums

HELLOWEEN