Harvest

Neil Young (50th Anniversary Ediction)

Il quarto album del cantautore canadese country-rock spedì l’artista nell’empireo dei musicisti di maggior successo. ‘Harvest’ in realtà possiede poca attitudine rock, per la maggior parte è incentrato su una musica calma ed acustica fortemente folk per un musicista che ha comunque nel sangue anche una tonica vena rockeggiante. In realtà il valore espresso in tale opera porta all’apice il suo lato country, dove è la qualità del songwriting a vincere, valendogli una gran quantità di pubblico e di vendite (dieci milioni di copie) e altri riconoscimenti mediatici di vario genere.I testi cantano una espressività introspettiva, ma anche tematiche socio-politiche.  Le arie sono un po’ tristi con alcune luci emozionali che si accendono qua e là. Neil Young spiegando, imputò l’essenza calma del suonato al fatto che in quel periodo indossasse un busto per motivi clinici che gli davano problemi al rachide, così da non permettergli di imprimere forza ed energia agli strumenti.

Side A
La lineare ‘Out on the weekend’ viene fluidificata dall’armonica. ‘Harvest’ riveste il ruolo di canzone più tradizionale, ma la sua visione è onirica. La pianistica ‘A Man needs a Maid’ è un pezzo sentito e romantico, dove una certa rarefazione si pone in contrasto con la parte enfaticamente intensa del ritornello. ‘Heart of Gold’ è invece il singolo che divenne mainstream, il più orecchiabile e accattivante del disco, ma stupendamente luminoso e con una nettezza ritmica più tonica e diretta, anche qui abbellendo il tutto con l’armonica. L’arrivo di ‘Are You ready for the Country?’ si rende chiaro quale momento di estrema ispirazione folk , meno moderno, dove piano e ritmo danno peso all’essenza honky tonky dal sapore antico.

Side B
Anche ‘Old Man’ è tra i pezzi più famosi della carriera di Neil, altra song vicina alla tradizione country americana, cosa sottolineata dal banjo. Una certa incombenza atmosferica permea ‘There’s a world’. Poi viene l’elettrica song antirazzista ‘Alabama’, che diede vita a polemiche sull’aver fatto di tutto un fascio accusando una terra del sud in modo un po’ troppo indistinto. Neil fu divertito dalla risposta polemica dei Lynyrd Skynyrd due anni dopo con ‘Sweet Home Alabama’ . Ad ogni modo le due entità musicali si rispettavano ed ognuno apprezzava la musica dell’altro. L’assolo chitarristico è imponente e regala una sferzata atta a svegliare un po’ il disco. ‘The Needle and the Damage done’, una dei più bei episodi del lavoro, è dolce e al tempo stesso malinconica, parlando della morte per droga dell’amico e collega Danny Witthen, chitarrista dei Crazy Horse, band di supporto di Neil in varie occasioni. Altra esuberanza rock, a forte base blues, emerge dall’ultima traccia ‘Words’ con l’insistito e originale assolo distorto per una canzone che dura quasi sette minuti; momento con maggior spazio dato alle parti strumentali rispetto agli altri.

I musicisti presenti nell’album non sono pochi, la chitarra acustica e l’armonica, pur essendo basilari nella concezione del lavoro, non sono i soli strumenti importanti. Vi si trova persino la London Symphony Orchestra in due brani. La voce, sempre espressiva, non è sempre decisa e forte, a volte pare leggermente indecisa, ma fu la registrazione a presa diretta a creare tale vibrazione altalenante. L’insieme della strumentazione, a volte ricco, altre volte più essenziale, emana una corposa tensione emotiva, dove l’ugola acuta del singer si calibra bene in equilibrio dentro un contrappunto sonoro in cui si danno molti elementi avvolgenti degli strumenti per un arrangiamento curato e raffinato, nonostante una ricerca di registrazione leggermente sporca che ottenuta dentro il fienile del proprio ranch, soddisfece l’artista che amò da subito la non perfetta pulizia dei suoni.

Con un doppio cofanetto viene celebrato il cinquantennale della sua uscita che avvenne il primo febbraio del 1972. Anno di grandi album iper-rock nel mondo, ma di cui l’eco non si trova in questo disco, dove semplicemente Young segue la propria precisa strada. E oltre al disco, nel cofanetto sono presenti altri prodotti. Ci sono anche le tre canzoni che Neil registrò nelle stesse sessioni ma che non furono inserite nell’album ed in effetti risultano episodi minori. Non il miglior album di Young, ma sicuramente uno dei dieci più ispirati.

Roberto Sky Latini

 

Reprise Records
www.neilyoungarchives.com

Contenuti dei cofanetti:

  • ‘HARVEST’ (CD-LP)
    Out on the Weekend
    Harvest
    A Man needs a Maid
    Heart of Gold
    Are You ready for the Country?
    Old Man
    There’s a World
    Alabama
    The Needle and the Damage done
    Words (between the Lines of Age)
  • Neil Young live in concert at the BBC, February 1971 (CD-LP)
  • ‘Harvest’ outtakes (CD-Vynil)
    Bad fog of Loneliness
    Journey through the Past
    Dance Dance Dance
  • ‘HARVEST TIME’ (DVD documentario sulla realizzazione dell’album)
  • Live in concert at the BBC (DVD)

Neil Young – vocals / guitar / harmonica / piano
Tim Drummond – bass / drums
Kenneth A. Buttrey – drums

Graham Nash / Stephen Stills / Linda Ronstadt – vocals
David Crosby / Ben Keith – vocals / guitar
James Taylor – vocals / banjo
Jack Nitzschie – guitar / piano / keyboards
John Harris / Andy McMahon – piano
Teddy Irwin – guitar
London Symphony Orchestra