GRAVE DIGGER

+ WHITE SKULL + SKANNERS @ Slaughter Club – Paderno Dugnano (MI) – 20-05-2022
Articolo a cura di (Giacomo Cerutti)

Stasera i metallari veterani faranno tappa allo Slaughter Club per un evento imperdibile, infatti la Cerberus Booking ha riunito sullo stesso palco tre band che affondano le loro radici nell’heavy metal classico, stiamo parlando dei mitici GRAVE DIGGER che in questo tour celebrano i 40 anni di attività, accompagnati da due band nostrane di tutto rispetto ovvero gli inossidabili WHITE SKULL e i leggendari SKANNERS.

La buona affluenza di metallari della vecchia guardia fa prevedere che sarà un concerto di altissimo livello, con band di tale calibro le aspettative sono alte e sicuramente non saranno deluse.

I primi a esibirsi sono gli SKANNERS, tassello storico del metallo tricolore capitanato dal pilastro Claudio Pisoni, sulla breccia dal 1982 anche loro hanno raggiunto i quarant’anni di attività e accolti rumorosamente da una nutrita schiera di fans, accendono la miccia con Welcome To Hell un inizio col botto che esalta subito gli animi, purtroppo frenato dai primi problemi tecnici che vengono presto risolti, i nostri ripartono alla grande con We Rock The Nation dopodiché estraggono da quasi tutta la discografia una serie di pietre miliari come Starlight, Pictures Of War e anche il singolo inedito Under The Grave tratto dal Greatest Hits uscito l’anno scorso.

Durante la loro carriera la formazione ha subìto vari rimaneggiamenti, ma non hanno mai perso la loro vena creativa e soprattutto l’attitudine, ora sono consolidati da qualche anno e come sempre sono inarrestabili, pezzo dopo pezzo Fabio e Walther fanno scintillare le chitarre come smerigliatrici potenziate da dure linee di basso ad opera di Tomas, Christian alla batteria è un martello pneumatico di energia e precisione, il frontman Claudio lustro ad una voce tenace dal timbro graffiante dimostrandosi sempre carismatico e coinvolgente.

La band trentina grazie alla forte presenza scenica miscelata alla potenza del sound, riporta il pubblico nei gloriosi anni 80 facendogli riassaporare l’inconfondibile sapore dell’acciaio, cantando applaudendo e urlando senza sosta i numerosi fans danno tutto il loro supporto, sino alla conclusiva Fight Back con la quale terminano la prima parte della serata, che non poteva iniziare meglio di così.

Ora la serata procede con la seconda icona del metallo italiano, sul palco viene portata l’asta del microfono contraddistinta dallo scudo con il teschio, questo è sufficiente a tenere caldi i motori già ben riscaldati dall’esibizione precedente, ed ecco i WHITE SKULL prendere possesso del palco irrompendo sulle note di The Killing Queen, riaccendendo il pubblico sempre più numeroso. Anche per loro non mancano i problemi tecnici, ma assolutamente non demordono e carichi al massimo, aggrediscono la folla con cavalli di battaglia tratti dai capolavori Tale From The North e Public Glory, Secret Agony.

Una pioggia di riff e assoli si abbatte sul locale, scatenata dalle mani del pilastro Tony Mad e dal compagno Valentino in formazione dal 2016 dopo l’uscita di Danilo Bar, Jo al basso consolida la sezione ritmica mentre il batterista Alex è sempre una macchina da guerra, inoltre sul palco abbiamo il tastierista Alessandro Muscio entrato in formazione nel 2019, che arricchisce il sound con melodie conferendo un tocco power.

Ovviamente un metallo di tale portata deve essere accompagnato da una voce altrettanto forte, qua entra in gioco l’indomabile Federica “Sister” che spiazza i timpani con il suo timbro penetrante e abrasivo. Dalla nascita nel 1988 la loro energia non affatto diminuita e dilaga tra i fans che si scatenano, cantano e sollevano cori per la band e in particolare per Tony “C’è solo un capitano, un capitano,…”, purtroppo il tempo è tiranno e con solo sette pezzi terminano il set con Asgard, cantata a squarciagola dai fans che acclamano i teschi bianchi vicentini per la straordinaria esibizione.

Le dirompenti esibizioni delle nostre band hanno dato alla serata la giusta spinta, preparando al meglio il pubblico per i tanto attesi headliner, sempre più affamato di heavy metal old school osserva con impazienza il cambio palco, finché le luci si spengono e sul palco appare l’emblematica morte incappucciata. È il segnale che tutti stavamo aspettando, ed ecco il batterista prendere posizione dando i rintocchi della canzone d’apertura, finalmente entrano in scena i GRAVE DIGGER accolti con un boato, l’inossidabile Chris Boltendahl impugna il microfono attaccando con Healed By Metal catturando l’intera folla.

pData la vasta discografia è impossibile attingere da ogni lavoro, quindi alternano tra i pezzi tratti dai lavori più recenti come Lions Of The Sea, Highland Farewell e Season Of The Witch, a perle del passato come Lionheart, Excalibur e Witch Hunter, ma a prescindere dal periodo ogni brano è una cannonata che manda i fans in delirio, dai più epici da cantare in coro ai più speed che generano il pogo, alimentato dalla grinta della band che sprizza metallo sotto forma di micidiali riff e mirabolanti assoli, granitiche linee di basso e grazie a Markus entrato nella band nel 2018 la batteria è come una polveriera che prende fuoco, infatti è stato necessario sostituire un rullante.

Ovviamente il dominatore della scena è Mr Chris Boltendahl, la cui gola fiammante sprigiona il suo ineguagliabile ruggito, oltre a detenere grande carisma e forza di coinvolgimento, visibilmente compiaciuto dall’ottimo riscontro del pubblico. Per l’intera esibizione cori e applausi a volontà sino a Rebellion (The Clans Are Marching) che vede la band ritirarsi per una meritata pausa, per poi tornare alla ribalta per la gioia degli insaziabili fans con un encore di ben quattro pezzi, che si conclude con la doppietta mozzafiato Headbanging Man e Heavy Metal Breakdown, quest’ultima volutamente prolungata da Chris in base ad un test di gradimento basato sull’intensità delle urla del pubblico. Ancora una volta i GRAVE DIGGER hanno reso onore all’heavy metal lasciando un segno indelebile nel locale e nel cuore dei fans, con un’esibizione monumentale che ha pienamente soddisfatto i presenti, che ripagano con forti urla e applausi i loro idoli mentre lasciano lo stage a testa alta.

CONCLUSIONE

Inizialmente avevo già anticipato che la serata sarebbe stata di altissimo livello, ovviamente le aspettative non sono state deluse grazie ai nostri SKANNERS e WHITE SKULL, che hanno dato anima e corpo tenendo alto l’onore dell’heavy metal made in Italy, mentre i GRAVE DIGGER hanno dimostrato dopo quarant’anni di essere ancora una garanzia del metallo classico tedesco ribaltando il locale. Finalmente dopo tanto tempo siamo tornati a vivere i concerti esattamente come vanno vissuti, niente mascherine e posti a sedere distanziati ma solo tanta voglia di divertirsi e fare casino, un ringraziamento alla Cerberus Booking e a tutto il personale dello Slaughter Club per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!

Setlist Skanners:

Welcome To Hell
We Rock The Nation
Metal Party
Factory Of Steel
Starlight
Under The Grave
Pictures Of War
Hard And Pure
Fight Back

Members:

Claudio Pisoni – voce
Fabio Tenca – chitarra
Walther Unterhauser – chitarra
Tomas Valentini – basso
Christian Kranauer – batteria

Setlist White Skull:

The Killing Queen
Tale From The North
Cleopathra
Red Devil
High Treason
The Roman Empire
Asgard

Members:

Federica “Sister” De Boni – voce
Tony “Mad” Fontò – chitarra
Valentino Francavilla – chitarra
Jo Raddi – basso
Alessandro Muscio – tastiere
Alex Mantiero – batteria

Setlist Grave Digger:

Healed By Metal
Lionheart
The Clans Will Rise Again
Lawbreaker
The Round Table (Forever)
The Dark Of The Sun
The Curse Of Jacques
Lions Of The Sea
Season Of The Witch
Highland Farewell
Knights Of The Cross
Excalibur
Rebellion (The Clans Are Marching)

Encore:

Ballad Of A Hangman
Witch Hunter
Headbanging Man
Heavy Metal Breakdown

MEMBERS:

Chris Boltendahl – voce
Axel “Ironfinger” Ritt – chitarra
Jens Becker – basso
Markus Kniep – batteria