Girlschool

WT Fourty-five

Gli anni ottanta non torneranno più, né la loro magia né quella musica lì. Poi naturalmente ci sono band che sanno fare emergere quelle atmosfere piuttosto realisticamente e le Girlschool lo fanno in automatico, senza troppo pensarci, lo affermano loro stesse nelle interviste e l’ascolto del nuovo album, il quattordicesimo, sembra confermarlo: quello che viene senza cercare a priori diventa spontaneità adolescenziale che parte bene e fila via altrettanto bene. Non tutte le song appaiono eccitanti, ma l’elettricità rock’n’roll si fa presente in più tracce permettendo al  tutto di scorrere diretto ed in semplicità.

Il riff corrosivo di ‘COLD DARK HEART’ incombe ossessivo e scuro, quasi uguale lungo tutta la canzone, ma è efficace e si associa bene al cantato melodico e sentito. Il riffing alla Led Zeppelin porta una atmosfera Blues nel disco con ‘BELIEVING IN YOU’, il cui ritornello però di Zeppeliniano non ha nulla, aprendosi in maniera luminosa, ma funzionando proprio per il suo differente carattere. La leggiadra ‘IT’S A MESS’ scintilla sbarazzina e così diverte col suo appeal da singolo giovanile. Ma il funny rockin’ saltellante arriva con gli ultimi quattro episodi del disco; la frizzantezza inizia con ‘Are You ready?’ che delle tre originali è la più canonica e meno significativa, ma l’aria è tutt’altro che noiosa, riuscendo in una piacevolissima baldanza rolleggiante, del resto il testo ti chiede sei sei pronto per il rock’n’roll; e poi qui troviamo forse l’assolo meglio riuscito grazie all’ospite Joe Stump degli Alcatrazz che sicuramente suona meglio la chitarra delle due scolarette, le quali in effetti spesso si riducono a costruire parti soliste piuttosto basiche e sempliciotte.

La migliore adrenalina scorre con la croccante ‘UP TO NO GOOD’ i cui cori sono belli che attizzanti, scattanti e scoppiettanti; un momento che incalza con vero spirito da rocker. Poi c’è ‘PARTY’, appunto un inno festaiolo che snocciola un testo con frasi formate da titoli e strofe di canzoni passate (di loro stesse, dei Queen, dei Ramones, dei Led Zeppelin, etc)  trovata che fa sorridere e che va assolutamente approvata; un po’ la ‘RocknRoll all Nite’ dei Kiss del 1975. Ed infine si chiude con l’omaggio ai Motorhead coverizzando la loro ‘Born to rise Hell’ del 1994, che suona a base bluesata, cosa che li accomunava ai Saxon, e del resto a duettare troviamo la voce iconica dell’ospite Biff Byford che dà il giusto feeling alla canzone. E con lui ci sono anche Campbell dei Motorhead e McKagan dei Guns And Roses, ad impreziosire il tessuto con i loro rispettivi strumenti chitarra (anche qui superando nettamente lo stile delle Girschool) e basso. Questa specifica traccia ti fa sorridere per tutto il tempo dell’ascolto, e capisci come il rock’n’roll sia parte integrante dell’heavy metal. Tra i brani minori va messa la prima traccia ‘It is what it is’ che è stata usata anche per il video, ma è troppo statica e monotona per stare tra le interessanti; fa il verso ai Motorhead (cosa appunto usuale per loro) ma non bene, necessitava di variazione sul tema.

La voce bisogna dire che sa dare una giusta dimensione arrembante al disco, con il suo tono roco ma acuto, da sporca rocker. Meno significativi gli assoli che avrebbero dovuto dare più spessore alle strutture dei pezzi. Benissimo il martellamento del basso, un po’ cartonato il rullante della batteria.  Ma l’insieme ha la giusta verve. A volte più che musiciste N.W.O.B.H.M. sembrano anime rock alla Joan Jett, e del resto lei con le Runaways è venuta prima delle Girlschool, e sicuramente fu una loro ispirazione. Anche un po’ di punk adolescenziale e qua e là una orecchiabilità blandente, però il tuffo nel passato è solo un piacere da godere senza riflettere. Ciò che appare è una lineare forza più o meno energica, punteggiata di riff magari spesso riciclati e che ricordano cose già vissute, ma comunque in grado di mantenere l’attenzione senza che si debba usare la concentrazione. E’ musica da vivere surrealmente come si fosse negli anni cinquanta, quando il rock non era cerebrale.  Sarà la nostalgia, sarà la voglia di rivivere certe emozioni, sarà l’affezione, ma questo lavoro non delude, è fatto per lasciarsi andare e toccare un periodo che ci ha fatti diventare metallari. 

Roberto Sky Latini

Silver Lining Music
www.girlschool.co.uk

It Is What It Is
Cold Dark Heart
Bump In The Night
Barmy Army
Invisible Killer
Believing In You
It’s A Mess
Into The Night
Are You Ready? (feat. Joe Stump)
Up To No Good
Party
Born To Raise Hell (cover Motorhead / feat. Biff Byford, Phil Campbell, Duff McKagan)

Kim McAuliffe – vocals / guitar
Jackie Chambers – guitar
Tracey Lamb – bass
Denise Dufort – drums