Genoma

Migliaia di Silenzi

Quello che mi dispiace delle proposte musicali che sto ascoltando attualmente e non, sta nel fatto che ormai c’è un livellamento qualitativo verso il basso nel  senso che  programmi come  Xfactor (uso questo programma tv come esempio),stanno spingendo su prodotti di musica “elettronica” homemade, risultando tutti uguali e non si riesce a capire chi merita oppure no .

Della serie siamo tutti produttori questo significa che ormai la possibilità di ascoltare musica suonata con strumenti veri si sta sempre di più riducendo e siamo “costretti “ad ascoltare dischi fatti in casa che ti fanno risparmiare tempo e danaro ma che alla fine suoneranno tutti uguali, cosiddetti artisti che si dirigono verso una strada che li porterà ad una squallida parvenza musicale. Purtroppo, anche cantanti come Giorgia nel suo nuovo disco ha avuto questo approccio all’elettronica e seppure la sua bravura sia scontata, questo suo nuovo percorso non mio piace affatto. Dico questo e chiedo scusa per queste parole che rispecchiano la mia amarezza, ma ascoltando queste cose che ti arrivano giustamente dalle etichette e che seppur è vero che è comunque musica non trovano in me un riscontro positivo, a grandi linee voglio dire che bisogna ritornare a suonare per davvero sia in uno studio sia che dal vivo.

Detto questo il disco dei Genoma music project è certamente fatto benissimo figlio anch’esso del lockdown che p molti artisti è stato un periodo creativo e per molti di loro si è trattato di ascoltare dei dischi profondi con cose serie scritte benissimo sia musicalmente sia per quanto riguarda i testi.A tratti Tra Migliaia di Silenzi è suggestivo questo per merito delle tastiere di Enrico Coari che sa dare i giusti colori e tappeti sonori che favoriscono la stupenda voce di Marcella Sebastiani che possiede un timbro caldo ed avvolgente con il quale sapientemente ci regala emozioni.

In 21 agosto la metrica del cantato mi riporta ad alcune cose di Franco Battiato mischiate con intenzioni tenchiane. Non solo, l’intro delle tastiere mi ha fatto venire in mente On the turning away dei Pink Floyd non so se intenzionalmente fatto sta speravo che ci fosse una cover magari una versione elettronica. Nella canzone intitolata Ninna Nanna Didi tanto per ribadire il concetto che troppa elettronica a volte non è necessaria, io al posto degli arrangiamenti eseguiti con le tastiere avrei preferito un sax vero non una tastiera che ne fa il verso il pezzo però è molto bello come del resto tutto il disco che non conosce cadute di sorta. Sin dall’iniziale Nuda ci mette a nostro agio e ci fa capire che quello che ascolteremo d’ora in poi sarà la pura verità niente altro che la verità che come sappiamo quando ci si paventa essa è nuda.

Concludo la recensione dicendo che questo disco ha un suono molto moderno che ovviamente si attesta o si adegua alle attuali produzioni con la differenza che qui le canzoni sono tutte scritte in modo immaginifico ed ognuna di loro è in grado di farti vivere il film della vita e voi sapete qual è stata la vostra rivivetela con i Genoma music project, potreste essere in grado discoprire quale sia il vostro di Genoma.

Stefano Bonelli

Nuda
Come quando fuori piove
Tra migliaia di silenzi
Elisa e Federico
21 Agosto
Your only brother
Il narcisista
È troppo che mi aspetti
Ninna nanna Didi
Amiche da sempre
Innocenza

Enrico Coari – piano e synth
Nicola Farolfi – basso
Marcella Sebastiani – voce e cori