Float Music

Clouds & Butterflies

Dal rock al jazz si assiste sempre di più alla nascita di formazioni formate da soli due elementi dicasi duo con risultati più o meno sodisfacenti dai più recenti esempi di xfactor i “Little piece of marmalade” per intenderci, agli attuali Float Music nati dal ventre bolognese evidentemente una delle terre  più prolifiche  per nascita territoriale, ed anche per essere  una terra con delle proposte  musicalmente valide. I Float music sono tra queste queste band.

Il duo bolognese si fa notare con questo esordio intitolato “Clouds and Butterflies” che contiene  nove canzone tutte  diverse tra loro ma aventi un punto fondamentale che le unisce, ed è una certa leggerezza  e semplicità (che non vuol dire banalità) che attraverso queste sensazioni riesce a dare al proprio pubblico un qualcosa di piacevole da ascoltare.ce infatti di tutto un po e via via che le canzoni scorrono si avverte anche una freschezza nel songwriting, che ti lascia alla fine  una piacevole  rilassatezza che di questi tempi non fa certo male.

Un disco per altro prodotto benissimo con un suono che riempie il posto in cui lo ascolta sia la macchina a la stanza di casa propria tanto che sembra quasi che il duo ci suoni di fronte.A tutta questa rilassatezza poi contribuisce anche la copertina  dove da una tazza  sospesa  tra le nuvole escono farfalle  e la tazza ha  una faccia  con gli occhi chiusi espressione  di tranquillità assoluta . il disco però ci tengo a dirlo non è per nulla noioso e per merito del numero delle canzoni che fanno parte del disco ci consegna una divertita rilassatezza a tranquillità congegnando anche una ritmica decisa e precisa che riesce pienamente  nell’intento di farti divertire . Esempio di questo è il brano tipicamente reaggae “Thinking Out Loud” che come mood ricorda  alla lontana  “Is this love” di Marleriana memoria.

Ma anche questi brani dove la melliflua chitarra di Stefano Maimone suggerisce le melodie di canzoni come quella di apertura  “Riflessi” o “Primavera” danno quasi un tocco psichedelico.A volte la combinazione di elementi può la risultante giusta affinchè si sviluppi la giusta alchimia, in questo caso gli elementi sono la voce  quasi acerba di Anna Tagliabue ma che lei usa con la giusta dose di  conoscenza ed interpretazione  . Mi ricorda  per certi versi Arisa ed in alcuni casi Alanisse Morissette. l’esperienza musicale di Stefano  Maimone sono la risultante fisica  di questa combinazione  che vorremmo dire perfetta  .alla quale però contribuiscono altri musicisti quali Enrico Smiderle – batteria e percussioni e Roberto Solimando – trombone. Menzione d’obbligo e particolare per “Hummingbird” per chi non lo sapesse gli Hummingbird  sono degli uccelli nativi americani e costituiscono la famiglia biologica dei Trochilidae di cui fanno parte anche i colibrì uccello che vola agitando  velocemente le sue ali rimanendo sospeso e dal quale  penso che il duo abbia preso il nome.

In conclusione i Float music non sono una band  definibile  in un genere musicale e questo a mio avviso contribuisce ad un ascolto attento  che alla fine ci regalerà una voglia di rimettere daccapo il disco ,sintomo questo che la raggiunta rilassatezza ci fa avere voglia di ricominciare quasi fosse una droga leggera come la loro musica.

Stefano Bonelli 

(R)esisto Distribuzione
www.facebook.com/floatmusicduo

Riflessi
Sand
Primavera
Thinking Out Loud
Sara’s Hill
Crabby
Run & Hide
Hummingbird
Distance

Anna Tagliabue – voce
Stefano Maimone – chitarra, slide guitar, organo, basso

Musicisti aggiunti :

Enrico Smiderle – batteria e percussioni
Roberto Solimando – trombone

Registrato, mixato e masterizzato da Gianluca Gadda al Red Pill di Bologna.