Fidanza Jazz Combo
Fidanza Jazz Combo Do Si La Sol Fa Sofà
Dopo il successo del loro omaggio a Natalino Otto, il Fidanza Jazz Combo torna sulla scena musicale con un brano che profuma di intimità, eleganza e un pizzico di nostalgia: “La Tazzina di Caffè“.
Disponibile dal 15 novembre nelle radio italiane e in tutti i digital stores, questo singolo anticipa l’uscita di un nuovo album di inediti intitolato “Do Si La Sol Fa Sofà”.Il brano, come suggerisce il titolo, celebra il rituale quotidiano del caffè, quel momento unico e intimo che segna l’inizio della giornata e, per molti, rappresenta anche un piccolo piacere irrinunciabile. La Tazzina di Caffè racconta un viaggio sensoriale che si consuma in pochi secondi: il passaggio dal sonno al desiderio di assaporare il primo caffè del mattino, tra gusto, bisogno e vizio. Fidanza, cultore del caffè di qualità, trasforma questo rito in una poesia sonora, dove il caffè diventa una sineddoche di sensazioni sottili e quotidiane, una metafora perfetta di un vizio che è al contempo piacere e necessità.
Musicalmente, il brano si distingue per un’elegante oscillazione tra il 3/4 e il 4/4, un gioco ritmico che richiama il fluire caldo del caffè nella tazzina. La fusione tra gli archi e il quartetto jazz crea un’atmosfera avvolgente, in grado di trasportare l’ascoltatore nel cuore di un bar all’alba, dove ogni nota sembra una nuvola di vapore che si alza dal bicchiere. Fidanza, con la sua voce calda, guida il brano con una delicatezza che ricorda le melodie dello swing italiano.
Con “Do Si La Sol Fa Sofà”, il Fidanza Jazz Combo gioca con i suoni e con il linguaggio musicale, dove ogni traccia è una piccola storia da raccontare, un universo sonoro che oscilla tra il jazz più raffinato e le contaminazioni della musica popolare, con un tocco di ironia e di poesia. L’ascolto di questo disco è come un viaggio tra immagini e sensazioni, un percorso che sa farsi sorprendente, elegante e, talvolta, ironico.
Il disco si apre con un Preludio che prepara l’ascoltatore a ciò che seguirà, una sorta di breve anticipazione del viaggio musicale che sta per cominciare. Con un’introduzione delicata, l’atmosfera si fa subito intima e raffinata, con un gioco di archi e fiati che stabilisce il tono di tutto l’album: un mix di eleganza e libertà, con sfumature che sanno affascinare senza mai forzare il passo.
Una traccia che si fa più complessa e sfaccettata, L’armadio sembra ispirata a un’idea di “memoria” o di “segreti custoditi”. Il ritmo più serrato e l’arrangiamento più articolato danno vita a un pezzo che gioca con le dinamiche del jazz e con i contrasti sonori. La musica qui è leggera e spensierata, sempre affascinante, quasi a voler raccontare le storie nascoste tra gli oggetti di un armadio, pronte a emergere in ogni momento.
Un pezzo più leggero e ritmato, La piega gioca con il movimento e la fluidità della musica. Il titolo suggerisce un gesto semplice ma pieno di significato, e la musica lo segue, con una certa spensieratezza che si esprime nei fraseggi del sax Soprano e nell’armonia che sembra “piegarsi” su se stessa in un gioco di anticipazioni e risoluzioni.
In La multa, il ritmo cambia decisamente, introducendo una dimensione più vivace e ironica. Qui, la musica sembra evocare l’idea di un imprevisto, un piccolo contrattempo, rappresentato dalla multa stessa. Le dissonanze e i cambi di tempo fanno da sottofondo a un’interpretazione musicale che, pur mantenendo il suo charme jazz, sa ridere di sé stessa e del caos che talvolta ci circonda.
Con Frigidaire il gruppo si fa ancora più giocoso, creando un pezzo che mescola ironia e leggerezza con una dose di surrealismo. La musica fluttua tra momenti di quiete e accelerazioni improvvise, proprio come l’idea di un frigorifero che si riempie e si svuota, un oggetto quotidiano che, nella sua semplicità, diventa il protagonista di una danza musicale senza tempo.Il cantore tibetano è una delle tracce in cui Fidanza e il suo combo si tuffano in una composizione ispirata dalle atmosfere di un viaggio mistico e lontano nel Tibet. La melodia ,ricca di swing, molto giocosa e ironica, crea un’atmosfera solenne, mentre gli strumenti si intrecciano in un gioco di tonalità e ritmi che si avvicinano alla meditazione musicale.Con La Vespa, il gruppo apre, con tono calmo e sospeso, un omaggio alla storicità di un’icona tutta italiana. Il brano poi prosegue frizzante, con una ritmica che si snoda con energia, come il suono di una vespa che sfreccia tra le strade, per poi tornare all’atmosfera iniziale.
In Cirio, apre a un brano che esplora le possibilità di un ritmo più ondulato e sinuoso. L’influenza della musica italiana popolare è evidente, ma la sua reinterpretazione attraverso la lente del jazz dà vita a un pezzo che riesce a fondere il passato con il presente, creando qualcosa di nuovo e sorprendente.Un vero e proprio omaggio ai leggendari Gershwin, ma anche una riflessione sul dialogo tra le tradizioni jazzistiche italiane e americane. In Fratelli Gershwin, Fidanza gioca con i temi più noti dei due compositori, rielaborandoli con un’energia che sa essere tanto rispettosa quanto innovativa. Un pezzo che celebra la fusione di due mondi musicali che si incontrano, s’influenzano e danno vita a una composizione ricca di spunti e sorprese.
A chiudere l’album, Il sofà ,un pezzo frizzante ,una sorta di messaggio finale dopo il viaggio musicale. La melodia, veloce e spumeggiante, lascia all’ascoltatore la giusta energia per assaporare un album che non si esaurisce mai in un singolo ascolto. Una chiusura perfetta per un disco che ci rimanda agli arrangiamenti delle famose orchestre jazz.
Con “Do Si La Sol Fa Sofà”,in uscita il 29 Novembre, il gruppo regala un album che è un’autentica gioia per gli amanti del jazz e delle contaminazioni sonore. Un lavoro che riesce a giocare con i generi senza mai perdere la sua identità. Ogni traccia è un piccolo mondo a sé, ricco di dettagli e di emozioni, che sa affascinare con eleganza, ironia e poesia.
Un viaggio attraverso la musica,i sentimenti e le esperienze di un musicista formato e completo.
Anna Cimenti