Fall of Earth

From The Ashes

Il Metal è un genere che nel corso degli anni e delle generazioni ha conosciuto diverse mutazioni. Sono molte le sfumature, generi, sottogeneri, anche nel caso di questa band canadese non si fa eccezione. Loro sono i Fall of Earth e questo è il loro nuovo capitolo, dal titolo “From The Ashes”. Devo dirvi in tutta sincerità che ero molto curioso nel mettermi all’ascolto di questo disco.


Già dalle prime note fronte a me una band solida, matura e decisamente fresca. Il loro genere si muove abilmente negli stilemi del metal estremo anche se c’è qualcosa che suona dannatamente thrash. Queste voci sempre al limite, urlate, strazianti mi fanno tornare indietro di una decina d’anni, quando il metalcore o deathcore si erano ormai ritagliati una fetta di pubblico metal con nuove soluzioni.
I Fall of Earth sono canadesi, non è certo un segreto, dal Canada sbarcano sempre più frequentemente ottime band. Entriamo nel vivo di questo “From the Ashes”, si parte con “Medusa”, song decisa a non fare prigionieri e così sarà, di fatto montiamo in sella e veniamo catapultati in un sound robusto, dove la sezione ritmica è in grado di supportare anzi reggere le sei corde, mentre il singer sputa tanta rabbia attraverso note feroci. Dobbiamo aggiungere e questo è doveroso che dietro al microfono talvolta il lavoro è condiviso.Per conoscere il lato più “romantico” della band saltiamo alla song numero due, dal titolo “The Dead And The Soon To Be”, nonostante il marchio di fabbrica sia sempre molto violento, i nostri si fanno riconoscere anche per aperture melodiche e un chorus che suona molto oltreoceano. Una cosa è certa il Canada ci ha consegnato una band in uno stato di forma davvero buono. Da una traccia all’altra i Fall of Earth amano cambiare costume e in un attimo assumono toni decisamente più rock, a tratti dark/gothic, questi passaggi comunque sono piacevoli, mai ostentati, la band infatti si muove sempre con una naturalezza assoluta.

“Block Out The Sun” è uno dei picchi più alti del disco, tra melodie strappalacrime e riffs che trionfano. La produzione dell’album di certo ha esaltato l’insieme di suoni, una formazione classica come concezione, ma di fatto la band sembra un’orchestra.“Path to Self Destruction”, i Fall of Earth tornano a fare sul serio, il brano ha richiami thrash e di certo è una delle mie canzoni preferite. “Crossroads” le sfumature si fanno più modern, una sorta di ballad, assolutamente più che riuscita, fermatevi non dovrete aspettarvi qualcosa di melenso o simili, la band è sempre molto adrenalinica e la musica in sottofondo non è mai poca cosa.

A metà disco troviamo la title track “From the Ashes”, cambiamo ancora colore, ora il deathcore è molto presente, già dalle prime note, signori questa è una band da non sottovalutare, anzi…Con diverse mitragliate di doppia cassa ci addentriamo in “Shore of War”, questa volta siamo rimasti ancorati al metal estremo, c’è tanto groove, la potenza è messa in prima linea, prima di lasciare spazio a un chorus di facile memoria.
Alex Rye è questo il nome del terribile singer, ottima la sua prova nella seguente “Purgatory”, canzone dalle tante sfumature. Il bosco di notte spaventa, tanti rumori sinistri, tanta immaginazione, alberi che prendono forma e rami che si abbracciano, in fondo c’è la luce della luna, questa è “Into the Woods” e la band ci rasserena con un modern rock americano, che riesce tuttavia ad aggiungere qualcosa al genere. Siamo al termine del disco, ecco una versione radio-edit della bellissima “Block Out The Sun”. Promossi a pieni voti. Con questo album i Fall of Earth si sono accreditati stima, credibilità, successo. Complimenti.

Trevor

Medusa
The Dead And The Soon To Be
Block Out The Sun
Path To Self Destruction
Crossroads
From The Ashes
Shore Of War
Purgatory
Into The Woods

Alex Rye – lead vocals
Brody Bauer – guitar, vocals
Brendan Meilleur – drums, vocals
Aaron Winklmeier – bass, vocals