Excide
Bastard Hymns
Questo 28 novembre è uscito un album interessante, ovvero Bastard Hymns, secondo album della band Excide. Guardiamo un po’ alla storia della band. Gli Excide sono: Tyler Washington, Gill Gonzalez, Gage Lanza, Caleb Hogue e Jacob Paris. A livello sonoro, la band si è ispirata al groove e all’energia di gruppi post-hardcore di fine anni ’90 come Cast Iron Hike e Snapcase, pur assimilando melodie ed elementi compositivi in modo molto simile a Quicksand e Cave In. La band non ha avuto paura di cambiare un po’ marcia e di trarre ispirazione da artisti del calibro di Queens of the Stone Age, Soundgarden e Failure, il che, ammettono gli Excide, “ci ha permesso di spingere davvero l’ago sonoro in territori inesplorati, ulteriormente accentuati dalla co-scrittura e produzione di Austin Coupe.
Nel 2020, gli Excide hanno inizialmente introdotto uno stile distintivo e rivoluzionario, maturato attraverso progetti come “Two of a Kind” e “Actualize/Radiation Reel”. Due anni dopo, l’entusiasmo è aumentato sulla scia del loro album di debutto indipendente “Deliberate Revolver”, che ha suscitato l’applauso di Brooklyn Vegan, Revolver e altri. Hanno attirato l’attenzione della Sharptone Records e hanno firmato un contratto con l’etichetta.
Nel 2024, la loro era successiva ha preso il sopravvento con il doppio album Humdinger, che include “Dis(re)member” e “All Down (But 9)”. Stereogum ha subito elogiato: “Entrambe le tracce sono dure”, e NO ECHO si è meravigliato di come “la dinamica miscela della band di hardcore dal sapore anni ’90 e ritmi post-hardcore propulsivi abbia brillato in ogni loro uscita”. Bastard Hymns è il logico passo successivo all’album di debutto della band, Deliberate Revolver.
Infatti i musicisti commentano così: Essendo riusciti a realizzare ciò che ci eravamo prefissati con il primo disco, non c’erano linee guida o barriere su dove saremmo andati a parare. Questo ha aperto tantissime strade alla nostra creatività e alla nostra esplorazione. Siamo stati abbastanza fortunati da iniziare a lavorare con SharpTone l’anno successivo, il che ha rimesso in moto la band e ha aperto nuove possibilità per il futuro.
L’album si compone di 12 tracks. No Son apre i sipari, tutta strumentale, con un un cantato scream graffiato di pochi secondi. Brano molto bello è shine thru blues che si trova al cuore del disco. Questo si delinea come molto diverso dal resto e cattura l’attenzione, batteria e chitarre sono ben strutturate e la voce delicata e poi possente e crudele in un continuo crescendo. La titletrack Bastard Hymns (n. 8) si colora di chitarroni mozzafiato, la voce è spaccatutto ed usata in scream, la batteria è perfetta colorata da crash fatti ad arte. È il mio brano preferito. Call Box chiude l’album. Questo brano è scatenato e potente, molto hard rock ma con sfumature pop che lo rendono molto sui generis. Per concludere direi che consiglio l’album agli amanti del post-hardcore di fine anni ’90.
DALYLAROCK
La musica lava via dall’anima la polvere della vita quotidiana.
(Berthold Auerbach)





