Evanescence
Fallen
Siamo al ventennale di un album particolarissimo in quanto mette insieme l’estetica Metal con il successo da brano Pop che sbancò nelle classifiche mondiali incidendo fortemente sull’evoluzione del mondo musicale in quanto spinse molti gruppi a seguire quella strada. Divennero una moda pur suonando musica metal. Altri esempi li abbiamo avuti con Guns and Roses e Metallica, ma qui abbiamo una esplosione nel mainstream ben più potente, ben più diffusa.
Il genere è Gothic Metal, ed in qualche modo in tale forma il metal diventa già da sé più commerciale, eppure la cosa sorprende comunque, perché non si tratta di brani leggeri, quanto molto molto pregnanti, sia musicalmente che come testi. Gruppo con frontwoman, dando al metal una cantante donna che farà dilagare allo stesso modo le figure femminili al microfono. Nel 1998 e nel 1999 uscirono due loro Ep, in un mondo in cui già esistevano altre band che in qualche modo vivevano di atmosfere gotiche a voce femminile, per esempio The Gathering; Within Temptation, mentre gli italici Lacuna Coil escono nello stesso anno del secondo ep. Poi arrivò nel 2000 l’album ‘The Origin’. Di certo gli Evanescence non possono essere considerati i fondatori di un genere, ma arriva il 2003, e sfondano nel mercato con irruente successo tramite ‘Fallen’ che contribuirà ad arricchire notevolmente il panorama di metal gotico con altissima abilità compositiva, spingendo altre realtà a fare altrettanto (Leave’s Eyes; Delain).
Il disco è una serie di canzoni da singolo, una dietro l’altra. La scelta della linea melodica e dei ritornelli suona sempre come entità atta a fare di ogni pezzo un brano da classifica, perché tutte risultano molto accattivanti, molto forti dal punto di vista del fascino e della presa verso l’ascoltatore. Eppure si tratta di linee cantate di alto livello ideativo, mai scontate, mai banali. Non è il senso commerciale pacchiano senza’arte, è al contrario una espressività di intenso senso artistico. E tali melodie sono curate in ogni passaggio, modulate con virtuosismo raffinatissimo, difficili anche da eseguire. La creatività nel costruire tali linee mette in difficoltà la cantante stessa dal vivo, troppo elevato il livello pensato che pure da studio riesce.
Difficile scegliere la song migliore, siamo oggettivamente ad un livello globale di dieci e lode, quindi tutto può solo basarsi sui gusti. Di sicuro la maggiormente famosa ‘BRING ME TO LIFE’ sembra avere quel qualcosa in più e la sua emozionalità è estremamente toccante, oltre al fatto che il video aumenta tale sensazione; pur percependovi qualcosa di Nu Metal, rimane strettamente gotica. Tutto l’album è però pieno di pathos, infatti l’interpretazione canora carica emotivamente le strofe. Il sinfonismo di ‘Everybody’s Fool’ è leggero, non reso in senso magniloquente, ma in questo suo intensificarsi mantiene il goticismo di base, come viene fatto anche da altri gruppi dello stesso genere musicale. La stilistica non è pop, anche se nelle intense ballate ‘MY IMMORTAL’ (immensa) ed ‘Hello’, si travalica il genere rock per trovare una sponda da musica classico-sinfonica che funziona sia nel pop che nel rock. ‘My Immortal’ era presente anche su pubblicazioni precedenti, ma per quanto divina quella, la song che divenne il loro biglietto da visita per realizzare ‘Fallen’ fu ‘WHISPER’ che ebbe successo da prima (era nell’ep ‘Sound Asleep’del 1999 ma ripresa in ‘The Origin’, e da lì entrò nelle classifiche). Davvero abbiamo a che fare con un disco speciale, che traccia l’apice di come le song gotiche devono essere concepite.
La ritmica è moderna, con drumming non lineari che si intrecciano al riffing corposo e duro usato anche dal metalcore, ma che ne resta fuori non snaturando la natura gotica dei pezzi. Dove emergono gli assoli elettrici si evidenzia perfettamente il metal che è, e il metallo rimane quindi sempre l’anima imprescindibile delle composizioni. Su tutto si staglia una voce bellissima che si accenta su cadenze malinconiche. Ma anche il pianoforte decide della profondità di alcuni momenti, suonato con la verve di chi non si accontenta di usarlo solo in quanto riempitivo. Non è un album allegro, ma è dinamico, e questo lo rende accessibile oltre che di valore.
La dinamicità fa sì che ogni episodio sia fresco. L’accessibilità di fruizione è dovuta sicuramente alle melodie, ma in ciò gli arrangiamenti hanno il loro ruolo necessario, perché potenziano il lato serioso che contribuisce al successo di un disco in grado di penetrare l’anima. Musica che vibra, che entra in sintonia con la tristezza dell’ascoltatore, e cosa c’è di più gotico di questo? E’ un disco romantico inteso nel senso che ne dà la letteratura come movimento culturale. Questa opera viene considerata il primo vero esordio, in quanto le altre pubblicazioni non erano mai state considerate davvero qualcosa di ufficiale quanto solo di conoscitivo, fino a che ‘Fallen’ non prese vita. Si tratta di un colpo di genio che appare ispirato dalla prima all’ultima nota. Fu pubblicato il 4 marzo del 2003 ed è importante ricordarlo nel suo ventennale visto che grazie all’amplissimo successo di vendite è diventato punto di riferimento del metal gotico.
Roberto Sky Latini
Wind Up and Epic Records
www.evanescence.com/home
Going Under
Bring Me to Life
Everybody’s Fool
My Immortal
Haunted
Tourniquet – 4:38 (Ben Moody, Amy Lee, David Hodges, Rocky Gray) – cover del brano dei Soul Embraced
Imaginary
Taking Over Me – 3:49 (Ben Moody, Amy Lee, David Hodges, John LeCompt)
Hello
My Last Breath
Whisper
Amy Lee – vocals
Ben Moody – guitar /piano
John LeCompt – guitar
David Hodges – piano / keyboards
Other musicians:
Paul McCoy – vocals (track 2)
Francesco DiCosmo – bass
Josh Freese – drums