Eons Aura
Hybris-Nemesis-Death
“Hybris-Nemesis-Death” è l’album di debutto dei black/death metallers greci EONS AURA, la nuova superband di Mike G. (fondatore di Nightfall, Snowblind, Blind Justice)! Insieme ad un altro ex membro dei Nightfall (e co-membro anche degli Snowblind) Jim Aggelopoulos alle chitarre e con Kostas “Corax” Katoikos (Blossom Death, In Burial, Corax B.M., Sorrowful Angels) alla voce, John Litinakis al basso (Reflection, Fire And Steel, ecc.) e John “Morker” Chariskos (Corax B.M.) alla batteria vi ricorderanno i vecchi tempi dei Nightfall. Un viaggio nostalgico nel glorioso metal underground dei primi anni ’90, con lo stile personale di Mike G. nello scrivere e comporre grandi melodie classiche, riff (e canzoni in totale)! L’album d’esordio degli EONS AURA! Con il chitarrista Mike G. (Snowblind, Blind Justice, ex-Nightfall). Un capolavoro di death/black metal melodico e atmosferico che vi ricorderà la scena metal estrema greca dei primi anni ’90! La musica della traccia 1 (Hybris-Nemesis-Death) è di Frederick Chopin..Il nome della band è tratto da “Eons Aura”, il mini-cd che i Nightfall pubblicarono nel 1995.
A parte la citazione classica di Chopin inserita in apertura, è con The Curse of the underdog che il disco parte “ufficialmente” con le sue sferzate death metal la voce di Kostas “Corax” Katoikos ha un che di maligno nel suo esternare growl e scream in tutto il disco questo particolare si svolgerà in tutto il disco mentre la coppia di asce Mike G/Aggelopopulos funziona dannatamente bene sorrette da una sezione ritmica cha da sicurezza non solo alla voce ma al resto della band. Uno dei momenti “importanti” del disco è 1944 – The Hand Of Fate, questa canzone è ispirata a una straordinaria storia vera della famiglia di un membro della band. Durante un periodo turbolento nel 1944, un antenato affrontò un destino straordinario. Dopo essere stato coinvolto in una situazione pericolosa, fu erroneamente creduto morto. Miracolosamente, questa supposizione gli salvò la vita, permettendogli di fuggire e di continuare la sua eredità. Una storia davvero significativa per la sua sopravvivenza e resilienza. Un altro aspetto che colpisce è la grafica di copertina dal grande impatto visivo con i colori rosso e nero a farla da padroni ad opera di Kuriakos Balanos .
Un disco che si fa ascoltare con grande interesse soprattutto per l’atmosfera maligna che si crea durante il suo incedere per essere un esordio non c’è assolutamente nulla da eccepire tranne forse per il suono della batteria forse un tantino troppo chiuso comunque davvero ottimo. Per i fan di: Nightfall, Paradise Lost, My Dying Bride, Varathron, Rotting Christ, Necromantia, Septic Flesh, Deviser, Horrified e Thou Art Lord!
Stefano Bonelli