Dvrk
Infinite Reminiscence
EP di debutto per la deathcore band DVRK disponibile dal 7 Giugno per la Season of Mist.La band francese ha già iniziato a muoversi nel mondo del Deathcore dal 2019 e si è evoluta da un progetto solista fino a diventare un gruppo a tutti gli effetti, con importanti collaborazioni al loro attivo.
Sei tracce per questo disco che trasforma in musica tematiche delicate e profonde, esplorando temi legati alle esperienze personali, alla dipendenza, alla depressione, fino ad arrivare alla perdita.Le tracce sono piuttosto brevi, ma in pochi minuti viene trasferito all’ascoltatore un forte impatto emotivo e sonoro.Non è di certo facile in così poco tempo far venire alla luce tematiche ed emozioni così forti e profonde.Ogni traccia è un piccolo scrigno di ferocia e profondità che ti arriva dritto in faccia, ma che riesce anche a trasferirti appieno il sentimento e l’intensità dell’emozione narrata, nonostante la violenza della proposta.Musicalmente parliamo di un classico deathcore che attinge ad atmosfere Nu Metal in particolar modo nelle parti vocali che rimandano a sonorità del passato.
Pur appartenendo ad un genere chiaro e definito nei suoi stilemi, il gruppo riesce ad avere una certa personalità, infatti se all’inizio del disco capiamo immediatamente lo stile di appartenenza, con l’avanzare dell’ascolto si trovano spunti ed elementi che alterano la proposta musicale portando originalità e freschezza.Valenza importante risiede nella scelta melodica spesso affidata ad un elettronica ipnotica, cupa e malinconica, ricercando il giusto equilibrio tra armonia e dissonanza.La melodia è la guida e l’ancora di salvezza dalle massicce sferzate ritmiche che crollano sopra la testa dell’ascoltatore.Ogni singola nota vibra dentro e trasmette tutta la pesantezza delle emozioni trattate e le melodie dissonanti e malinconiche ti lasciano percepire un piccolo spiraglio di tregua o rassegnazione in questa ondata maligna di potenza.
Se in un primo momento la scelta di utilizzare tracce così brevi possa far storcere un po’ il naso, in un secondo momento si capisce chiaramente la scelta del gruppo.Ogni breve traccia è densa e serrata nel suono trasudando odio da ogni poro senza lasciarti scampo.Poco meno di 20 minuti di macigni di potenza bruta da far vibrare le ossa e cupe melodie che affievoliscono seppur in minima parte l’ascolto del disco.
Questo disco non ti lascia tempo per pensare perché ti arriva tutto davanti agli occhi potente e immediato senza fronzoli e senza bisogno di spiegazioni.
Daniele Giudici