Vepr
Dragunov
I Dragunov sono un duo post-metal strumentale proveniente dalla Francia, noto per il loro approccio atmosferico e cinematografico alla musica. L’album “Vepr” rappresenta una delle loro opere più distintive, caratterizzata da un mix di sonorità aggressive e momenti più melodici e riflessivi.
“Vepr” si distingue per la sua capacità di evocare immagini di paesaggi post-apocalittici e scenari industriali desolati. Il nome stesso, “Vepr”, che significa “cinghiale” in russo, sembra alludere a una forza primitiva e selvaggia, elementi che si ritrovano nella musica del duo. I brani spesso esplorano temi legati all’umanità, alla natura e alla decadenza.L’album è composto da tracce lunghe e strutturate con cura, che alternano sezioni pesanti e distorte a passaggi più delicati e atmosferici. L’uso di chitarre massicce e batterie martellanti crea una sensazione di oppressione e intensità, mentre gli intermezzi più tranquilli offrono momenti di respiro e introspezione.
Essendo un’opera interamente strumentale, i Dragunov puntano molto sull’abilità tecnica e sulla dinamica delle loro esecuzioni. Le chitarre sono spesso in primo piano, utilizzando un mix di riff potenti e melodie malinconiche, mentre la batteria fornisce un ritmo incessante che spinge avanti ogni traccia.
La produzione di “Vepr” è curata in modo da esaltare la densità sonora della band. Il mix è ben bilanciato, con ogni strumento che trova il proprio spazio senza sopraffare gli altri. La qualità sonora contribuisce a creare l’atmosfera cupa e coinvolgente che caratterizza l’album.Le influenze dei Dragunov spaziano dal post-metal di band come Russian Circles e Isis, al doom metal e al black metal. Questo miscuglio di stili permette ai Dragunov di creare un sound unico, che si distingue nel panorama della musica strumentale pesante.
“Vepr” è un viaggio sonoro intenso e immersivo, che cattura l’ascoltatore e lo trasporta in un mondo di emozioni contrastanti. È un album consigliato agli amanti del post-metal e a chiunque apprezzi la musica strumentale ricca di atmosfera e complessità.
Stefano Bonelli