Diego Piñera
featuring John Patitucci & David Kikoski Evidence
Evidence è il nuovo lavoro del batterista Uruguaiano Diego Piñera che per realizzare questo disco ha chiamato un vero e proprio mostro dello strumento quale appunto è John Patitucci (il bassista è noto per la sua partecipazione alla stars band Chick Corea Elektric Band
facendo anche parte dellaanche nella sua versione acustica ovvero la Chick Corea Akoustic Band, a suo nome per altro ha pubblicato anche diversi dischi interessanti) affiancandolo al pianista David Kikoski tutti e tre insieme hanno realizzato un qualcosa di straordinario unendo il tutto in circa mezzora scarsa di musica ma tutta di altissimo livello un compendio musicale fatto d’improvvisazione e composizione allo stesso tempo. Evidence si compone di quattro tracce strumentali ma di grande goduria, musicalmente possiamo paragonarlo al free jazz che personalmente trovo alquanto ostico come genere musicale , ma in questo lavoro è tutto da ascoltare soprattutto perché gode di una produzione incredibile di alto livello tanto che sembra di avere i tre musicisti davanti a noi particolare che non succede spesso.
Certo è vero che per affrontare questo tipo di ascolti bisogna essere già pronti ed avere una mentalità aperta se fino ad ora avete ascoltato solo un genere. Ma questo potrebbe aprirvi la mente ad ascolti mai sperati prima. Il disco contiene una cover o una interpretazione di un brano famoso come la title track il cui autore è Thelmious Monk , il brano inizia con una improvvisazione alla batteria da parte di Diego Piñera il quale si dimostra un eccellente musicista e questa è la prima volta che lo ascolto e debbo dire che si tratta di un qualcosa di unico. Durante l’ascolto si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad una registrazione live in studio come fosse una sorta di concerto per capirci.Le altre composizioni invece sono o nome del batterista come The Struggle un brano che ha una durata tutto sommato accettabile, altri invece come ad esempio la nube composta in trio ha già una lunghezza di media durata.
In Electric Jam invece John Patitucci si cimenta al basso elettrico che conferisce alla composizione un suono diverso che la avvicina alla fusion.Possiamo considerare questo Evidence un EP visto che i brani non sono così numerosi questo potrebbe facilitarvi l’ascolto e vi dico che ame una finito è venuta voglia di ripartire di nuovo.
Quindi in conclusione mi sento di consigliare questo disco ai jazzofili mentre ai meno avvezzi di addentrarsi cautamente all’ascolto ma che comunque troverete quantomeno piacevole.
Stefano Bonelli