Devilpriest
Where I Am the Chalice,Be Thou the Blood
I polacchi Devilpriest giungono al loro terzo album proseguendo coerentemente sulla strada del blackened death metal,strada intrapresa da subito con il loro album di debutto “Devil inspired chants” del 2017.Questa ultima uscita succede a “In repugnant adoration“,disco uscito nel 2022,e stlisticamente non si muove di un millimetro dagli album appena citati;la band lavora costantemente sulla propria maturità,ma il B.D.M. si sa,in Polonia è ormai un genere musicale regolato dalla legge,per cui non è per niente facile creare qualcosa di veramente efficace.Siamo dinanzi ad un album ben fatto,maturo e prodotto decisamente bene rispetto che in passato,puramente behemothiano tanto da ricordare in più parti quello che fu “The Apostasy“.Tecnicamente è stato fatto un buon lavoro e sicuramente questa release pone la band ad un livello superiore rispetto al passato,già dalla opener “He is in me” si capisce bene che i Devilpriest hanno un vero e proprio fuoco nero che arde dentro;tappeto di doppia cassa,blast beat intermittenti e riff granitici sono tecnicamente ben amalgamati e danno buona visione della potenza che questa band è in grado di esprimere,e anche se,proseguendo l’ascolto con “Dragon of blasphemy” e “Unwavering in the left hand path“,lo stile behemothiano va consolidandosi sempre più, contemporaneamente ci si accorge che comunque non viene meno una buona dose di personalità che incolla l’ascoltatore alle proprie cuffie.
E’ da considerare che sti qua gravitano attorno ad un batterista (tale Necro Docre) capace, preciso e che si adatta perfettamente alle musiche tirate fuori da chitarre e basso,elemento fondamentale per tutte le bands ed ancor di più per una band b.d.m.,al punto che se Inferno (motore sovralimentato dei Behemoth) ascoltasse il lavoro di questo ragazzo dietro le pelli,ne resterebbe tanto compiaciuto quanto commosso;con questo suo sound molto naturale ed un drumming veloce e dinamico è una bellezza tutta da ascoltare, vi consiglio di ascoltarlo anche più volte in “Snegth ier arnes” (pezzo migliore dell’album secondo me) e nella successiva “Channeling into the peerless transgressiveness”,i due pezzi che forse si distinguono un pò di più sia per l’uso di fantastiche melodie che per il coinvolgimento,ma,sia chiaro che ho ascoltato un album dove il livello qualitativo del songwriting è alto in ognuna delle 7 tracce che compongono questo disco; chiudo l’ascolto delle ultime due tracce,” The enmity against the grace” e ” The prayer of hell” e vengo assalito da una bruciante e convinta conferma che questa release è una vera bomba. Tom Hermies,chitarrista principale e vocalist della band,è praticamente un blackster che si diletta al death,la sua voce è una via di mezzo perfetta,graffiata,profonda e con un modus ancorato saldamente alle caverne infinite dell’underground polacco,nonchè chitarrista capace ed ispirato tanto quanto M.Prelati,che alla seconda chitarra crea il giusto supporto sonoro creando un sound abbastanza compatto che ricorda non poco il muro sonoro della band di Nergal e compagni.
Se il blackened death metal è un genere che ha incanalato molti seguaci di bands come gli stessi Behemoth,Belphegor,Hate,in un tunnel senza via d’uscita,ascoltando questi Devilpriest,capirete che a fronte di una maturità artistica consolidata,non c’è sound (similare o non) che tenga,ed è proprio per questo che resterete sbalorditi da questo lavoro; a primo ascolto la vostra reazione passerà da un banale “..se vabbè dai,i Behemoth…”,ad un sonoro “…ma senti qua che cazzo di capolavoro…”,ed i 7 pezzi contenuti in questo album vi convinceranno del fatto che se i più grandi hanno dettato scuola e continuano a farlo più o meno efficacemente,sottocoperta c’è chi come questi Devilpriest,la scuola continuano a farla,con personalità e serietà.
Ottimo lavoro questo “Where I Am the Chalice,Be Thou the Blood“,vi consiglio vivamente di ascoltarlo,i Behemoth vi annoiano? i Belphegor vi sembrano sempre uguali? gli Hate son fermi chissà dove? ascoltate sti qua e ne resterete positivamente colpiti.
Enjoy!!
Giuseppe Musso
He is in me
Dragon of blasphemy
Unwavering in the left hand path
Snegth ier arnes
Channeling into the peerless transgressiveness
The enmity against the grace
The prayer of hell
Necro Docre – drums
Tom Hermies – guitar/vocals
Passage de Rais – bass
M.Prelati – guitar