Derelict

Versus Entropy

Dopo dodici anni di pausa dal loro ultimo full-length,  Un attesa monstr per i Derelict di Montréal, Canada, pionieri del brutal melodic technical death metal, sono tornati. Si registgra una novità nella formazione ed infatti oltre ai vecchi membri notiamo la presenza di  Tommy McKinnon batterista , noto per le sue numerose uscite con Neuraxis, Akurion, Conflux e altri.

Il nuovo album Versus Entropy segna una pietra miliare significativa per i Derelict, mostrando la loro evoluzione e maturità pur rimanendo fedeli al loro suono. Attraverso nove brani, Versus Entropy approfondisce i temi della lotta esistenziale, dell’ingiustizia sociale e dell’introspezione personale, offrendo uno sguardo sulla natura multiforme dell’esperienza umana. Dall’energia implacabile di “Infinite Dread” alle profondità introspettive di “The Escapist“, ogni brano è un viaggio sonoro che risuona di emozioni crude e passione sfrenata. L’album e il singolo sono consigliati ai fan di Revocation, Allegaeon e Decapitated.

Quest’album richiama l’aspetto groove di Lamb of God, la competenza tecnica di Protosequence, Fractal Generator e Necrophagist, le linee melodiche classiche e il lavoro di chitarra del metal tradizionale, e ci sono anche piccoli motivi e fiocchi di Prog Metal…nella quarta canzone  “Workhorse”, la band diventa nervosa e quasi jazz, come un The Locust più metal. Non dura molto, però, e in breve tempo tornano a spaccare all’ignaro ascoltatore e Burnet a gargarizzare acido invece di cantare. ‘Attunement’ inizia in modo delicato e melodico. Per soli 28 secondi, ma si discosta dal modello di aggressività per l’aggressività del resto dell’album con un’atmosfera futuristica e molto curata, che si basa su intonazioni e fraseggi di chitarra insoliti.

L’album si sviluppa in due capitoli distinti, le prime quattro canzoni possono essere considerate una pura evoluzione di quanto fatto su “Perpetuation” del 2012. Il disco è poi separato da un pezzo strumentale, “Attunement”, che offre una pausa e un ponte verso le ultime quattro tracce, che presentano probabilmente le canzoni più brutali, meridionali, thrash e prog death old-school mai scritte dalla band.

“Versus Entropy” è stato prodotto da Burnet e Lussier, mixato e masterizzato da JF Dagenais (Kataklysm) e l’artwork dell’album è stato realizzato da Cate Francis.

Stefano Bonelli

 

DERELICT – VERSUS ENTROPY

Ci sono voluti dodici anni di attesa per il nuovo album auto prodotto del gruppo canadese Derelict uscito il 21 Giugno.Eric Burnet (voce/chitarra), Max Lussier (chitarra/voce) e Sébastien Pittet (basso) sono affiancati dal nuovo batterista Tommy McKinnon, noto per le sue numerose uscite con Neuraxis, Akurion, Conflux e altri.

La band propone un technical death metal ambizioso che non si limita ai confini del suo genere,  non disdegna infatti esplorazioni verso altri lidi e non perde assolutamente di vista il passato del genere.In particolar modo si ha una perfetta amalgama tra diversi stili che vanno da un technical death che richiama gruppi come Revocation, Cryptopsy e Allegeon, passando per un death si stampo progressive e ugualmente tecnico di band come i Death.In particolar modo lo stile vocale è l’elemento che sembra più di tutti provenire dal passato, mentre  le parti di batteria donano un tocco evidente di modernità risultando allo stesso tempo pulita e nitida, ma anche estremamente potente.

La sezione ritmica è la benzina di questo album che sprigiona potenza e variazioni trascinanti, moderni breakdown e un sapore groove che si avvicinano al mondo del metal estremo degli ultimi vent’anni, vengono in mente infatti, gruppi come Decapitated e Lamb of God.Le chitarre prendono il testimone della parte creativa proponendo intrecci virtuosi e articolati che si dividono tra tecnicismi complessi ed elementi progressivi.E’ presente un grande impegno nel lavoro di chitarra e basso per esplorare i molteplici mondi che vengono proposti con armonie dissonanti, tecnicismi complessi e intermezzi jazz che si insinuano qua e là per tutta la durata del disco.

La registrazione veramente eccellente, nonostante si stia parlando di un disco auto prodotto, dona al suono una nitidezza essenziale per godersi appieno tutte le sfumature e le variazioni dell’album.Pur essendo presenti tutti questi elementi non viene perso assolutamente il focus sulla brutalità, grazie soprattutto alla batteria che ti tiene ancorato all’ideale di death metal, facendo si che le tante influenze disseminate ovunque si intreccino perfettamente con le violente martellate ritmiche.

Nove tracce legate alle tematiche della lotta sociale per evitare il declino e la decadenza ormai inesorabile in cui si trova il genere umano.Un disco che unisce il passato al presente, la violenza con lo stile virtuoso e progressivo e non disdegna allo stesso tempo un lato decisamente moderno nelle sonorità.Tutti gli elementi vengono sempre inseriti con il giusto dosaggio senza nessuna esagerazione, facendo si che tutto il disco sia estremamente equilibrato nelle sue tante influenze e nella sua brutalità.

I Derelict danno grande prova delle loro abilità tecniche e di songwriting con questo disco ambizioso e ricco di elementi che farà felice sia la vecchia guardia sia le nuove leve del panorama estremo.

Daniele Giudici

 

Versus Entropy
Infinite Dread
Terminal
Workhorse
Attunement
Dans les Dents
Spectrum
Derelict
The Escapist

Eric Burnet – vocals, guitar
Max Lussier – guitar, vocals
Sébastien Pittet – bass
Tommy McKinnon – drums