DeaR
DeaR Me!
Ci imbattiamo di nuovo in questo artista piemontese di Torino del quale abbiamo potuto apprezzare i suoi precedenti lavori dei quali vi abbiamo parlato ampiamente nelle nostre recensioni.
Quest’oggi abbiamo a che fare con il nuovo che potremmo definire quasi autobiografico o quasi se vogliamo autoindulgente perché il buon Dear ha pensato bene di intitolare questo nuovo lavoro come se stesso come se si indirizzasse una lettera a suo nome ma vediamo subito di cosa si tratta.Intanto bisogna dire che anche in questo caso non smentisce la sua direzione omnia che si dipana in diverse lucubrazioni (nel senso positivo del termine) dando alle stampe un disco che esula da un discorso commerciale, anche se a dire il vero alcune canzoni potrebbe benissimo avere un airplay radiofonico come Shadows of my soul) ma sempre facendo sale le premesse intransigenti del nostro.
Troviamo in Dear Me! Un paio di omaggi assolutamente inaspettati per me come To Bacharah sentito omaggio strumentale ad un artista internazionale come Burt Bacharah evidentemente un artista che ha goduto anche da noi di una certa notorietà. B.B. non è l’unico a ricevere un’ omaggio infatti con mia grande sorpresa constato che questo omaggio viene fatto nientemeno che a Klause Schulze scomparso recentemente come Burt.
Ma mentre di Burt Bacharah si conoscono alcune canzoni famose su tutte i’ll never fall in love again ripresa anche in una versione italiana da Johnny Dorelli e mi pare Delia Scala. lo stesso non si può dire di Schulze musicista che ha avuto il merito di essere tra i padri fondatori del kosmischen kuriere movimento musicale tedesco che sfocio poi nel krautrock non solo lui inizio la sua carriera come batterista e fece parte della primissima formazione dei Tangerine Dream due mondo astrumente lontani tra loro ma accomunati dall’amore di Davide Riccio.
In tutto questo gira il mondo di Davide Riccio artista poliedrico come detto dalle molte sfaccettature in alcune inflessioni della sua voce è riscontrabile anche la presenza di David Bowie oppure David Sylvian con i suoi Japan ma anche e forse soprattutto il Sylvian solista.un altro brano che mi ha colpito per la sua suggestione è Whales weep not! Davvero suggestivo per l’effetto ottenuto con il delay della chitarra e le tastiere e seppur artefatto è sempre suggestivo da ascoltare. Altro bel pezzo che anticipa Wahles è File After life anch’esso è un brano che usa strumenti acustici se volgiamo come il digiridù ed il handpan con la voce a cucire lalinea melodica .+
Un disco questo che si prefigge lo scopo di esser ascoltato ina una particolare predisposizione mentale oppure contrariamente a crearla solamente se lo si voglia veramente. Dearme ! un disco destinato purtroppo ai più avvezzi ad una mentalità aperta per li altri accostatevi con cautela in questo mondo perché potrebbe essere non piacevole addentarvisi.
Stefano Bonelli