Crawling Chaos

Wyrd

La band death metal riminese giunge al terzo disco, in uscita il 28 marzo 2025 per la Time To Kill Records. Nel 2020, il gruppo fece il suo ritorno dopo sette anni di assenza, un periodo che tuttavia permise loro di pubblicare un disco eccellente di technical death metal intitolato XLIX.
In quel periodo, rimasi folgorato da quell’album, che mi colpì in maniera davvero notevole e mi permise di scoprire un ottimo gruppo death metal nell’underground italiano. Ammetto che le aspettative per il successivo disco erano piuttosto elevate, poiché gli elementi tecnici, creativi e di sana potenza di questo gruppo sono davvero considerevoli.Venendo al disco in questione, Wyrd (un termine che racchiude una serie di archetipi legati al concetto di destino, fato e divenire secondo la cultura nordeuropea), le dieci tracce uniscono questa narrazione con figure femminili di rilievo della mitologia classica e della storia.Musicalmente, si parte con una traccia introduttiva di poco più di un minuto che apre con un certo sentore di epicità i brani successivi. La seconda traccia arriva potente e carica di groove, con la violenza corposa e potente di un death metal di stampo americano che punta alla velocità senza mai perdere di vista la qualità esecutiva e l’espressione di una tecnica davvero notevole.

Le linee di basso, sempre molto presenti nella musica dei riminesi, risaltano piacevolmente, accompagnando e avvolgendo le ritmicità delle chitarre e il martellante moto perpetuo della batteria. Non mancano cambi di ritmo e passaggi tecnici che ampliano il concetto di death metal classico, portandolo a un suono più moderno, con un groove decisamente marcato e soluzioni tecniche mai banali, che danno una notevole impronta a ogni brano.
Non viene disdegnato nemmeno un senso melodico, che si inserisce alla perfezione, imprimendo ai brani una certa facilità di ascolto, nonostante alcuni passaggi più complessi e serrati. Le chitarre intraprendono strade sempre diverse: dal serrato ritmo classico, alle aperture tecniche e progressive, fino ai richiami all’heavy metal più classico.La voce procede con un growl corposo e profondo, ma in alcuni momenti si prende la libertà di esplorare una sorta di scream o voci corali che richiamano il mondo hardcore.

Sembra un calderone di elementi, ma in realtà tutto è inserito perfettamente in una narrazione musicale che parte dalla poderosa violenza e ritmicità classica per aprirsi a molteplici variazioni e arricchimenti, senza mai risultare scontata o ripetitiva.Il disco scorre piacevolmente ed è trascinante nella sua potenza, ma riesce anche a stimolare una notevole curiosità di riascoltarlo per scoprirne tutti i suoi elementi. Ottima la produzione, che non risulta troppo pulita, ma che rende ogni singolo elemento perfettamente nitido, arrivando chiaro all’orecchio.
Anche questa volta, il gruppo si conferma una certezza per il genere, riuscendo a sfornare un altro convincente disco che merita sicuramente molta attenzione.
Daniele Giudici

Il Giardino delle Delizie (Parte I)
Tre volte tre
Unghie del Destino
Velato nei segreti
Torce accese
Negromante
Nome Presagio
Alle Furie
Caccia alle streghe
Il Giardino delle Delizie (Parte II)

Manuel Guerrieri MG” – guitar vocals
Andrea Velli Shub” – guitar vocals
William Leardini Will” – fretless bass
Edoardo Velli “Yog – drums