Cosimo Bianciardi & IntimaPsicoTensione
Singolarità Nuda
Con “Singolarità Nuda”, Cosimo Bianciardi e il suo progetto musicale IntimaPsicoTensione ci offrono un’opera di grande spessore, un viaggio sonoro che attraversa l’infinito del pensiero umano, esplorando le sue zone più oscure e misteriose, come un buco nero che ingloba e trasforma. Il nuovo album, in uscita il 28 febbraio 2025, segna un’evoluzione musicale importante per il cantautore toscano, che si allontana dalle sonorità più tradizionali del suo passato per abbracciare nuove sfumature elettroniche, mantenendo però un’anima rock che sa farsi più intima e riflessiva. Il titolo dell’album, “Singolarità Nuda”, è un rimando diretto a un concetto astronomico che, per definizione, descrive il punto all’interno di un buco nero dove la materia e l’energia sono compresse a un livello infinitamente denso, oltre il quale le leggi fisiche così come le conosciamo non hanno più senso. Cosimo Bianciardi si appropria di questa metafora per raccontare la sua continua ricerca interiore, un’immersione nel proprio subconscio e nei suoi conflitti, un tentativo di “guardare oltre” per trovare un significato profondo nelle proprie inquietudini. L’album, infatti, esplora la psiche umana in maniera più consapevole e diretta rispetto al passato, utilizzando un linguaggio che mescola elementi scientifici, filosofici ed emozionali. “Singolarità Nuda” si distingue per un sound che riesce a unire elementi di rock, jazz, prog e elettronica, dando vita a un mix sperimentale, ma accessibile.
Le composizioni sono ricche di atmosfera e di suggestioni, e l’album si muove tra arrangiamenti elettronici ricercati, chitarre distorte e tastiere che si intrecciano con percussioni e bassi potenti. Il risultato finale è un’architettura sonora complessa ma coesa, che riesce a essere al tempo stesso introspettiva e coinvolgente. La produzione di Fabrizio Orrigo, che ha curato anche gli arrangiamenti, è impeccabile e mette in risalto la ricchezza dei dettagli sonori, senza mai appesantire il tutto. Il suono si fa moderno e futuristico in alcuni frangenti, ma non perde mai il legame con la tradizione, soprattutto nelle strutture più articolate che ricordano la musica progressive e jazz. Le chitarre elettriche di Daisy Knife, le tastiere e gli arrangiamenti di Orrigo, la batteria di Alessio Fantini e il basso di Stefano “Zio” Battaglia contribuiscono a creare un contesto musicale dinamico e variegato, in grado di accompagnare perfettamente i temi trattati nei testi. Il disco si articola in una serie di brani che riflettono temi universali e personali, attraverso il prisma dell’astronomia e della psicologia. Ogni canzone è una tappa di questo viaggio interiore, che attraversa fasi evolutive e momenti di grande introspezione. Il primo brano, “Io (Luna di Giove)”, introduce l’album con una sorta di autoanalisi catartica, una riflessione profonda su sé stessi e sulla propria identità. La scelta della Luna di Giove come simbolo, in questo caso, evoca l’idea di un viaggio iniziatico, come una luna lontana che guida il protagonista nella sua ricerca di verità. In “Stadi Evolutivi”, Bianciardi esplora il concetto di evoluzione culturale e sociale.
La leggenda di Atlantide diventa la metafora della possibile apoteosi dell’intelligenza umana, che, tuttavia, si perde nella deriva di una civiltà che sembra destinata a ripetere sempre gli stessi errori. Questo brano si fa riflessivo, ma anche provocatorio, come a suggerire che l’evoluzione, seppur inevitabile, non porta necessariamente a un progresso positivo. Con “Esistenziale (l’Orizzonte degli Eventi)”, l’album entra nel cuore del tema principale, il “super io”. Qui, Bianciardi affronta il disagio esistenziale, quel senso di estraneità alla condizione umana che emerge quando ci si sente immensamente piccoli di fronte alla vastità dell’universo. La tensione tra il bisogno di trovare un senso e l’impossibilità di farlo si fa sempre più evidente in questo brano, dove la musica si fa oscura e quasi minacciosa. Nel successivo “Nella Tua Luce”, Bianciardi dà voce alla sua ricerca di un “altro” in cui credere, un tema che si trasforma in un inno struggente alla speranza, in una sorta di preghiera. L’intensità emotiva di questo brano è amplificata dalla musica, che si fa più minimale e dolce, come se la luce, pur essendo lontana, fosse comunque tangibile e presente. “Astrolabio” e “A Gravità Zero” rappresentano due facce della stessa medaglia: il primo è un momento di riflessione più intima e sospesa, mentre il secondo è un inno alla necessità di comunicare in modo autentico e non convenzionale, senza farsi schiacciare dalla mediocrità che permea la società moderna.
Bianciardi qui sembra esortare a non fermarsi alle apparenze, ma a guardare oltre, verso una realtà più profonda e vera. “Encelado” è un brano strumentale che inizia molto semplicemente per poi esplodere in un’insieme di suoni che lascia spazio a un’uscita sempre più rarefatta. “Orbita Contraria” è un brano con cui Bianciardi affronta il suo continuo perseguire la strada più difficile per non uniformarsi al pensiero “unico”. “Asteroidi” anche questo ha un accompagnamento strumentale in grado di creare atmosfere molto particolari e avvolgenti. “Nebulosa” invece è un brano che ci fa riflettere sui rapporti interpersonali che creano disagio e instabilità ,come se tutto fosse avvolto da una nebbia impenetrabile. “Singolarità Nuda” è un album che si prende il suo tempo per essere ascoltato e compreso. Non è un disco che si fa apprezzare al primo ascolto, ma che cresce e si svela lentamente, proprio come un buco nero che inghiotte e trasforma ogni cosa che gli si avvicina. L’intreccio di musica, filosofia e introspezione crea un’esperienza che è sia intellettuale che emotiva, un viaggio nei meandri della psiche che non lascia indifferenti.
Cosimo Bianciardi e IntimaPsicoTensione hanno realizzato un lavoro che è insieme profondo e originale, capace di dialogare con chi cerca nella musica un significato più ampio e universale. In un panorama musicale che spesso tende a ridurre la complessità a prodotti facili e immediati, “Singolarità Nuda” si pone come un’opera di ricerca, di crescita e di rivelazione.
Un disco per chi è pronto a immergersi in un universo sonoro e psicologico ricco di sfumature e di riflessioni.
Anna Cimenti