Cemento Atlantico
Rotte Interrotte
Un diario di viaggio onirico-virtuale, creato dal DJ producer Alessandro “Toffolomuzik” Zoffoli, ricco di storie, appunti e strade che partono dal Marocco e arrivano fino al Myanmar, passando attraverso il Perù, la Cambogia e il Guatemala.
ROTTE INTERROTTE contiene il vissuto/percorso emotivo del DJ e le sonorità, raccolte in ogni luogo, attraverso la tecnica del fieldrecording (con mezzi di registrazione fortuiti), i rumori della strada, registrati tra Parigi ed Iquitos, vecchi treni cambogiani, riti induisti e canti innocenti di 3 bambini.E’ un trip musicale, una “vacanza viruale” (come se veramente esistesse qualche cosa di reale oltre la mente) che passa da diverse e svariate sonorità: drum’n’bass,techno, electro world e trip-hop.Si sente nel lavoro di Alessandro una potente energia, a metà strada tra l’Africa e il Sud America, dove il tempo si ferma e la ritmica ti fa scorrere e contemporaneamente respirare gli odori e i colori dei posti da lui visitati.
Al primo ascolto, l’ho definito un album “OSSIMORO”: dove la mente viaggia ma il corpo è fermo, dove convergono nella nostra mente, in un unico punto, milioni di rette parallele, dove la musica, che arriva da lontano, porta la sabbia del deserto, la quiete di una foresta e l’innocenza di una gioia.Il percorso inizia con “UMM BULGARES” , una coinvolgente drum’n’bass “paradisiaca” (parafasando la definizione del genere data da Bowie); ci troviamo in un’assolata strada polverosa di Marrakech, in Marocco, dove si odono persistenti voci di un coro bulgaro.Si viene catapultati in un negozio di strumenti musicali di Hanoi in Vietnam, con l’avvolgente “TRUNG SISTERS”, per poi passare in Amazzonia, ascoltando l’ipnotica “AMAZZONIENNE”, dove veniamo accompagnati dal canto degli uccelli e dal rumore del Rio delle Amazzoni che scorre inesorabile. Qui ci troviamo tutt’uno con la natura e a metà brano, un canto sciamanico ci prende la mano, portandoci in una nuova dimensione sensoriale.
Poi si viaggia sulla ferrovia Cambogiana, con “BEAT’EM BANG”, primo singolo estratto dall’album, dove sembrerà di “scorrere” tra cielo e terra su di un vecchio treno…ma è già tempo di scendere: ci troviamo adesso in una calda e umida Colombia con “EL CONGRESO DE LOS FANTASMAS”: qui Zoffoli ha utilizzato 4 chitarre, registrate tra cuadrados, albergue e vecchie TV.Dopo la tranquilla Colombia si arriva in India, con “BLADE RUNNER ZERO”, brano decisamente Techno e di matrice più “riempipista” del precedente,,,attraverso il rito induista del fuoco, ci possiamo immergere nella vastità del territorio che va dall’Himalaya fino all’oceano Pacifico, accompagnati dai cammellieri, trampolieri e incantatori di serpenti.Ovviamente dopo il fuoco, ricordando i numerevoli contrasti che si oppongono nell’album, c’è l’acqua, con “BLACK’N’RED”; qui un antico canto in lingua Arawak ci porta verso la fine di questo piacevolissimo trip musicale, in Perù, nella città di Arequipa. Percussioni preponderanti e ritmi incessanti vengono accompagnati dal canto delle suore del monastero di Santa Catalina.
Il viaggio termina con la speranza di rinascere, riprendendoci il nostro “tutto” e il nostro “niente” (di nuovo ritorna il concetto di contrario), ma la domanda che ci nascerà è che se questo sarà come prima…bambini innocenti che cantano un inno alla vita, in un sincopato e coinvolgente “bristol sound”
Lorenzo XJ1