CATARTICA MARLENE KUNTZ
LIVE @ OSTIA ANTICA FESTIVAL
CATARTICA-
Virgilio, nelle Georgiche, dedica un intero episodio alla storia di Orfeo ed Euridice. Orfeo, che aveva ottenuto il permesso di riportare indietro la moglie, sottomettendo i sovrani dell’Ade, è stato obbligato a non voltarsi a guardarla prima di aver raggiunto la luce. Tuttavia, con la coppia in prossimità dell’uscita dagli Inferi, Orfeo è colto da una improvvisa follia, che non gli permette di resistere al desiderio di guardare la sua amata.
Si ferma e si volta, rompendo il patto con gli dei infernali. La reazione di Euridice e la sua scomparsa Nel preciso istante in cui Orfeo si volge, Euridice scompare inesorabilmente. La ninfa, con l’addio, gli dice che è perduta per l’amore e per la sua follia. Svanisce come fumo nell’aria e Orfeo non riesce più a riabbracciarla. La perdita è totale: Euridice è ricondotta nell’oltretomba e non può più attraversare la palude che la separa dal mondo dei vivi.
Introduzione scaturita dalla mia mente per l’impatto emotivo che ha avuto questa esperienza sonora, come il titolo del loro primo album, ” Catartica” può riferirsi all’aggettivo che significa relativo alla catarsi (purificazione, liberazione emotiva). La location dello show il Teatro di Ostia Antica luogo puramente evocativo che non fa altro che accrescere l’attesa per questo show nell’incamminarsi per il bosco fra il silenzio il rumore delle foglie nella brezza serale e la luna piena che staglia il cielo, con ai lati i resti Archeologici degli edifici religiosi ove vi è il più grande di tutti il Capitolium dedicato a Giove, Giunone e Minerva al centro nella piazza del foro. Si ringrazia Ostia Antica Festival per la gentile concessione verso il nostro giornale Tempi Duri.Eu che ci ha permesso di partecipare a questo show un’esperienza unica…..
Ma veniamo a noi per l’inizio di questo show.
-SPLEEN-
Il concerto di questa sera doveva svolgersi con i soli Marlene Kuntz all’atto, invece l’apertura dello show avviene un pò prima per fare entrare le persone nell’anfiteatro e nell’attesa delle 21.45 dell’inizio si sono esibiti gli Spleen band Fiorentina, che sfodera un genere di punk/grunge alternative rock fra i primi Green Day e i Nirvana periodo In Utero. La band si presenta bene nell’esecuzione dei loro cinque pezzi una combo estrapolata dai loro due Ep Dystopic School e Making Plans For Nigel . Sono giovani anche molto emozionati, alla pausa nel secondo brano il cantante Samuele Ricucci ha la voce un pò tremolante anche perchè suonare davanti a centinaia di persone in un Teatro Storico è un colpo di fortuna per farsi conoscere ma l’etichetta che segue loro La Contempo Records la stessa dei Marlene Kuntz, ha avuto occhio per questi quattro ragazzini, sono ancora in embrione ma il loro dovere lo sanno fare.
Un plauso oltre al singer che tiene bene il palco anche alla parte ritmica di basso curata da Alberto Sanna e batteria Matteo Innocenti mi hanno ricordato per tecnicità il duo dei Blink 182 alla ritmica e il duo dei Green Day periodo Dookie/The Warning. Bravo anche Olmo Fantini alla seconda chitarra che nelle armonie distorte ed elettriche aiuta il cantante soprattutto in brani come What’s Behind the Sun nella seconda parte, Reload e Affected Kid , brani che mi hanno colpito di più nell’intero lotto dei cinque. In conclusione del loro show l’applauso se lo sono meritato, poche chiacchiere e tanta qualità per essere così giovani, poi l’urlo finale di Affected Kid tanto ricorda il compianto Kurt Cobain dei
Nirvana. Teniamoli d’occhio perchè sono una nuova realtà seguire io se fossi in loro sperimenterei in territori anche atmosferici come Alice In Chains , perchè da quello che ho ascoltato hanno tutte le qualità e le carte in regola per cimentarsi in un Grunge più tecnico. Promossi a pieni voti parola di Fabio Berserk.
TRACK LIST:
What’s Behind The Sun
Dystopic School
Reload
Affected Kid
All My Good Seeds
LINE UP:
Samuele Riccucci – guitar and voice
Matteo Innocenti – drums
Olmo Fantini – guitar
Alberto Sanna – bass
-MARLENE KUNTZ-
E’ il momento….. le luci soffuse si accendono, l’atmosfera accenna un fragore fra la folla, appaiono loro elegantissimi Godano il singer in risalto con la sua camicia bianca e poi l’orchestra Filarmonica di Bologna alla direzione il maestro Rodrigo D’Erasmo . E’ una fusione perfetta fra la musica classica e il loro Alternative Rock, dopo il Black Metal dove Satyricon e Dimmu Borgir hanno osato, dove nell’Heavy Classico ci fu Malmsteen nell’hard rock i Deep Purple e i Metallica, ora anche in Italia i Marlene Kuntz mettono questo tassello di qualità sulla loro discografia. Lo show ci ha deliziato per circa due ore di una qualità eccelsa della musica a livello fonico era tutto perfetto, l’orchestra immensa con Rodrigo i Marlene in gran forma con grande vanto di avere alle tastiere un polistrumentista di alto livello Davide Arneodo vero punto di forza, un Godano il singer a tratti pacato un poeta, un bardo dove in musica tale concentrazione mi ha ricordato il maestro Branduardi degli esordi e scatenato nelle parti più aggressive che si aggrappano al loro alternative grunge del passato.
La loro musica si è tramutata si è evoluta nella parte centrale di notte mi hanno ricordato le migliori del maestro Steven Wilson e non è cosa da poco per non parlare delle parole non sai dove pescare è verbo di poesia come se Cesare Pavese e Antonio Bodrero si fossero incarnati nel corpo di Godano , vocaboli che catturano :” Ci sono cose brutte in giro e a volte non mi basti più, tu sei la mia Beatrice, ispirami l’anima,tu sei il mio capogiro e provo la vertigine di sentirmi vivo nella tua luminosità” . Diciannove gemme udite dal pubblico attento sedici e tre dell’encore, la discografia ha attinto in tutti i suoi brani in particolar modo saccheggiando Karma Clima del 2022. Non si può dare una valutazione singola ma generale perchè i brani scelti sono tutti belli e coinvolgenti, cattura molto il fatto che abbia parlato poco nelle pause ed abbia dato spazio alla musica ci tenevano lui e la sua band a dare una loro impronta anche in questo teatro storico ed antico anche la luna stessa che si stagliava nel limpido cielo illuminava il palco molto evocativo, quasi un ricordo di antichi che si riunivano nel passato. Si alternano anche rasoiate dal passato come la psichedelica Rock di Cara è La Fine e Ape Regina, a brani più morbidi come Bellezza , Laica Preghiera, La Canzone Che Scrivo Per Te quasi un tributo a RadioHead nelle sue sonorità.
Si passa alla Wilsoniana Musa musica urbana come un passeggero che guarda il vetro di un treno per cercare di scorgere nella bellezza del creato il viso di lei la sua Musa che sia Madre, moglie oppure amante. Un tuffo nel passato con Lieve punto cardine dell’album Catartica riarrangiata dal vivo in questa veste è come un antico castello rimesso a nuovo, qui c’è un connubio fra tutti i musicisti e fra tutti Godano “il Bardo”, ma allo stesso tempo diventa artista maledetto, vedo gente vicino a me che nei labiali conosce a memoria le sue canzoni è emozione. Segue la canzone L’artista qualcosa fra ColdPlay e Pink Floyd periodo G ilmour mi ricorda questo brano ma in buono, con un ritornello catchy che ti rimane in testa. Alla chitarra acustica il singer è eccezionale, mai sentita tanta pulizia del suono”
“E al limitare della grossa via quasi il risultato di una malia Come in un vuoto un cambio interiore Fa sì che il fango abbia un nuovo colore Alle ghiacciaie dei tuoi pensieri Giungono gli slanci della foga di ieri Tu non ti chiedi com’è che accade, ma il tuo istinto se ne avvede E ritorna il tuo bel viso, rinvigorisce la tua frenesia Di luccichii arcobaleni è intriso l’armamentario della tua fantasia Vedi le note delle tue creazioni Tintinnare fra postini e furgoni, pattinando sulla strada gelata E il vento fa una frase armonizzata E il bambino che c’è in te fa il fanciullino che pensai Corre ai pascoli e alle viole sui bei prati della tua città Ed è così che l’estasi dell’arte ancora ti aiuta A dimenticare allegramente che sei senza una lira” , l’artista alla fine non cerca soldi ma il suo obiettivo è che vuole creare emozioni negli altri. Arriva poi il brano che fra parole e melodie ricordano il meglio del progressive alternative rock ti tira fuori un testo dopo un minuto e mezzo in suono in levare
“Forse tornerai e io non ci sarò più se mi senti dimmi dove sei sono io Nadia e tu dove sei? anche se sei qui con me e so bene che mi perdonerai questo sfogo che non ti aiuterà nell’orrore dove sei Se mi senti dimmi dove sei se mi senti dimmi dove sei se mi senti dimmi dove sei se mi senti dimmi dove sei” vedo mani di coppie che si stringono baci rubati come uno Shakespeare del passato di Romeo e Giulietta la band lascia il segno a mio parere il brano più emozionale e bello di tutta la serata il mio cuore batteva forte nell’ascolto. Chiudono la prima parte Pensa e Nuotando nell’Aria brani che fanno capolino dal loro passato prima della chiusura dell’encore di tre brani ove Godano ringrazia tutto lo staff presente la sua band l’Orchestra che ha dato veramente un valore aggiunto a questa band che di qualità ne ha da vendere ed al pubblico presente che non sia aspettava che questo loro esperimento avesse successo di fondere musica rock e orchestra che invece è stato perfettamente riuscito.
Aria era l’Anima brano migliore dei tre dell’encore un racconto di Godano che ricorda forse la sua gioventù ed un amore del passato:“ Andavamo sempre a sederci là C’era una panchina a ridosso del mare E a volte la schiuma dell’onda, al suo limite Veniva a far festa intorno ai nostri piedi, effimera Qui era il viale lastricato di mosaici Fastosi arabeschi, astrazioni Geometriche visioni Ci camminavi inseguendone i contorni Attento a non cadere giù E a pochi metri il mare, confinato L’aria era l’anima Era viva e magica Nella sera scesa giù Carezzevole Carezzevole Là è dove la via del centro diventava piazza All’ulivo, che ora vedi a mollo La mia ragazza impresse un fregio Per gli amici era lo sfregio Le chiamava così le nostre iniziali Oh, guarda la cambusa, in quella taverna Il pesce esposto pareva esser stato preso Qualche minuto prima Tanto vicina era l’acqua in quel punto indifeso Troppo indifeso L’aria era l’anima Era viva e magica Nella sera scesa giù per noi L’aria ora è minima Senza vita e umida Nella notte insonne che ci logora ” Nonno, cosa fai? Perché non parli più? Sembri malinconico, come mai? Perché guardi laggiù? Non si può andare là C’è l’acqua e non puoi andare là!” L’aria ora è minima Senza vita e umida Nella notte insonne che ci logora Che ci logora Ci logora Ci logora”
Chiude lo show uno scroscio di applausi tra emozione degli astanti per testimoniare che anche in Italia abbiamo musica di qualità e non solo “Trap….” Fiero di aver potuto assistere al loro show come un’antica cerimonia del passato che si è chiusa lentamente il Teatro si svuota e ritorna al silenzio della natura e del creato circostante mentre la gente ancora emozionata e felice ritorna alle loro case. Grazie Marlene Kuntz
TRACK LIST:
Nella tua luce(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Notte(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Amen(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Tutto tace(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Schiele, lei, me(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)Cara è la fine(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”) Laica preghiera(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Bellezza(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
La canzone che scrivo per te(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Ape regina(with Orchestra filarmonica”Città di Bologna”)
Musa(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Lieve(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
L’artista(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Osja, amore mio(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Pensa(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Nuotando nell’aria(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
Encore:
L’aria era l’anima(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”)
dele(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”). Sonica(with Orchestra filarmonica “Città di Bologna”) (With the audience standing in front of the stage)
LINE UP:
Cristiano Godano – guitar and voice
Riccardo Tesio – guitar
Luca “Lagash” Saporiti – bass
Davide Arneodo – multi-instrumentalist (Keyboard, violin, synth, piano, mandobird, percussion, cori)