Castrated
Surgical Vicissitude
La buona vecchia scuola brutal death metal. I Castrated avete già capito sono dediti a un metal estremo, feroce, influenzati e non poco da una band su tutte, i mai troppo citati Cannibal Corpse.
Nonostante tutto viri appunto all’old school, con una produzione artistica che rispecchia volutamente i tempi dietro, le casse di batteria hanno un suono decisamente attuale, andando a strizzare l’occhio a qualcosa che faccia risultare i brani meno obsoleti.”Surgical Vicissitude” è il titolo di questo EP d’esordio per la band a stelle e strisce, la Comatose Music ha puntato su questo cavallo e credo possa essere quello vincente, specie considerando che il metal estremo sembra godere di una seconda giovinezza.Questo EP è un attacco violento alle nostre orecchie, un assalto spietato. C’è voluto tempo prima di poter ascoltare queste cinque tracce, credo tuttavia ne possa esserne valsa la pena, specie per chi come me riesce ancora ad emozionarsi con questa musica così brutale.
Le ostilità prendono il via con “Deranged Manifestations”, un riff tritaossa introduce la batteria, è un folle massacro, volano ossa, brandelli di carne, maledetti zombies si nutrono di carne umana, mentre i nostri picchiano sempre più duro. Le metriche di voce sono fitte, growl profondi sono padroni della scena. Questo è un vortice maledetto!Un’incessante martellamento, imbattersi nei Castrated di fatto significa fare un frontale con un tir contromano! La title track conferma quanto di buono fatto prima, aggiungendo qualche tono scuro, come le doppie voci, in classico stile Deicide.“Forcible Oral Sodomy”, un’orgia brutal di suoni, a dimostrazione che la band possiede un’ottima caratura tecnica.
Vorrei spendere qualche parola sui singoli, se vi ho già parlato dei riffs di chitarra, di certo non può restare indifferente al nostro orecchio, il grande lavoro svolto dalla sezione ritmica, a tratti riusciamo a percepire un grande lavoro del basso, come nel caso appunto di questa terza traccia.
Cosa sta succedendo, l’introduzione di “Propagate the Subservient” è davvero fuorviante ma non dobbiamo temere, basta poco e i Castrated riprendono da dove li abbiamo lasciati, in un turbinio di metal estremo. “Sterilized Contrition” è tempo dei saluti finali. Riffs perfidi e intricati lanciano voci disumane, è un inno a qualcosa di disumano. Brutalità è questa la parola d’ordine.
Sono una felice vittima di questo “Surgical Vicissitude”, questo è solo l’inizio, ma come si suol dire, se il buongiorno si vede dal mattino, questa giornata di buio è davvero buona!
In alto il nostro saluto!
Trevor Sadist