Caravaggio

Caravaggio

Dalle ceneri degli ottimi Adramelch dissoltisi anni fa, la voce di Vittorio Ballerio e la chitarra di Fabio Troiani tornano insieme nel corso del 2018, per dare luce ad un nuovo progetto musicale che rispetto al passato è decisamente più’ orientato verso influenze prog. La lineup attuale comprende Marco Melloni, già con i Vanadium di Pino Scotto, al basso e Alessio Del Ben alla batteria. Interessante notare che alla formazione base, in questo disco si aggiunge uno stuolo di musicisti con caratteristiche chiaramente più’ mediterranee, quasi folk che tendono ad influenzare la musica qui proposta e la trasformano in qualcosa di realmente world, una musica senza confini capace di permearsi nelle varie culture.Non è consueto durante l’ascolto di musica rock percepire suoni derivanti da mandolini, nacchere e fisarmoniche e per questo che ci tengo a sottolineare questo enorme sforzo dei Caravaggio che si orientano non senza difficoltà verso suoni etnici che sconfinano verso altri orizzonti musicali.

Prima di parlare dell’album, un plauso anche all’ottimo lavoro di grafica con la copertina ed il booklet disegnati appositamente dall’artista Gianfraco Ferlazzo che con il suo stile vagamente impressionista dà già al primo impatto visivo un’aria mitteleuropea ed elegante al cd. Possiamo ora passare al disco che è composto da dieci tracce di cui alcune scritte al tempo della reunion e successivamente trasformate e adattate al nuovo mood musicale della band. Un lavoro che risente chiaramente del continuo perfezionamento ricercato durante la scrittura delle melodie e dei testi di Vittorio, la produzione nonchè l’arrangiamento dei pezzi.

L’opener Before my eyes è potente e ritmata dall’ottimo mix di basso batteria, con un bel riff di mandolino ed un successivo assolo di fisarmonica che nel loro insieme danno subito idea del contenuto musicale proposto nel lavoro, la successiva Not on me è un pezzo rock quasi Police prima maniera con una batteria nervosa in grande evidenza. Dopo una partenza così frenetica, respiriamo con la bella e classica ballad Joyful graveyard che ci introduce agli otto minuti di Guernica con uno straordinario inizio insieme ad una chitarra acustica dal suono genesiano che anticipa bellissimi suoni andalusi che ci portano via, nell’aria!

Con le successive Healing the leaders ed Unlike dolphins si cambia passo, ed i Caravaggio tornano ad un rock puro e un po’ meno contaminato poi c’e un piccolo calo di tensione che inizia con la breve Pompeii, un evidente omaggio alle colonne sonore degli spaghetti western di Sergio Leone musicate dal Maestro Ennio Morricone; questo calo purtroppo è più’ preoccupante con la nevrastenica Comfortable e soprattutto con la cover Fix you dei Coldplay che sinceramente rappresentano gli episodi meno azzeccati dell’album. Fortunatamente il gruppo si riprende alla grande con l’intensa e bellissima Life watching che secondo me, insieme a Guernica, è la canzone migliore dell’intero lavoro.

Nell’insieme si tratta di un ottimo disco dal suono definito e completo, molto europeo con le sue divagazioni etniche davvero intriganti e stimolanti.

Massimo Cassibba

Before My Eyes
Not On Me
Joyful Graveyard
Guernica
Healing The Leaders
Unlike Dolphins
Pompeii
Comfortable
Fix You
Life Watching

Vittorio Ballerio – vocals
Fabio Troiani – guitars, mandolin, bouzouki, programming
Marco Melloni – bass
Alessio Del Ben – drums

Special Guest:

Courtney Swain (Bent Knee) – vocals on Fix You
Guido Block – vocals on Not On Me
Simona Aileen – vocals on Guernica and Pompeii
Erika Carretta – voice acting on Comfortable
Antonio Zambrini – flute on Life Watching
Nadio Marenco –  accordion on Before My Eyes
Mauro Poeda  – accordion on Joyfu Graveyard
Carmine Turilli (Krayl Accordion) – accordion on Not On Me and Guernica
Massimo Mescia – piano on Not On Me
Alex Sandro La Bua – percussions