Blue Oyster Cult
The Symbols Remains
Ogni tanto arriva un disco di dinosauri del passato e in molti casi, non pochi, scopriamo che sono capaci di costruire ancora grandi dischi.
In questi anni, tra gli altri, lo hanno fatto i Deep Purple, gli Uriah Heep, i Magnum, e nel 2020, col quattordicesimo full-lenght a quasi cinquant’anni dall’esordio, anche l’Ostrica Blu. Un respiro di grande ampiezza espressiva che viene snocciolata senza alcuna forzatura, sembrando ancora di essere nel pieno periodo d’oro, anche meglio di certe loro opere di anni fa.
Si comincia subito con la robustezza di ‘THAT WAS ME’, un roccioso Hard Rock pieno di grinta. Il senso metal continua con l’ottima ‘THE MACHINE’ il cui cantato è tipicamente targato B.O.C. risuscitando la sensazione dei vecchi pezzi più iconici del loro passato, e qui la sei corde è l’eccellenza fatta chitarra, con un accattivante senso blues di cui molti gruppi giovani si sono scordati. Anche l’ammaliante ‘THE ALCHEMIST’ entra negli schemi famosi del gruppo e materializza quella sensazione antica, senza contare la superba prova solista centrale che si fa energica punta elettrica, arricchendo la composizione di per sé gotico-epica. E il rock’n’roll più americanizzato, a base di country scatenato, spunta con la dinamica ‘TRAIN TRUE’ e ci ricorda che questa è una delle dimensioni che la band ha sempre toccato a latere.
Il gruppo non ha sempre sfiorato le altre band esistenti negli anni settanta perché il loro stilema ne era abbastanza lontano, ma con ‘THE RETURN OF ST.CECILIA’, una tra le migliori tracce presenti, troviamo una verve potente vicina ai Deep Purple anche se l’atmosfera B.O.C. si percepisce comunque. La pesantezza riffica che si sente nella cadenzata ‘STAND AND FIGHT’ è ispirata sicuramente allo stile dei Metallica, e ne fa la traccia più moderna almeno da questo punto di vista, e comunque l’insieme è piuttosto oscuro ed heavy (in qualche modo si può trovare anche la corposità degli Anvil). Si riesce a giocare duro ma anche leggeri, ed infatti non manca la freschezza sbarazzina che si affaccia con ‘Nightmare Epiphany’, dal ritmo pimpante, un ritornello quasi infantile ed una presentissima chitarra molto gioviale, il tutto perfettamente gustosissimo. Non manca l’orecchiabilità e la sinuosità più raffinata di certi pezzi più piacioni ma sempre molto di classe come ‘Florida Man’ e ‘Secret Road’ (questa con una leggera anima alla Clapton) che riescono a blandire l’ascoltatore, soprattutto grazie ai ritornelli che si strusciano morbidamente. Però i momenti un po’ canonici e prevedibili ci sono e ‘Tainted Blood’ è il brano che più li rappresenta; un AoR piacevole ma troppo vicino a farsi deja-vù, difetti che possiamo scusare visto il modo intelligente con cui vengono suonati.
La band usa sempre il variare del singer principale tra le song, e nessuna ugola manca di dare il suo tocco fascinoso ad una musica che ha una sonorità magica, anche quando levigata. Lo stile dei B.O.C. posiede sempre una estetica riconoscibile. Oggi sono i Ghost la band che più ha preso da loro, ma quando tornano in scena gli originali non c’è storia. Questo album è pieno di vitalità e senso del rock’n’roll, una espressività pulita che però non manca di far muovere testa e piedi all’ascoltatore. La chitarra solista è spessissimo stata la nota peculiare del gruppo, e anche in questo lavoro lavora di cesello e di tecnica, producendo bellezza irresistibile. Quello che “salta all’orecchio” è l’abilità di fare una musica viva e vegeta senza fare ricorso a quasi nessuna delle sonorità attuali, ancorati con estrema competenza e maestria alla distorsione e alle costruzioni anni settanta/ottanta, dallo spirito prettamente rockeggiante. Qualità ed eterna giovinezza perché il loro simbolo citato nel titolo, la croce uncinata, rimane assolutamente all’altezza delle aspettative.
Roberto Sky Latini
Frontiers Records
www.blueoystercult.com
That was Me
Box in my Head
Tainted Blood
Nightmare Epiphany
Edge of the World
The Machine
Train true (Lennie’s Song)
The Return of St.Cecilia
Stand and Fight
Florida man
The Alchemist
Secret Road
There’s a Crime
Fight
Eric Bloom – vocals / guitar
Donald “Buck Dharma” Roeser – vocals / guitar
Richie Castellano – keyboards
Danny Miranda – bass
Jules Radino – drums