Bioscope
Gentō
Bioscope è un progetto musicale composto da Thorsten Quaeschning membro dei Tangerine Dream e Steve Rothery noto per essere stato il chitarrista dei Marillion per molti anni; da un incontro causale avvenuto nel 2014, i due hanno deciso di avviare una collaborazione al di fuori degli schemi dei loro rispettivi ambiti musicali così dal 2020 a seguire si sono ritrovati per numerose sessioni di registrazione in ottica di un futuro lavoro solo strumentale. Lo stile della musica creata, perlopiù elettronica con rarefatti assoli di chitarra e la presenza occasionale della batteria di Alex Reeves, è stato palesemente originato dall’immaginario cinematografico ed è queste l’argomento sul quale verte l’intero lavoro a cominciare dal nome della band (Bioscope = visione sulla vita) nonchè dal titolo del disco (Gentō = proiettore per dispositive),
L’elettronica di Quaeschning crea tappeti sonori vasti e pulsanti, mentre la chitarra di Rothery dipinge melodie evocative e cariche di sentimento sopra di essi, il tema dell’immagine in movimento è perfettamente rispecchiato nella musica, che evoca paesaggi sonori in costante, lenta evoluzione. Le tre suite si sviluppano con pazienza, offrendo variazioni sottili e cambiamenti tonali che richiedono e ricompensano un ascolto attento.Le suite divise in più parti, sono Vanishing Point, Kinetoscope e Bioscope, sono brani ambient e astrali che si sviluppano lentamente su sequenze elettroniche, con la chitarra di Rothery che canta e singhiozza in un riverbero ipnotico. Chi adora la musica dei Tangerine Dream non potrà che apprezzare questa opera carica di atmosfera elettronica così come chi ha amato The Ghosts Of Pripyat, lavoro solista di Rothery, potrà godere per uno stile chitarristico unico in un contesto nuovo e affascinante.
Il disco si completa con i due diversissimi singoli Gentō e Kaleidoscope, il primo ricalca le sonorità delle tracce precedenti mentre il secondo è un brano solare e dalla melodia orecchiabile dal riff allegro che quasi sconfina nella psichedelia.Gentō è un’opera profondamente atmosferica e rappresenta un’idea di grande classe che unisce due leggende della musica strumentale in un dialogo sorprendente e riuscito per un viaggio ipnotico e meditativo molto più vicino all’elettronica che al rock progressivo convenzionale, un cd consigliatissimo da assaporare lentamente più e più volte.
Massimo Cassibba





