Bilwis

Hameln

Dal 2020, il polistrumentista BILWIS ci accompagna in un viaggio musicale attraverso le fiabe e i miti dimenticati dell’Europa. Con il suo ultimo lavoro “Hameln“, pubblicato nel 2024, si tuffa in profondità nell’oscura storia del pifferaio di Hameln e ne dà un’interpretazione unica sotto forma di black metal oscuro, melodico e atmosferico.

Ispirandosi a vecchie fiabe e miti europei, BILWIS riveste le storie con testi in tedesco e conferisce loro un’atmosfera cruda e misteriosa. “Hameln” ci porta in un viaggio attraverso un mondo di sogni dimenticati, popolato da lupi, fantasmi, nani, sirene, troll, elfi, vampiri e giganti. L’oscura storia del pifferaio magico viene riportata in vita in modo affascinante, permettendoci di immergerci nella mitologia in un modo mai sperimentato prima.

Quando Bilwis ha iniziato a scrivere le canzoni per il nuovo album “Hameln”, è apparso subito evidente che in termini di songwriting doveva tornare all’EP di debutto, ma con un suono migliore. L’ultimo album “Pan” era risultato molto melodico e giocoso, mentre il concept del nuovo album richiedeva un suono e un songwriting più cupo e opprimente per esprimere i temi cupi trattati nei testi. Dal punto di vista musicale, una grande fonte di ispirazione sono sempre stati i Dissection e, anche se non sempre evidenti, gli occasionali cenni a “The Somberlain” sono piuttosto caratteristici.

Per esprimere visivamente i temi oscuri delle fiabe e dei miti raccontati nel nuovo album, in particolare quello della canzone che dà il titolo all’album, è stato deciso di affidare l’artwork della copertina al talentuoso artista tedesco Julian Bauer, che ha catturato perfettamente l’essenza della musica e dei testi nella sua immagine del “Rattenfänger von Hameln“.La produzione di questo lavoro purtroppo deficita un pochino nella qualità del suono dove spesso si confonde  tutto quanto e soprattutto a soffrine di più è la batteria che non è stata programmata al meglio anche se  il tintinnio elettronico dei piatti a volte  è l’unica cosa che si sente bene ed un difetto questo che si verifica nelle autoproduzioni .

A parte questo particolare non di poco conto musicalmente si sente che il nostro raccontafiabe ha del talento da vendere  e la sua un growl mischiato ad uno scream rende molto bene l’atmosfera maligna che si crea durante l’ascolto, ed anche il fatto che  le canzoni vengano cantate in tedesco secondo me contribuisce  a diffondere questa ricercata oscurità. Personalmente preferisco una band formata da più elementi e le one man band o  quelle formate da due elementi come spesso avviene in questo genere .Tra le varie canzoni del disco quella che mi attirato di più è proprio la title track  perchè è proprio la leggendaria  città del pifferaio magico di Hameln che ammalia vecchi e giovani con la sua musica.

In conclusione un disco questo che musicalmente  racconta delle fiabe e se vi piace questo mondo fantastico Hamlen è quello che fa per voi.

Stefano Bonelli

Autoproduzione
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